Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Luciano Cottini – Disegni 1968-1971
La Galleria “Arianna Sartori – Arte” di Mantova, alla presenza dell’artista, inaugurerà una significativa personale dell’artista bresciano Luciano Cottini intitolata “Disegni 1968-1971”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria “Arianna Sartori - Arte” di Mantova, in via Ippolito Nievo 10, sabato 13 giugno, alle ore 17.00 alla presenza dell’artista, inaugurerà una significativa personale dell’artista bresciano Luciano Cottini intitolata “Disegni 1968-1971”.
In mostra sarà esposto un ciclo 28 disegni eseguiti tra il 1968 e il 1971, tutti realizzati a carboncino e tutti di grande formato (66 x 77,5).
A corredo della mostra è stato edito una monografia con presentazione di Maria Gabriella Savoia per le edizioni “Arianna Sartori Editore”.
Aperta al pubblico fino al 24 luglio, l’esposizione seguirà gli orari: tutti giorni 10.00-12.30 / 16.00-19.30, chiuso i festivi.
La naturale coerenza di Luciano Cottini
“La compagnia di Luciano Cottini è sempre molto piacevole; affabile, sicuramente schietto e diretto è artista autentico, di solida formazione, ha attirato ormai da decenni l’attenzione della migliore critica d’arte nazionale raggiungendo livelli di fama notevoli. Ogni qual volta vado a trovarlo, con quel suo modo di fare, riservato e mai invadente, riesce a trasmettermi preziose conoscenze di sé e del suo mondo artistico.
Cottini, da sempre diviso tra la natia Calvisano, che di volta in volta lo attrae o lo respinge, e la metropoli milanese, amata e allo stesso modo odiata, nonostante le importanti amicizie e relazioni di rilievo, per trent’anni è stato insegnante di Figura Disegnata al Liceo Artistico di Brera a Milano.
Durante il nostro ultimo incontro, nella casa di Calvisano, mi mostra una serie di suoi disegni, in realtà carboncini, ancora arrotolati: “…li ho portati così dallo studio di Milano, ma in realtà li avevo eseguiti tra il 1968 e il 1971, quando pur abitando in una camera ammobiliata in via Pontaccio 7, avevo lo studio in Piazza Sant’Agostino vicino a San Vittore. E pur avendo iniziato da poco a insegnare, avevo fatto solo alcune supplenze, il grande desiderio di stare a Milano mi obbligava così a pagare tre affitti, pagavo, infatti, anche quello dell’abitazione di Calvisano. Da allora - riprende Luciano - non ho mai più guardato questi disegni, sono ventotto, … e non li ho mai mostrati!” mi dice. Li sfogliamo insieme, di grandi dimensioni, usano tutti la stessa carta, del medesimo formato (“…da pacco perché la più economica…”), caratterizzati da un segno sagace e drammatico, nati evidentemente dalla stessa idea, dalla stessa emozione, da quella necessità di denuncia che tanto ha caratterizzato la società ed il mondo dell’arte di quegli anni.
Intellettuale raffinato e disegnatore completo, Cottini è capace di dare vita ad un mondo ricco di personaggi in genere legati alla sua terra e al mondo agreste, ma in questo caso, la tematica delle problematiche sociali ha coinvolto i personaggi metropolitani, ripresi nelle situazioni tra le più varie.
Negli anni di cui sopra Luciano aveva già esposto alle importanti rassegne artistiche di Roma, Venezia, Mosca, ed aveva già ottenuto importanti consensi critici. Aveva già conosciuto il critico Testori che in lui ravvisava la mano di un discendente dei realisti ed espressionisti lombardi; Testori, per la mostra del ’68, alla Piccola Galleria di Brescia, riconosceva in lui “…un erede di Romanino, capace con la sua violenza dialettale di dare vita a un mondo campagnolo, materico e allucinato…”. È stato, questo, un pezzo importante, che ha costituito il punto d’avvio del discorso sul pittore di Calvisano che altri critici hanno proseguito: da Oreste Marini a Elvira Cassa Salvi, da Roberto Tassi a Giorgio Cusatelli, da Giuseppe Tonna a Vanni Scheiwiller, da Elda Fezzi ad Aurora Scotti, da Franco Loi a Stefano Crespi, padre Turoldo, Franco Sciardelli, Mario De Micheli, Federico Zeri, Raffaele De Grada…
Dunque, questi ventotto disegni di Cottini… palesano un certo gusto nordico, caratterizzato da una satira acre e logorante e, proprio questa loro esclusiva caratteristica che con il tempo è diventata peculiarità, sono assolutamente riconoscibili. Trattasi per la quasi totalità dei fogli di una serie di figure, molto spesso ragazze, donne attonite, sconvolte e disperate, che vivono in una dimensione atemporale, colte nelle situazioni di routiniera quotidianità, con particolari inquadrature. Tra i molti, in un unico disegno sono raffigurate le teste di alcuni cavalli, mentre in alcuni altri alle figure femminili si propongono e si affiancano, sornione, talune inquietanti figure paniche di tradizione mitologica, disegnate con grande efficacia con piedi e corna di capro. La mente vola immediatamente a panico, a quel timore o sgomento che nasce senza una effettiva motivazione ma che non può essere superato con il solo uso della ragione. Così sono nate le situazioni di difficoltà e di disagio e, in quegli anni, anche di terrore, raffigurate da Luciano che, oggi, non ricorda più quale fosse il preciso senso di quelle raffigurazioni (o forse non lo dice per quel piacere di lasciar dire e interpretare gli altri).
Con i disegni, caratterizzati da un’infinita serie di brevi e veloci segni volutamente intricati, realizzati con il carboncino che torto e ritorto tra le dita rilascia un segno più o meno spesso, ma nero, sempre freddo, crudo, così caratteristico e personale, Cottini, attraverso l’uso del deforme e dello sgraziato, trasferisce drammaticità al raffigurato, denuncia e partecipazione al dolore umano; non vuole raffigurare i lineamenti, non vuole eseguire ritratti bensì fissare la drammaticità, la precarietà e la provvisorietà della vita.
È chiaro che tutta la sua tematica rispecchia lo stato d’animo dell’artista; dall’esecuzione di questi disegni sono passati quarant’anni, molte cose sono cambiate, ma il segno di Luciano Cottini non è cambiato, semmai, a parer mio è a tutt’oggi più forte, graffiante e doloroso.
Cottini è coerente, interroga se stesso, guarda gli altri, si rivolge alla società con un profondo senso di nostalgia, la sua è da sempre provocazione... non solo denuncia delle angosce evocate, ma testimonianza del fluire del tempo, della paura del diverso, della paura della morte, una denuncia del dramma che rabbiosamente ciascun uomo può vivere...
In tutti questi anni il maestro bresciano non si è perso per via, non ha scelto la strada del “mercato”, ma ha continuato a proporre tematiche difficili e di non facile comprensione, ma la critica d’arte più raffinata e colta lo ha celebrato come uno dei massimi artisti dell’arte italiana contemporanea.
Da allora Cottini con logica costanza porta avanti il suo discorso”.
Maria Gabriella Savoia
Luciano Cottini nasce a Brescia il 28 luglio 1932. Ha compiuto gli studi all’Accademia di Belle Arti Carrara di Bergamo e all’Accademia di Brera a Milano. In seguito ha insegnato “figura disegnata” al Liceo Artistico di Brera per venticinque anni. Da sempre pendolare tra Calvisano - paese che abitò fin dall’infanzia - e Milano, dove vive ormai da quarant’anni, non si è mai integrato nel capoluogo lombardo, dove pure conta numerosi amici ed estimatori.
Numerosissime le sue partecipazioni pubbliche, personali e collettive, in Italia e all’estero.
Ha lo studio a Milano ed a Calvisano.
Ha iniziato l’attività incisoria nel 1959 prediligendo la tecnica dell’acquaforte. Ha all’attivo più di 200 incisioni.
Nel 1998, in concomitanza con l’uscita del volume Luciano Cottini - Acqueforti, l’editrice Arianna Sartori di Mantova cura le mostre personali presso il Comune di Quistello (MN), il Comune di Tenno (TN) e la Galleria Civica di Montichiari (BS).
Inserito nel Dizionario degli incisori bresciani, i suoi fogli sono nel “Museo della Grafica” di Ostiglia e nella “Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori” di Mantova.
Principali mostre personali:
1961 - Luciano Cottini, Casa Sandrini, Calvisano (BS).
1962 - Luciano Cottini, (con Vittore Frattini), Galleria Spotorno, Milano, gennaio.
1963 - Luciano Cottini, Galleria A.A.B, Brescia, dicembre.
1964 - Luciano Cottini. Grafica, Galleria del Teatro, Parma, 7 - 14 marzo.
1965 - Luciano Cottini pittore, Galleria di artisti bresciani, Brescia, novembre.
1967 - Luciano Cottini, (con Luciano Casaroli), Galleria Pegaso, Milano, 14 - 18 marzo.
1967 - Luciano Cottini, Galleria Pegaso, Milano, 27 maggio - 10 giugno.
1968 - Luciano Cottini, Piccola Galleria, Brescia, 2 - 14 marzo.
1970 - Luciano Cottini, Galleria Il Tiglio, Salsomaggiore Terme (PR).
1971 - Luciano Cottini, Galleria La Cornice, Desenzano del Garda (BS).
1971 - Luciano Cottini, Galleria San Michele, Brescia, aprile - maggio.
1973 - Luciano Cottini, Galleria L’Agrifoglio, Milano.
1973 - Luciano Cottini, Piacenza.
1974 - Luciano Cottini, Galleria dell’Incisione - Venezia Viva, Venezia, gennaio.
1975 - Luciano Cottini, Galleria Correggio, Parma.
1976 - Luciano Cottini, Piccola Galleria, Brescia, 20 marzo.
1977 - Luciano Cottini, Galleria La Leonessa, Brescia.
1979 - Luciano Cottini, Biblioteca Sormani, Milano.
1979 - Luciano Cottini, Galleria La Leonessa, Brescia.
1980 - Luciano Cottini, Comune di Calvisano (BS).
1981 - Luciano Cottini, CITIFIN, Roma.
1981 - Luciano Cottini, Libreria Queriniana, Brescia.
1982 - Cottini e Calvisano, Calvisano (BS).
1983 - Luciano Cottini, Galleria Il Portico, Gardone Riviera (BS).
1983 - Luciano Cottini, Studio d’Arte Rufus, Carpenedolo (BS).
1985 - Luciano Cottini, Museo d’Arte Contemporanea dell’Alto Mantovano, Gazoldo degli Ippoliti (MN), febbraio.
1985 - Luciano Cottini, Il Manzoni Drammatico, Paazzo Ex Monte di Pietà, Brescia, ottobre.
1989 - Storia e coscienza nel mondo padano di Luciano Cottini, Pontevico (BS), maggio - giugno.
1989 - Luciano Cottini, Studio d’Arte Grafica, Milano.
1990 - Luciano Cottini, Galleria De Bernardi, Busto Arsizio (VA).
1991 - Luciano Cottini. Mostre di Pittura 1991, Università Bocconi, Milano, 6 maggio - 21 giugno.
1991 - Il mondo dei vinti di Cottini. Dipinti e disegni, Galleria Lo Scalone, Mantova, 2 - 15 giugno.
1994 - Luciano Cottini la campagna come avventura. Disegni e incisioni, Centro dell’Incisione Alzaia Naviglio Grande, Milano, 24 marzo - 26 aprile.
1997 - Luciano Cottini, Acquerelli, Calvisano (BS), ottobre.
1998 - Luciano Cottini, Manzoni Drammatico, Calcinatello (BS), agosto - settembre.
1998 - Luciano Cottini, Acqueforti, Pinacoteca Comunale, Quistello (MN), 31 ottobre - 29 novembre.
1999 - Luciano Cottini, Acqueforti, Casa degli Artisti G. Vittone, Canale di Tenno (TN), 12 - 27 giugno.
1999 - Luciano Cottini, Acqueforti, Galleria Civica, Montichiari (BS), 29 maggio - 6 giugno.
2000 - Luciano Cottini, Ritratti, Galleria Arianna Sartori - Arte, Mantova, 1 - 14 dicembre.
2000 - Luciano Cottini, Ritratti, Auditorium dell’Agro Bresciano, Ghedi (BS), 16 - 31 dicembre.
2002 - Luciano Cottini. Mostra Antologica, Palazzo Todeschini, Desenzano del Garda (BS), 13 - 28 aprile.
2005 - I Cottini di Testori. Trentotto disegni di Luciano Cottini scelti da Giovanni Tesori, Salone Vanvitelliano, Brescia, aprile - maggio.
2005 - Calvisano per Cottini, Chiesa di Santa Maria della Rosa, Calvisano (BS).
In mostra sarà esposto un ciclo 28 disegni eseguiti tra il 1968 e il 1971, tutti realizzati a carboncino e tutti di grande formato (66 x 77,5).
A corredo della mostra è stato edito una monografia con presentazione di Maria Gabriella Savoia per le edizioni “Arianna Sartori Editore”.
Aperta al pubblico fino al 24 luglio, l’esposizione seguirà gli orari: tutti giorni 10.00-12.30 / 16.00-19.30, chiuso i festivi.
La naturale coerenza di Luciano Cottini
“La compagnia di Luciano Cottini è sempre molto piacevole; affabile, sicuramente schietto e diretto è artista autentico, di solida formazione, ha attirato ormai da decenni l’attenzione della migliore critica d’arte nazionale raggiungendo livelli di fama notevoli. Ogni qual volta vado a trovarlo, con quel suo modo di fare, riservato e mai invadente, riesce a trasmettermi preziose conoscenze di sé e del suo mondo artistico.
Cottini, da sempre diviso tra la natia Calvisano, che di volta in volta lo attrae o lo respinge, e la metropoli milanese, amata e allo stesso modo odiata, nonostante le importanti amicizie e relazioni di rilievo, per trent’anni è stato insegnante di Figura Disegnata al Liceo Artistico di Brera a Milano.
Durante il nostro ultimo incontro, nella casa di Calvisano, mi mostra una serie di suoi disegni, in realtà carboncini, ancora arrotolati: “…li ho portati così dallo studio di Milano, ma in realtà li avevo eseguiti tra il 1968 e il 1971, quando pur abitando in una camera ammobiliata in via Pontaccio 7, avevo lo studio in Piazza Sant’Agostino vicino a San Vittore. E pur avendo iniziato da poco a insegnare, avevo fatto solo alcune supplenze, il grande desiderio di stare a Milano mi obbligava così a pagare tre affitti, pagavo, infatti, anche quello dell’abitazione di Calvisano. Da allora - riprende Luciano - non ho mai più guardato questi disegni, sono ventotto, … e non li ho mai mostrati!” mi dice. Li sfogliamo insieme, di grandi dimensioni, usano tutti la stessa carta, del medesimo formato (“…da pacco perché la più economica…”), caratterizzati da un segno sagace e drammatico, nati evidentemente dalla stessa idea, dalla stessa emozione, da quella necessità di denuncia che tanto ha caratterizzato la società ed il mondo dell’arte di quegli anni.
Intellettuale raffinato e disegnatore completo, Cottini è capace di dare vita ad un mondo ricco di personaggi in genere legati alla sua terra e al mondo agreste, ma in questo caso, la tematica delle problematiche sociali ha coinvolto i personaggi metropolitani, ripresi nelle situazioni tra le più varie.
Negli anni di cui sopra Luciano aveva già esposto alle importanti rassegne artistiche di Roma, Venezia, Mosca, ed aveva già ottenuto importanti consensi critici. Aveva già conosciuto il critico Testori che in lui ravvisava la mano di un discendente dei realisti ed espressionisti lombardi; Testori, per la mostra del ’68, alla Piccola Galleria di Brescia, riconosceva in lui “…un erede di Romanino, capace con la sua violenza dialettale di dare vita a un mondo campagnolo, materico e allucinato…”. È stato, questo, un pezzo importante, che ha costituito il punto d’avvio del discorso sul pittore di Calvisano che altri critici hanno proseguito: da Oreste Marini a Elvira Cassa Salvi, da Roberto Tassi a Giorgio Cusatelli, da Giuseppe Tonna a Vanni Scheiwiller, da Elda Fezzi ad Aurora Scotti, da Franco Loi a Stefano Crespi, padre Turoldo, Franco Sciardelli, Mario De Micheli, Federico Zeri, Raffaele De Grada…
Dunque, questi ventotto disegni di Cottini… palesano un certo gusto nordico, caratterizzato da una satira acre e logorante e, proprio questa loro esclusiva caratteristica che con il tempo è diventata peculiarità, sono assolutamente riconoscibili. Trattasi per la quasi totalità dei fogli di una serie di figure, molto spesso ragazze, donne attonite, sconvolte e disperate, che vivono in una dimensione atemporale, colte nelle situazioni di routiniera quotidianità, con particolari inquadrature. Tra i molti, in un unico disegno sono raffigurate le teste di alcuni cavalli, mentre in alcuni altri alle figure femminili si propongono e si affiancano, sornione, talune inquietanti figure paniche di tradizione mitologica, disegnate con grande efficacia con piedi e corna di capro. La mente vola immediatamente a panico, a quel timore o sgomento che nasce senza una effettiva motivazione ma che non può essere superato con il solo uso della ragione. Così sono nate le situazioni di difficoltà e di disagio e, in quegli anni, anche di terrore, raffigurate da Luciano che, oggi, non ricorda più quale fosse il preciso senso di quelle raffigurazioni (o forse non lo dice per quel piacere di lasciar dire e interpretare gli altri).
Con i disegni, caratterizzati da un’infinita serie di brevi e veloci segni volutamente intricati, realizzati con il carboncino che torto e ritorto tra le dita rilascia un segno più o meno spesso, ma nero, sempre freddo, crudo, così caratteristico e personale, Cottini, attraverso l’uso del deforme e dello sgraziato, trasferisce drammaticità al raffigurato, denuncia e partecipazione al dolore umano; non vuole raffigurare i lineamenti, non vuole eseguire ritratti bensì fissare la drammaticità, la precarietà e la provvisorietà della vita.
È chiaro che tutta la sua tematica rispecchia lo stato d’animo dell’artista; dall’esecuzione di questi disegni sono passati quarant’anni, molte cose sono cambiate, ma il segno di Luciano Cottini non è cambiato, semmai, a parer mio è a tutt’oggi più forte, graffiante e doloroso.
Cottini è coerente, interroga se stesso, guarda gli altri, si rivolge alla società con un profondo senso di nostalgia, la sua è da sempre provocazione... non solo denuncia delle angosce evocate, ma testimonianza del fluire del tempo, della paura del diverso, della paura della morte, una denuncia del dramma che rabbiosamente ciascun uomo può vivere...
In tutti questi anni il maestro bresciano non si è perso per via, non ha scelto la strada del “mercato”, ma ha continuato a proporre tematiche difficili e di non facile comprensione, ma la critica d’arte più raffinata e colta lo ha celebrato come uno dei massimi artisti dell’arte italiana contemporanea.
Da allora Cottini con logica costanza porta avanti il suo discorso”.
Maria Gabriella Savoia
Luciano Cottini nasce a Brescia il 28 luglio 1932. Ha compiuto gli studi all’Accademia di Belle Arti Carrara di Bergamo e all’Accademia di Brera a Milano. In seguito ha insegnato “figura disegnata” al Liceo Artistico di Brera per venticinque anni. Da sempre pendolare tra Calvisano - paese che abitò fin dall’infanzia - e Milano, dove vive ormai da quarant’anni, non si è mai integrato nel capoluogo lombardo, dove pure conta numerosi amici ed estimatori.
Numerosissime le sue partecipazioni pubbliche, personali e collettive, in Italia e all’estero.
Ha lo studio a Milano ed a Calvisano.
Ha iniziato l’attività incisoria nel 1959 prediligendo la tecnica dell’acquaforte. Ha all’attivo più di 200 incisioni.
Nel 1998, in concomitanza con l’uscita del volume Luciano Cottini - Acqueforti, l’editrice Arianna Sartori di Mantova cura le mostre personali presso il Comune di Quistello (MN), il Comune di Tenno (TN) e la Galleria Civica di Montichiari (BS).
Inserito nel Dizionario degli incisori bresciani, i suoi fogli sono nel “Museo della Grafica” di Ostiglia e nella “Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori” di Mantova.
Principali mostre personali:
1961 - Luciano Cottini, Casa Sandrini, Calvisano (BS).
1962 - Luciano Cottini, (con Vittore Frattini), Galleria Spotorno, Milano, gennaio.
1963 - Luciano Cottini, Galleria A.A.B, Brescia, dicembre.
1964 - Luciano Cottini. Grafica, Galleria del Teatro, Parma, 7 - 14 marzo.
1965 - Luciano Cottini pittore, Galleria di artisti bresciani, Brescia, novembre.
1967 - Luciano Cottini, (con Luciano Casaroli), Galleria Pegaso, Milano, 14 - 18 marzo.
1967 - Luciano Cottini, Galleria Pegaso, Milano, 27 maggio - 10 giugno.
1968 - Luciano Cottini, Piccola Galleria, Brescia, 2 - 14 marzo.
1970 - Luciano Cottini, Galleria Il Tiglio, Salsomaggiore Terme (PR).
1971 - Luciano Cottini, Galleria La Cornice, Desenzano del Garda (BS).
1971 - Luciano Cottini, Galleria San Michele, Brescia, aprile - maggio.
1973 - Luciano Cottini, Galleria L’Agrifoglio, Milano.
1973 - Luciano Cottini, Piacenza.
1974 - Luciano Cottini, Galleria dell’Incisione - Venezia Viva, Venezia, gennaio.
1975 - Luciano Cottini, Galleria Correggio, Parma.
1976 - Luciano Cottini, Piccola Galleria, Brescia, 20 marzo.
1977 - Luciano Cottini, Galleria La Leonessa, Brescia.
1979 - Luciano Cottini, Biblioteca Sormani, Milano.
1979 - Luciano Cottini, Galleria La Leonessa, Brescia.
1980 - Luciano Cottini, Comune di Calvisano (BS).
1981 - Luciano Cottini, CITIFIN, Roma.
1981 - Luciano Cottini, Libreria Queriniana, Brescia.
1982 - Cottini e Calvisano, Calvisano (BS).
1983 - Luciano Cottini, Galleria Il Portico, Gardone Riviera (BS).
1983 - Luciano Cottini, Studio d’Arte Rufus, Carpenedolo (BS).
1985 - Luciano Cottini, Museo d’Arte Contemporanea dell’Alto Mantovano, Gazoldo degli Ippoliti (MN), febbraio.
1985 - Luciano Cottini, Il Manzoni Drammatico, Paazzo Ex Monte di Pietà, Brescia, ottobre.
1989 - Storia e coscienza nel mondo padano di Luciano Cottini, Pontevico (BS), maggio - giugno.
1989 - Luciano Cottini, Studio d’Arte Grafica, Milano.
1990 - Luciano Cottini, Galleria De Bernardi, Busto Arsizio (VA).
1991 - Luciano Cottini. Mostre di Pittura 1991, Università Bocconi, Milano, 6 maggio - 21 giugno.
1991 - Il mondo dei vinti di Cottini. Dipinti e disegni, Galleria Lo Scalone, Mantova, 2 - 15 giugno.
1994 - Luciano Cottini la campagna come avventura. Disegni e incisioni, Centro dell’Incisione Alzaia Naviglio Grande, Milano, 24 marzo - 26 aprile.
1997 - Luciano Cottini, Acquerelli, Calvisano (BS), ottobre.
1998 - Luciano Cottini, Manzoni Drammatico, Calcinatello (BS), agosto - settembre.
1998 - Luciano Cottini, Acqueforti, Pinacoteca Comunale, Quistello (MN), 31 ottobre - 29 novembre.
1999 - Luciano Cottini, Acqueforti, Casa degli Artisti G. Vittone, Canale di Tenno (TN), 12 - 27 giugno.
1999 - Luciano Cottini, Acqueforti, Galleria Civica, Montichiari (BS), 29 maggio - 6 giugno.
2000 - Luciano Cottini, Ritratti, Galleria Arianna Sartori - Arte, Mantova, 1 - 14 dicembre.
2000 - Luciano Cottini, Ritratti, Auditorium dell’Agro Bresciano, Ghedi (BS), 16 - 31 dicembre.
2002 - Luciano Cottini. Mostra Antologica, Palazzo Todeschini, Desenzano del Garda (BS), 13 - 28 aprile.
2005 - I Cottini di Testori. Trentotto disegni di Luciano Cottini scelti da Giovanni Tesori, Salone Vanvitelliano, Brescia, aprile - maggio.
2005 - Calvisano per Cottini, Chiesa di Santa Maria della Rosa, Calvisano (BS).
13
giugno 2009
Luciano Cottini – Disegni 1968-1971
Dal 13 giugno al 24 luglio 2009
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
ARIANNA SARTORI ARTE & OBJECT DESIGN
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi
Vernissage
13 Giugno 2009, ore 17.00
Autore
Curatore