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LUCIANO DELLE PORTE
Mostra dedicata alle opere dello scultore Luciano Minguzzi dove è possibile vedere la versione lignea del grande portone di San Pietro, composto di undici pannelli, montati nella stessa posizione che hanno sul portone bronzeo installato a San Pietro nel 1977.
Comunicato stampa
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Domenica 29 settembre verrà aperta al pubblico, presso la Villa Borletti di Origgio, la mostra Luciano delle Porte, dedicata a Luciano Minguzzi, uno degli scultori più importanti del secolo scorso.
Lo stesso Minguzzi (1911-2004) avrebbe voluto essere ricordato con l’appellativo Luciano delle Porte, perché nella sua lunga vita artistica aveva realizzato ben quattro portali di altrettante chiese: la Quinta Porta del Duomo di Milano (1965), la Porta del Bene e del Male per San Pietro in Vaticano (1977), la porta per la Chiesa Stella Maris a Porto Cervo (1988), la Porta della Chiesa di San Fermo Maggiore a Verona (1997).
Negli spazi di Villa Borletti sono esposte 44 opere, di cui 32 sculture e 12 disegni.
Due le sculture di maggior impatto visivo e contenuto artistico: all’esterno della Villa, al suo ingresso, l’imponente opera Uomini del Lager, in ferro e bronzo, di mt 2 x 4, in cui Minguzzi ha voluto rappresentare la più grande tragedia della Seconda guerra mondiale: composta da quattro moduli verticali, i due centrali rappresentano uomini e donne deportati, mentre i due laterali sono le porte piombate dei vagoni della morte.
All’interno della Villa, al primo piano, è possibile ammirare tutti i legni del portone di San Pietro, 11 pannelli lignei scolpiti a mano dall’artista. Vedere tutte insieme le grandi formelle di San Pietro è un evento decisamente poco frequente: i pannelli della parte alta della porta, che misurano ognuno mt. 2,80 x 1,70 sono talmente grandi che richiedono uno spazio adeguato per essere ammirati in tutta la loro forza e la loro possenza.
Nelle altre sale, sculture che testimoniano l’evoluzione stilistica dell’arte di Minguzzi, dal bronzo del Saltimbanco del 1937 al collage Astronomia, del 2002. Tutte le opere in mostra appartengono alla sua produzione figurativa, che si concretizza,
dopo la frequenza dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, negli anni ’30 del Novecento e si evolve anche grazie al confronto, in circoli o locali storici, con altri protagonisti dell’arte di quel secolo: Arturo Martini, che è stato suo riferimento iniziale e che aveva di lui grande stima, Medardo Rosso, Marino Marini, Alberto Giacometti, Giacomo Manzù, con cui ha avuto rapporti di amicizia, fino ai grandi della pittura, da Cassinari a Guttuso.
La mostra, che si concluderà il 1° dicembre 2024, sarà aperta il sabato e la domenica ad accesso libero, ma sarà necessario prenotarsi preventivamente all’indirizzo www.borlettioriggio.it/prenotazioni/. Le visite saranno guidate e partiranno alle 9.30 –
10.30 – 16 – 17 – 18.
Per informazioni e visite di gruppi in giorni diversi dal sabato e dalla domenica scrivere a borletti.origgio@gmail.com o chiamare il numero 333 6919848.
Nel mese di novembre, Monsignor Daniel Estivill, Membro del Capitolo di San Pietro, terrà un incontro dedicato alla Porta del Bene e del Male di San Pietro.
Lo stesso Minguzzi (1911-2004) avrebbe voluto essere ricordato con l’appellativo Luciano delle Porte, perché nella sua lunga vita artistica aveva realizzato ben quattro portali di altrettante chiese: la Quinta Porta del Duomo di Milano (1965), la Porta del Bene e del Male per San Pietro in Vaticano (1977), la porta per la Chiesa Stella Maris a Porto Cervo (1988), la Porta della Chiesa di San Fermo Maggiore a Verona (1997).
Negli spazi di Villa Borletti sono esposte 44 opere, di cui 32 sculture e 12 disegni.
Due le sculture di maggior impatto visivo e contenuto artistico: all’esterno della Villa, al suo ingresso, l’imponente opera Uomini del Lager, in ferro e bronzo, di mt 2 x 4, in cui Minguzzi ha voluto rappresentare la più grande tragedia della Seconda guerra mondiale: composta da quattro moduli verticali, i due centrali rappresentano uomini e donne deportati, mentre i due laterali sono le porte piombate dei vagoni della morte.
All’interno della Villa, al primo piano, è possibile ammirare tutti i legni del portone di San Pietro, 11 pannelli lignei scolpiti a mano dall’artista. Vedere tutte insieme le grandi formelle di San Pietro è un evento decisamente poco frequente: i pannelli della parte alta della porta, che misurano ognuno mt. 2,80 x 1,70 sono talmente grandi che richiedono uno spazio adeguato per essere ammirati in tutta la loro forza e la loro possenza.
Nelle altre sale, sculture che testimoniano l’evoluzione stilistica dell’arte di Minguzzi, dal bronzo del Saltimbanco del 1937 al collage Astronomia, del 2002. Tutte le opere in mostra appartengono alla sua produzione figurativa, che si concretizza,
dopo la frequenza dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, negli anni ’30 del Novecento e si evolve anche grazie al confronto, in circoli o locali storici, con altri protagonisti dell’arte di quel secolo: Arturo Martini, che è stato suo riferimento iniziale e che aveva di lui grande stima, Medardo Rosso, Marino Marini, Alberto Giacometti, Giacomo Manzù, con cui ha avuto rapporti di amicizia, fino ai grandi della pittura, da Cassinari a Guttuso.
La mostra, che si concluderà il 1° dicembre 2024, sarà aperta il sabato e la domenica ad accesso libero, ma sarà necessario prenotarsi preventivamente all’indirizzo www.borlettioriggio.it/prenotazioni/. Le visite saranno guidate e partiranno alle 9.30 –
10.30 – 16 – 17 – 18.
Per informazioni e visite di gruppi in giorni diversi dal sabato e dalla domenica scrivere a borletti.origgio@gmail.com o chiamare il numero 333 6919848.
Nel mese di novembre, Monsignor Daniel Estivill, Membro del Capitolo di San Pietro, terrà un incontro dedicato alla Porta del Bene e del Male di San Pietro.
29
settembre 2024
LUCIANO DELLE PORTE
Dal 29 settembre al primo dicembre 2024
personale
Location
VILLA BORLETTI
Origgio, Via Dante, 63, (Varese)
Origgio, Via Dante, 63, (Varese)
Orario di apertura
visite su prenotazione il sabato e la domenica alle ore 9:30, 10:30, 16:00, 17:00, 18:00
Autore
Sponsor
Patrocini