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Luciano Ferrara – Resbis. Il dualismo dei femminielli
Circa 30 fotografie vintage, in bianco e nero, trasformate in pezzi unici, più un’immagine di grandi dimensioni stampata e presentata site specific approfondiscono il tema dei femminielli napoletani in quasi trent’anni di reportage condotto da Luciano Ferrara.
Comunicato stampa
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LUCIANO FERRARA: RESBIS
Il dualismo dei femminielli
SOLO SHOW
HOWTAN SPACE
Via Arco de’ Ginnasi, 5 – Roma
30 novembre 2018 – 12 gennaio 2019
“Credo che il fotografo debba scegliere, non può essere neutrale quando fa un lavoro, devi decidere le cose che stai fotografando altrimenti, diventa, non dico inutile, ma molto distante e non è possibile essere distanti dalle cose che accadono, altrimenti, non puoi interpretarle. Bisogna scegliere e già da giovane scelsi da che parte stare ovvero le minoranze, che per me sono la base di tutta la democrazia». (Luciano Ferrara )
Si inaugura venerdì 30 novembre 2018 alle ore 18.30 presso Howtan Space, il salotto d’artista ideato da Howtan Re a Roma la mostra fotografica RESBIS. Il dualismo dei femminielli, dedicata a Luciano Ferrara e curata da Barbara Martusciello.
In mostra circa 30 fotografie originali e inedite, in bianco e nero, più un’immagine di grandi dimensioni, stampata e presentata in occasione dell’esposizione di Roma, dedicate al tema dei femminielli, un reportage durato vent’anni e realizzato a Napoli, città di elezione del fotografo (nato a Cimitile). Tutte le foto esposte sono state appositamente rielaborate, in maniera rigorosa e minimale, dal fotografo stesso in occasione della mostra.
Luciano Ferrara ha ritratto i femminielli di via Toledo, del Rettifilo, della Sanità per anni, frequentando e fotografando queste persone con una naturale ed evidente empatia lontana da ogni giudizio morale, come spiega la curatrice della mostra, Barbara Martusciello “Attraverso RESBIS. Il dualismo dei femminielli, titolo della personale dell’autore, si sottolinea, con un escamotage tutto interno al linguaggio dell’Arte, fatto di puntute cesure delle immagini fotografiche vintage, riassemblate quasi chirurgicamente, un dualismo e un processo di modificazione del corpo, interiore e dell’identità dei soggetti fotografati, virgilianamente intesi nonché, in ultima analisi, un’adesione al concetto e al diritto di libertà di genere che sovrappone magnificamente forma e contenuto, etica ed estetica”
Ferrara si avvicina prestissimo alla fotografia, cominciando a 15 anni come assistente in uno studio fotografico di Napoli, dedicato prevalentemente alla documentazione di feste e matrimoni com’era nella tradizione locale, e dove rimane per cinque anni, apprendendo le tecniche di base della fotografia. I cambiamenti sociali degli anni ’70 fanno nascere in lui il desiderio di una fotografia più impegnata; comincia così a documentare le proteste degli studenti, i cortei dei disoccupati, avvicinandosi al fotogiornalismo e considerando sempre la fotografia come il punto centrale dell’informazione, che lo porteranno a collaborare negli anni successivi con grandi testate giornalistiche come l’Espresso, il Mattino e il Corriere della Sera. All’inizio degli anni ‘80 sente l’esigenza di lasciare Napoli e comincia la sua carriera di fotoreporter internazionale, prima in Libano devastato dalla guerra con Israele, poi l’Est europeo, l’Albania, la prima guerra del golfo, incontrando e frequentando i più famosi fotoreporter internazionali. Nel 1989 fonda con Serena Santoro la Nouvellepresse prima agenzia fotogiornalistica del Sud Italia. E poi Napoli, dove si concentra la maggior parte della sua produzione fotografica attraverso lunghissimi reportage, dedicati a temi di rilevanza sociale, durati decenni, come quello sulla disoccupazione o quello sulle periferie o proprio quello dei femminielli che hanno portato alla realizzazione di pubblicazioni, documentari, collaborazioni con università. Fino alla fondazione nel 2013 di Tribunali138, in condivisione con l’artista mosaicista Sofia Ferraioli studio, abitazione, laboratorio e archivio del fotografo e centro di riferimento per fotografi italiani e stranieri.
La mostra resterà aperta fino al 12 gennaio 2019.
Howtan Space è un progetto fortemente voluto dall’artista Howtan Re (Teheran 1974). Pensato come un vero e proprio salotto d’artista, nel cuore di Roma, si trova nell’area sacra di Largo Argentina. Aperto il 14 febbraio 2018 con una grande mostra dedicata al fotografo Erwin Blumenfeld, Howtan space è un vero e proprio laboratorio di sperimentazione, in cui si incontrano arte, moda, design e architettura.
Il dualismo dei femminielli
SOLO SHOW
HOWTAN SPACE
Via Arco de’ Ginnasi, 5 – Roma
30 novembre 2018 – 12 gennaio 2019
“Credo che il fotografo debba scegliere, non può essere neutrale quando fa un lavoro, devi decidere le cose che stai fotografando altrimenti, diventa, non dico inutile, ma molto distante e non è possibile essere distanti dalle cose che accadono, altrimenti, non puoi interpretarle. Bisogna scegliere e già da giovane scelsi da che parte stare ovvero le minoranze, che per me sono la base di tutta la democrazia». (Luciano Ferrara )
Si inaugura venerdì 30 novembre 2018 alle ore 18.30 presso Howtan Space, il salotto d’artista ideato da Howtan Re a Roma la mostra fotografica RESBIS. Il dualismo dei femminielli, dedicata a Luciano Ferrara e curata da Barbara Martusciello.
In mostra circa 30 fotografie originali e inedite, in bianco e nero, più un’immagine di grandi dimensioni, stampata e presentata in occasione dell’esposizione di Roma, dedicate al tema dei femminielli, un reportage durato vent’anni e realizzato a Napoli, città di elezione del fotografo (nato a Cimitile). Tutte le foto esposte sono state appositamente rielaborate, in maniera rigorosa e minimale, dal fotografo stesso in occasione della mostra.
Luciano Ferrara ha ritratto i femminielli di via Toledo, del Rettifilo, della Sanità per anni, frequentando e fotografando queste persone con una naturale ed evidente empatia lontana da ogni giudizio morale, come spiega la curatrice della mostra, Barbara Martusciello “Attraverso RESBIS. Il dualismo dei femminielli, titolo della personale dell’autore, si sottolinea, con un escamotage tutto interno al linguaggio dell’Arte, fatto di puntute cesure delle immagini fotografiche vintage, riassemblate quasi chirurgicamente, un dualismo e un processo di modificazione del corpo, interiore e dell’identità dei soggetti fotografati, virgilianamente intesi nonché, in ultima analisi, un’adesione al concetto e al diritto di libertà di genere che sovrappone magnificamente forma e contenuto, etica ed estetica”
Ferrara si avvicina prestissimo alla fotografia, cominciando a 15 anni come assistente in uno studio fotografico di Napoli, dedicato prevalentemente alla documentazione di feste e matrimoni com’era nella tradizione locale, e dove rimane per cinque anni, apprendendo le tecniche di base della fotografia. I cambiamenti sociali degli anni ’70 fanno nascere in lui il desiderio di una fotografia più impegnata; comincia così a documentare le proteste degli studenti, i cortei dei disoccupati, avvicinandosi al fotogiornalismo e considerando sempre la fotografia come il punto centrale dell’informazione, che lo porteranno a collaborare negli anni successivi con grandi testate giornalistiche come l’Espresso, il Mattino e il Corriere della Sera. All’inizio degli anni ‘80 sente l’esigenza di lasciare Napoli e comincia la sua carriera di fotoreporter internazionale, prima in Libano devastato dalla guerra con Israele, poi l’Est europeo, l’Albania, la prima guerra del golfo, incontrando e frequentando i più famosi fotoreporter internazionali. Nel 1989 fonda con Serena Santoro la Nouvellepresse prima agenzia fotogiornalistica del Sud Italia. E poi Napoli, dove si concentra la maggior parte della sua produzione fotografica attraverso lunghissimi reportage, dedicati a temi di rilevanza sociale, durati decenni, come quello sulla disoccupazione o quello sulle periferie o proprio quello dei femminielli che hanno portato alla realizzazione di pubblicazioni, documentari, collaborazioni con università. Fino alla fondazione nel 2013 di Tribunali138, in condivisione con l’artista mosaicista Sofia Ferraioli studio, abitazione, laboratorio e archivio del fotografo e centro di riferimento per fotografi italiani e stranieri.
La mostra resterà aperta fino al 12 gennaio 2019.
Howtan Space è un progetto fortemente voluto dall’artista Howtan Re (Teheran 1974). Pensato come un vero e proprio salotto d’artista, nel cuore di Roma, si trova nell’area sacra di Largo Argentina. Aperto il 14 febbraio 2018 con una grande mostra dedicata al fotografo Erwin Blumenfeld, Howtan space è un vero e proprio laboratorio di sperimentazione, in cui si incontrano arte, moda, design e architettura.
30
novembre 2018
Luciano Ferrara – Resbis. Il dualismo dei femminielli
Dal 30 novembre 2018 al 12 gennaio 2019
fotografia
Location
HOWTAN SPACE
Roma, Via dell’Arco de’ Ginnasi, 5, (Roma)
Roma, Via dell’Arco de’ Ginnasi, 5, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 12-19
da sabato a domenica 16:30 - 19:30
lunedì chiuso
Vernissage
30 Novembre 2018, ore 18.30
Autore
Curatore