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Luciano Fiannacca – Il gesto arcaico
Il progetto espositivo organizzato con la direzione artistica della galleria Valente Artecontemporanea e in collaborazione con Riccardo Zelatore, presenta una ventina di lavori preparati appositamente per l’occasione che evidenziano il percorso e l’attuale poetica creativa dell’Artista
Comunicato stampa
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In Luciano Fiannacca se la ricerca espressiva è da sempre contraddistinta da una continuità metodologica e da automatismi coerenti con la sintassi informale, la pittura è oggi costantemente centrata sulla creazione di opere in cui il concetto di spazialità, nella sua inarrestabile strutturazione attraverso gli impulsi di una durata, si trasforma in modulazione dinamica nel tempo. La componente istintiva e gestuale, che si identifica con la velocità di esecuzione e con l’impulso cinetico ad essa dato, rimane in Fiannacca cautamente ancorata ad un principio compositivo che, pur non totalmente preordinato, può definirsi meditato. Sull'ampia superficie della tela ricoperta di colore denso e leggero, emergono infatti, frangendo lo strato pittorico, grafismi disposti a barre in cui si concentra la forza e il dinamismo che l'artista sente generare e pervadere la materia. La ripetizione di questi elementi analoghi, mai identici, privi di un significato concettuale evidente, suscita inevitabilmente un ritmo che porta con sé la genesi sorprendente di una distribuzione spaziale e temporale che persiste, sotto una veste più geometricamente definita, nei lavori più recenti, basati appunto sulla iterazione ritmica di bande dai colori accessi e vibrati. Queste matrici cariche di colore che valgono da cifra stilistica personale e, col loro ripetersi e alternarsi, da partizione nel tempo, conducono ad un immagine fatta di intervalli e sospensioni, di interruzioni e di riprese. La contiguità dei segni, che fluiscono spesso in diagonale e che subiscono inaspettate pause in prossimità di impreviste barriere, genera scansioni geometriche contro la profondità neutra dei fondi. Il flusso dei tracciati, nella corposità nettamente percepibile del colore, è teso all'individuazione di forme intuite, evocate, ad ordire presenze comunque mai memori di figurazioni preesistenti. Il diretto contatto con i materiali e gli strumenti diventa la forza propulsiva della sua opera. La conformazione fisica del tracciato, per la cui stesura l'artista usa preferibilmente spatole di differenti misure, non è regolare ed omogenea ma vibratile e sensitiva, a volte corposamente consistente. Le modalità secondo le quali Fiannacca organizza il colore rispetto al fondo omogeneo antagonista hanno valore di energia qualificante lo spazio ed altrettanto rilevante è la profonda instabilità della luce che innerva il colore. Il calibrato ritmo compositivo e l’impulso improvviso della frammentazione, per una dialettica di proposizione e antitesi, assecondamento e contrasto, conducono a una dimensione quasi tattile dell’opera tale è la pregnanza fisica del colore che infonde all’intera realizzazione una straordinaria energia visiva. L’alternarsi di zone chiare e scure, l’intensificarsi e il diradarsi delle diverse intensità coloristiche, spezzano la cadenza e fanno assumere alla scena un andamento irregolare e vibrante, di grande intensità e di notevole senso dinamico: le linee e la luce sovente non omogenee consentono maggior movimento all’intera composizione. La pittura di Fiannacca è piena di vigore e di energia, la sua tavolozza è vibrante, ma non mancano l’attenzione alla organizzazione degli spazi, alle rispondenze dei colori, ai valori lirici e poetici, alla qualità di un lavoro sempre improntato ad uno spiccato senso dell’armonia. L’urgenza di trasmettere sensazioni attraverso i colori e i rapporti tra le masse pittoriche, nella vitalità organica del loro tessuto, trasforma la tela in un luogo di contrasti operanti, in un campo ove si fissano le varie soluzioni. La sospensione dei segni rispetto alla profondità spaziale, la loro tensione di fuga verso i bordi, le fratture compositive e le articolazioni cromatiche, sono per l'autore significanti, diventano lingua. Nei dipinti di Fiannacca ogni fatto formale o coloristico non vuole solo tradurre o raccontare un’emozione ma essere direttamente emotivo. Questa esperienza si esprime in un gesto pittorico immediato e spontaneo, in cui l’idea preliminare si modula seguendo i suggerimenti imprevisti della materia, le rivelazioni del suo divenire, tra esigenza e caso, tra progetto e intuizione. Le sue spatolate, istintive, ma non casuali, offrono la chiave per scoprire la sua visione della realtà, libera dalle costrizioni dei contorni. I suoi segni incisivi ci invitano a entrare nel suo animo, a condividerne le passioni. Per l’artista l'astrazione è una necessità connaturata, l'unico modo per comunicare ciò che davvero vale, diventa metafora del proprio corpo, di sé e del mondo. In conclusione il lavoro di Fiannacca vuole evidenziare come l’esercizio pittorico non abbia esaurito il suo ciclo, possa ancora svilupparsi sulle proprie premesse capace di produrre esiti perfettamente attuali, per traguardare intensità espressive e valori non ancora raggiunti.
Riccardo Zelatore
Note biografiche
Luciano Fiannacca nasce a Genova nel 1951, compie gli studi presso il Liceo Artistico "Nicolo' Barabino" di Genova dove è tra gli altri allievo di Rocco Borella e di Giancarlo Bargoni al quale è legato da profonda amicizia e dalla comune passione per la pittura.Ancora studente, Fiannacca, esordisce nella mostra ordinata da Germano Beringheli "Esperienze giovani nell'arte contemporanea a Genova". Nel 1971 con gli amici Torri e Cortesogno dà vita ad un laboratorio serigrafico attorno al quale ruotano numerosi giovani artisti ed anche molti delle generazioni precedenti.Negli anni successivi i tre propongono alcune mostre corredate da proiezioni di audiovisivi e da allestimenti da loro realizzati ("Materiali per", Galleria Unimedia, Genova 1974).Nel 1975 Fiannacca tiene la sua prima mostra personale e nello stesso anno gli viene affidata la cattedra di discipline pittoriche presso lo stesso liceo che lo aveva visto studente fino al 1970. Nel 1976 una sua opera entra a far parte della collezione Cernuschi Ghiringhelli, acquisita successivamente dal Comune di Genova per il museo di Villa Croce. Nel 1977 con artisti attivi sul territorio nazionale partecipa alla mostra "Il segno dis-velato" curata da Marisa Vescovo per la Galleria Rinaldo Rotta di Genova. Nel 1978 gli viene assegnata dal Comune di Genova la borsa di studi "Duchessa di Galliera" riservata agli artisti liguri, che gli consente di soggiornare a Londra ed avvicinare tra l'altro le opere di Turner e di Rothko. Negli anni successivi organizza insieme agli amici Barbini e Carrossino una serie di mostre a tre dove, oltre alle opere di ognuno, vengono realizzati suggestivi allestimenti a sei mani; nello stesso periodo inizia un rapporto di collaborazione con la Galleria Rinaldo Rotta. Nel 1984 insieme a Carrossino e con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Genova presenta al teatro del Falcone la mostra "Il labipinto, dal segno all'atmosfera"; nello stesso anno vince, con un gruppo di suoi allievi, un viaggio negli Stati Uniti che gli consente di visitare i Musei di New York e Waschington e di approfondire la conoscenza dell'Espressionismo astratto americano. Nel 1986 realizza per la Galleria Le Pietre di Arenzano e l'editrice SIAG di Genova il primo numero della collana monografica "Spazio carta" tenuta a battesimo da Rita Cirio; il volume, dal titolo "Where do you mean to stop?", corredato da un testo di Viana Conti, viene presentato al Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce da Germano Beringheli e dall'amico Achille Perilli. Nel 1987 partecipa alla mostra "Rizoma, radici nel contemporaneo" curata da Luigi Paolo Finizio e allestita presso la Villa Comunale di Napoli. Nel 1990 l'editrice Bora di Bologna realizza una monografia curata da Giorgio Di Genova, nello stesso anno partecipa alla mostra "Esaedro" curata dalla stesso Di Genova e per la Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Termoli.Negli anni seguenti partecipa a numerose Fiere d'Arte nazionale e internazionale (Milano, Bologna, Roma, Firenze, Madrid, Barcellona, Amburgo, Gant, Stoccolma). Nel 1992, a seguito di un invito da parte della Wentworth Galeri di Miami soggiorna in Florida dove realizza diverse opere che vengono esposte nelle maggiori capitali degli Stati Uniti d'America. Negli anni seguenti si dedica a nuove ricerche anche nel campo della ceramica, e ,nelle fornaci di Albisola, realizza alcune opere di grandi dimensioni che vengono esposte a Faenza e Savona; partecipa fuori concorso al premio Suzzara. Nel 1995 realizza alcune opere per la serigrafia Bruzzo di Genova che vengono presentate al Salone della Grafica di Parigi.Nel 1996 alla Galleria Rotta di Genova viene allestita una mostra personale con opere di grande formato accompagnata da un catalogo con presentazione di Bruno Bandini, nello stesso anno la Galleria Marieschi di Monza ordina una grande mostra dedicata alla storia della Galleria Rotta all'interno della quale oltre a quelle di Fiannacca figurano opere di alcuni dei maggiori artisti moderni e contemporanei presentati negli oltre 70 anni di attività della Galleria. Nel 1997 presso lo studio Casarini di Savona realizza alcune opere in vetro che vengono esposte nel 1998 nella mostra dal titolo "Trasparenze" ordinata dalla Publiriviera cote d'azur al Palazzo Ducale di Genova. Negli ultimi anni continua ad esporre in numerose mostre, tra queste la personale del 2000 alla Galleria Rotta di Genova per la quale viene realizzato un catalogo con una breve ma significativa presentazione di Silvio Ferrari e le personali alla Galleria Spriano di Omegna e alla Eleutheros di Albisola Marina.Nel 2003 realizza una grande mostra a Palazzo Tornielli nel Comune di Ameno ed una esposizione di ceramiche realizzate, alla "San Giorgio" di Albisola Marina, alla Galleria Vintage di Spotorno accompagnata da un catalogo curato da Riccardo Zelatore. Nello stesso anno realizza per l'editrice Gut di Milano le copertine di Smemoranda 2004.Nel 2004 si tiene una sua mostra personale organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Busalla nella sede di Villa Borzino ed una alla Galleria Valente di Finale Ligure.
Negli anni successivi partecipa a numerose mostre e fiere. Nel mese di Settembre 2006 con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Finale Ligure si tiene una sua mostra personale alla Fortezza di Castelfranco in Finalmarina.
Riccardo Zelatore
Note biografiche
Luciano Fiannacca nasce a Genova nel 1951, compie gli studi presso il Liceo Artistico "Nicolo' Barabino" di Genova dove è tra gli altri allievo di Rocco Borella e di Giancarlo Bargoni al quale è legato da profonda amicizia e dalla comune passione per la pittura.Ancora studente, Fiannacca, esordisce nella mostra ordinata da Germano Beringheli "Esperienze giovani nell'arte contemporanea a Genova". Nel 1971 con gli amici Torri e Cortesogno dà vita ad un laboratorio serigrafico attorno al quale ruotano numerosi giovani artisti ed anche molti delle generazioni precedenti.Negli anni successivi i tre propongono alcune mostre corredate da proiezioni di audiovisivi e da allestimenti da loro realizzati ("Materiali per", Galleria Unimedia, Genova 1974).Nel 1975 Fiannacca tiene la sua prima mostra personale e nello stesso anno gli viene affidata la cattedra di discipline pittoriche presso lo stesso liceo che lo aveva visto studente fino al 1970. Nel 1976 una sua opera entra a far parte della collezione Cernuschi Ghiringhelli, acquisita successivamente dal Comune di Genova per il museo di Villa Croce. Nel 1977 con artisti attivi sul territorio nazionale partecipa alla mostra "Il segno dis-velato" curata da Marisa Vescovo per la Galleria Rinaldo Rotta di Genova. Nel 1978 gli viene assegnata dal Comune di Genova la borsa di studi "Duchessa di Galliera" riservata agli artisti liguri, che gli consente di soggiornare a Londra ed avvicinare tra l'altro le opere di Turner e di Rothko. Negli anni successivi organizza insieme agli amici Barbini e Carrossino una serie di mostre a tre dove, oltre alle opere di ognuno, vengono realizzati suggestivi allestimenti a sei mani; nello stesso periodo inizia un rapporto di collaborazione con la Galleria Rinaldo Rotta. Nel 1984 insieme a Carrossino e con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Genova presenta al teatro del Falcone la mostra "Il labipinto, dal segno all'atmosfera"; nello stesso anno vince, con un gruppo di suoi allievi, un viaggio negli Stati Uniti che gli consente di visitare i Musei di New York e Waschington e di approfondire la conoscenza dell'Espressionismo astratto americano. Nel 1986 realizza per la Galleria Le Pietre di Arenzano e l'editrice SIAG di Genova il primo numero della collana monografica "Spazio carta" tenuta a battesimo da Rita Cirio; il volume, dal titolo "Where do you mean to stop?", corredato da un testo di Viana Conti, viene presentato al Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce da Germano Beringheli e dall'amico Achille Perilli. Nel 1987 partecipa alla mostra "Rizoma, radici nel contemporaneo" curata da Luigi Paolo Finizio e allestita presso la Villa Comunale di Napoli. Nel 1990 l'editrice Bora di Bologna realizza una monografia curata da Giorgio Di Genova, nello stesso anno partecipa alla mostra "Esaedro" curata dalla stesso Di Genova e per la Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Termoli.Negli anni seguenti partecipa a numerose Fiere d'Arte nazionale e internazionale (Milano, Bologna, Roma, Firenze, Madrid, Barcellona, Amburgo, Gant, Stoccolma). Nel 1992, a seguito di un invito da parte della Wentworth Galeri di Miami soggiorna in Florida dove realizza diverse opere che vengono esposte nelle maggiori capitali degli Stati Uniti d'America. Negli anni seguenti si dedica a nuove ricerche anche nel campo della ceramica, e ,nelle fornaci di Albisola, realizza alcune opere di grandi dimensioni che vengono esposte a Faenza e Savona; partecipa fuori concorso al premio Suzzara. Nel 1995 realizza alcune opere per la serigrafia Bruzzo di Genova che vengono presentate al Salone della Grafica di Parigi.Nel 1996 alla Galleria Rotta di Genova viene allestita una mostra personale con opere di grande formato accompagnata da un catalogo con presentazione di Bruno Bandini, nello stesso anno la Galleria Marieschi di Monza ordina una grande mostra dedicata alla storia della Galleria Rotta all'interno della quale oltre a quelle di Fiannacca figurano opere di alcuni dei maggiori artisti moderni e contemporanei presentati negli oltre 70 anni di attività della Galleria. Nel 1997 presso lo studio Casarini di Savona realizza alcune opere in vetro che vengono esposte nel 1998 nella mostra dal titolo "Trasparenze" ordinata dalla Publiriviera cote d'azur al Palazzo Ducale di Genova. Negli ultimi anni continua ad esporre in numerose mostre, tra queste la personale del 2000 alla Galleria Rotta di Genova per la quale viene realizzato un catalogo con una breve ma significativa presentazione di Silvio Ferrari e le personali alla Galleria Spriano di Omegna e alla Eleutheros di Albisola Marina.Nel 2003 realizza una grande mostra a Palazzo Tornielli nel Comune di Ameno ed una esposizione di ceramiche realizzate, alla "San Giorgio" di Albisola Marina, alla Galleria Vintage di Spotorno accompagnata da un catalogo curato da Riccardo Zelatore. Nello stesso anno realizza per l'editrice Gut di Milano le copertine di Smemoranda 2004.Nel 2004 si tiene una sua mostra personale organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Busalla nella sede di Villa Borzino ed una alla Galleria Valente di Finale Ligure.
Negli anni successivi partecipa a numerose mostre e fiere. Nel mese di Settembre 2006 con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Finale Ligure si tiene una sua mostra personale alla Fortezza di Castelfranco in Finalmarina.
03
settembre 2006
Luciano Fiannacca – Il gesto arcaico
Dal 03 settembre al 15 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
FORTEZZA CASTELFRANCO
Finale Ligure, Via Generale Enrico Caviglia, (Savona)
Finale Ligure, Via Generale Enrico Caviglia, (Savona)
Orario di apertura
tutti i giorni 17-21 – venerdì, sabato e domenica
Vernissage
3 Settembre 2006, ore 18.30
Autore