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Luciano Mereghetti – Figure
una nuova selezione di opere in cui i colori vividi propri dei suoi lavori danno vita a personaggi anonimi e/o riconoscibili, figure che ci guidano nel mondo privato dell’artista
Comunicato stampa
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Artista per vocazione, pittore e raffinato osservatore della realtà, Luciano Mereghetti (Milano, 1951) presenta al pubblico una nuova selezione di opere in cui i colori vividi propri dei suoi lavori danno vita a personaggi anonimi e/o riconoscibili, figure che ci guidano nel mondo privato dell’artista.
Luciano Mereghetti (Milano, 1951) dopo aver lavorato a lungo nel campo dell’illustrazione e della grafica, dedica ormai da diversi anni il suo tempo esclusivamente alla pittura.
La profonda conoscenza della storia dell’arte - senza mai risolversi in sterile citazionismo - ne fa un artista attento e rigoroso. La ricerca di Mereghetti traccia un sottile fil rouge all’interno dell’arte contemporanea che parte da Cézanne e Picasso per arrivare ad artisti come Hockney e Bacon, di cui forte è il contributo riconoscibile nella costruzione figurativa – ma anche e soprattutto cognitiva – dei suoi lavori. Grande attenzione per la forma, quindi, che si rivela prepotente soprattutto nelle nature morte, mentre il linearismo e le campiture piatte utilizzate da Matisse occhieggiano nelle scelte di colore e nella bidimensionalità che contraddistingue certi lavori orientati verso la ricerca paesaggistica – tutta personale – dell’artista. Al centro del suo interesse è stata per molto tempo la città, quella Milano che viene fotografata e scomposta da un occhio sempre attento alla forma, in cui la luce diretta e tagliente di certe opere richiama alcuni riferimenti importanti, tra tutti Sironi.
FIGURE è un capitolo nuovo nella ricerca dell’artista, di certo meno indagato dalle esposizioni personali e collettive precedenti.
Questi sguardi, sorta di materiche polaroid che indagano nel profondo dell’animo, meritano invece grande attenzione, poiché forte è il legame che Mereghetti sente con ciò che rappresentano: gli occhi fieri di Malcolm X si trovano fianco a fianco con lo sguardo pensoso e stanco di Bukowski, mentre personaggi ormai storici come i Beatles e Steve McQueen reggono il peso della rivoluzione di cui sono stati protagonisti e comparse nello stesso tempo.
Ma le FIGURE di Mereghetti sono anche anonime, quasi delle istantanee dove si insinua, a volte sottile, quell’incertezza dell’animo, quel male di vivere, con il quale tutti noi ci troviamo a dialogare.
Luciano Mereghetti (Milano, 1951) dopo aver lavorato a lungo nel campo dell’illustrazione e della grafica, dedica ormai da diversi anni il suo tempo esclusivamente alla pittura.
La profonda conoscenza della storia dell’arte - senza mai risolversi in sterile citazionismo - ne fa un artista attento e rigoroso. La ricerca di Mereghetti traccia un sottile fil rouge all’interno dell’arte contemporanea che parte da Cézanne e Picasso per arrivare ad artisti come Hockney e Bacon, di cui forte è il contributo riconoscibile nella costruzione figurativa – ma anche e soprattutto cognitiva – dei suoi lavori. Grande attenzione per la forma, quindi, che si rivela prepotente soprattutto nelle nature morte, mentre il linearismo e le campiture piatte utilizzate da Matisse occhieggiano nelle scelte di colore e nella bidimensionalità che contraddistingue certi lavori orientati verso la ricerca paesaggistica – tutta personale – dell’artista. Al centro del suo interesse è stata per molto tempo la città, quella Milano che viene fotografata e scomposta da un occhio sempre attento alla forma, in cui la luce diretta e tagliente di certe opere richiama alcuni riferimenti importanti, tra tutti Sironi.
FIGURE è un capitolo nuovo nella ricerca dell’artista, di certo meno indagato dalle esposizioni personali e collettive precedenti.
Questi sguardi, sorta di materiche polaroid che indagano nel profondo dell’animo, meritano invece grande attenzione, poiché forte è il legame che Mereghetti sente con ciò che rappresentano: gli occhi fieri di Malcolm X si trovano fianco a fianco con lo sguardo pensoso e stanco di Bukowski, mentre personaggi ormai storici come i Beatles e Steve McQueen reggono il peso della rivoluzione di cui sono stati protagonisti e comparse nello stesso tempo.
Ma le FIGURE di Mereghetti sono anche anonime, quasi delle istantanee dove si insinua, a volte sottile, quell’incertezza dell’animo, quel male di vivere, con il quale tutti noi ci troviamo a dialogare.
01
ottobre 2005
Luciano Mereghetti – Figure
Dal primo al 22 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
SPAZIO LUMERA
Milano, Via Abbondio Sangiorgio, 6, (Milano)
Milano, Via Abbondio Sangiorgio, 6, (Milano)
Orario di apertura
Lu/ma/gio/ve 15,30-19,30; sabato anche 10,30-12,30
Vernissage
1 Ottobre 2005, ore 18
Autore