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Luciano Pea / Gian Piero Navarra – I linguaggi dell’Arte
Mostra di confronto artistico
Comunicato stampa
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La Galleria Le Tele Tolte inaugura con questa mostra di confronto tra Gian Piero Navarra e Luciano Pea un ciclo di esposizioni dal titolo “I linguaggi dell’arte” che metterà a confronto, di volta in volta, due artisti in apparente contrasto tra loro.
La puntuale e sempre attenta analisi critica sui lavori dei due artisti, è affidata al Prof. Giorgio Di Genova che presenterà la mostra.
All’inaugurazione saranno presenti i due artisti e il Prof. Di Genova.
Durante l’inaugurazione sarà presentato un libro di poesie in dialetto romanesco e alcune di esse saranno lette dall’attore teatrale Massimo Gentile.
Dal testo in catalogo:
La caratteristica principale dell’arte contemporanea è la frantumazione del linguaggio in molteplici rivoli, per così dire, individuali. Ciò s’è determinato a causa della progressiva perdita di organicità dell’artista con la società, perdita che ha reso ogni artista il committente di se stesso. Di tale nuova situazione i risultati più evidenti sono stati da un lato la fine di una koiné che contraddistingue un’epoca e dall’altro l’estrema libertà espressiva che nel Novecento s’è a tal punto diffusa da accrescere il rapido ricambio dei linguaggi e degli stili, nessuno dei quali dal Fauvismo, Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo, Metafisica al Dadaismo, Surrealismo, Informale e loro derivazioni può essere indicato come connotativo del secolo, a differenza di quanto avveniva nei secoli passati, nei quali, in virtù della committenza pubblica e/o religiosa, un linguaggio era dominante, nella fattispecie, tanto per fare qualche esempio, il gotico nel Trecento, il Rinascimento nel Quattrocento, il Manierismo nel Cinquecento, il barocco nel Seicento. Con la fine del modernismo, collocata dagli studiosi alla fine degli anni Cinquanta con l’irruzione delle cosiddette neoavanguardie new-dada e pop art, è iniziata l’epoca postmoderna, nella quale tendenze, stili e linguaggi si sono intersecati. Ciò non significa che non si siano più avute koiné più fortunate e diffuse di altre, ma sempre in concomitanza con le altre e mai in maniera di preminenza definitiva. Così dall’immediato secondo dopoguerra si sono affermati il neocubismo, l’Informale ed in seguito la Nuova Figurazione, la pop art, l’Arte Povera, Concettuale, Comportamentale e via procedendo, sempre nel contesto di una convivenza con altri modi espressivi, anche non di rado taluni di volta in volta hanno incantato come sirene non pochi artisti, i quali sono passati da un linguaggio all’altro per tornare al precedente e magari scantonare in un altro ulteriore, in qualche caso addirittura nello stesso anno.
E’ chiaro che in questo caotico accavallarsi di espressioni e linguaggi per chi non possiede la bussola per orientarsi nello sterminato proliferare dei linguaggi è facile smarrirsi e non comprendere le ragioni che conducono taluni artisti a dipingere in un modo ed altri in modo differente se non opposto.
E questa mancanza di comprensione è grave, poiché nell’universo artistico ogni espressione è legittima, sempre che sia un linguaggio tra i linguaggi. Cioè abbia un’autonomia pur nelle contiguità con le tendenze in atto, perché l’arte nasce sempre dall’arte, ma la produzione di un singolo per essere arte deve restituire in modi personali, arricchendo originalmente quanto assorbe dall’arte del passato e delle istanze in atto.
Ma come è possibile comprendere le ragioni dei differenti modi linguistici? Non certo attraverso singole mostre personali. Esplorare un’isola non può restituire la varietà di un arcipelago, specialmente se non si è in possesso della bussola d’orientamento di cui dicevo. Per questo da molti anni mi sono persuaso che un modo per rendere consapevoli della legittimità delle differenze linguistiche in atto, almeno per introdurre i fruitori ad una riflessione personale su tale problematica, sia più giusto proporre assieme la produzione di due artisti, meglio se di linguaggio opposto, com’è appunto il caso di Gian Piero Navarra e Luciano Pea, due voci nel contesto dell’arte d’oggi, una iconica e l’altra aniconica, ma ambedue legittime e valide, nonostante ed al di là delle differenze stilistiche ed espressive.
Giorgio Di Genova
La puntuale e sempre attenta analisi critica sui lavori dei due artisti, è affidata al Prof. Giorgio Di Genova che presenterà la mostra.
All’inaugurazione saranno presenti i due artisti e il Prof. Di Genova.
Durante l’inaugurazione sarà presentato un libro di poesie in dialetto romanesco e alcune di esse saranno lette dall’attore teatrale Massimo Gentile.
Dal testo in catalogo:
La caratteristica principale dell’arte contemporanea è la frantumazione del linguaggio in molteplici rivoli, per così dire, individuali. Ciò s’è determinato a causa della progressiva perdita di organicità dell’artista con la società, perdita che ha reso ogni artista il committente di se stesso. Di tale nuova situazione i risultati più evidenti sono stati da un lato la fine di una koiné che contraddistingue un’epoca e dall’altro l’estrema libertà espressiva che nel Novecento s’è a tal punto diffusa da accrescere il rapido ricambio dei linguaggi e degli stili, nessuno dei quali dal Fauvismo, Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo, Metafisica al Dadaismo, Surrealismo, Informale e loro derivazioni può essere indicato come connotativo del secolo, a differenza di quanto avveniva nei secoli passati, nei quali, in virtù della committenza pubblica e/o religiosa, un linguaggio era dominante, nella fattispecie, tanto per fare qualche esempio, il gotico nel Trecento, il Rinascimento nel Quattrocento, il Manierismo nel Cinquecento, il barocco nel Seicento. Con la fine del modernismo, collocata dagli studiosi alla fine degli anni Cinquanta con l’irruzione delle cosiddette neoavanguardie new-dada e pop art, è iniziata l’epoca postmoderna, nella quale tendenze, stili e linguaggi si sono intersecati. Ciò non significa che non si siano più avute koiné più fortunate e diffuse di altre, ma sempre in concomitanza con le altre e mai in maniera di preminenza definitiva. Così dall’immediato secondo dopoguerra si sono affermati il neocubismo, l’Informale ed in seguito la Nuova Figurazione, la pop art, l’Arte Povera, Concettuale, Comportamentale e via procedendo, sempre nel contesto di una convivenza con altri modi espressivi, anche non di rado taluni di volta in volta hanno incantato come sirene non pochi artisti, i quali sono passati da un linguaggio all’altro per tornare al precedente e magari scantonare in un altro ulteriore, in qualche caso addirittura nello stesso anno.
E’ chiaro che in questo caotico accavallarsi di espressioni e linguaggi per chi non possiede la bussola per orientarsi nello sterminato proliferare dei linguaggi è facile smarrirsi e non comprendere le ragioni che conducono taluni artisti a dipingere in un modo ed altri in modo differente se non opposto.
E questa mancanza di comprensione è grave, poiché nell’universo artistico ogni espressione è legittima, sempre che sia un linguaggio tra i linguaggi. Cioè abbia un’autonomia pur nelle contiguità con le tendenze in atto, perché l’arte nasce sempre dall’arte, ma la produzione di un singolo per essere arte deve restituire in modi personali, arricchendo originalmente quanto assorbe dall’arte del passato e delle istanze in atto.
Ma come è possibile comprendere le ragioni dei differenti modi linguistici? Non certo attraverso singole mostre personali. Esplorare un’isola non può restituire la varietà di un arcipelago, specialmente se non si è in possesso della bussola d’orientamento di cui dicevo. Per questo da molti anni mi sono persuaso che un modo per rendere consapevoli della legittimità delle differenze linguistiche in atto, almeno per introdurre i fruitori ad una riflessione personale su tale problematica, sia più giusto proporre assieme la produzione di due artisti, meglio se di linguaggio opposto, com’è appunto il caso di Gian Piero Navarra e Luciano Pea, due voci nel contesto dell’arte d’oggi, una iconica e l’altra aniconica, ma ambedue legittime e valide, nonostante ed al di là delle differenze stilistiche ed espressive.
Giorgio Di Genova
29
settembre 2007
Luciano Pea / Gian Piero Navarra – I linguaggi dell’Arte
Dal 29 settembre al 14 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO BARONALE
Calcata, Piazza Vittorio Emanuele Ii, 5, (Viterbo)
Calcata, Piazza Vittorio Emanuele Ii, 5, (Viterbo)
Orario di apertura
sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.30 (orario continuato)
Feriali per appuntamento
Vernissage
29 Settembre 2007, ore 18
Autore