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Luciano Pivotto / Sandro Bottari
La mostra di Pivotto e Bottari conclude il ciclo delle quattro esposizioni portando all’attenzione del pubblico il tema della scrittura intesa come la forma del viaggio che ogni uomo, scrittore o lettore che sia, sta compiendo
Comunicato stampa
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Luciano Pivotto e Sandro Bottari sono i protagonisti del quarto appuntamento della rassegna ARTeatro con la doppia personale che verrà inaugurata al Nuovo Teatro delle Commedie (in via G. M. Terreni, 5), VENERDI' 17 febbraio alle 18.
Il Progetto ARTeatro, realizzato dal Comune di Livorno, a cura di Cristina Olivieri e dell’agenzia Cdcom, ha coinvolto alcuni artisti livornesi ( Andrea Luschi, Diego Piccaluga, Anna Ka) che sono stati invitati a compiere un lavoro sul teatro inteso sia come luogo e spazio fisico, sia come linguaggio e forma di comunicazione, insieme ad artisti già affermati in Italia ( Raffaella Formenti, Matteo Basilè, Max Mazzoli) per stimolare il confronto e la ricerca sui temi della maschera, delle luci e dell’immagine.
La mostra di Pivotto e Bottari conclude il ciclo delle quattro esposizioni portando all’attenzione del pubblico il tema della scrittura intesa come la forma del viaggio che ogni uomo, scrittore o lettore che sia, sta compiendo. La scelta dei vocaboli, l’invenzione di immagini e metafore, la misura in cui ogni discorso poetico dischiude e rivela i suoi contenuti si caricano di una valenza assai più che estetica: cuore e ragione trovano un punto d’incontro; la sintassi, il ritmo, la musica diventano segno e veicolo di una coscienza più limpida e di un’esistenza più piena.
Sandro Bottari ( livornese, classe 1977) si dedica in un primo tempo all’attività pittorica e, dopo aver affrontato il rapporto con l’immagine riconoscibile, avvia una ricerca nella quale colori di forte carattere e scritture di taglio emozionale s’incontrano sul terreno pittorico e convivono in grandi dipinti realizzati talvolta su supporti di tipo tradizionale e altre volte su tela sciolta, così da assumere le caratteristiche formali dello stendardo. La mostra di Sandro Bottari, approfondisce e allarga la sua sperimentazione in questa mostra particolarissima (dal titolo “Implosion”), dove utilizza per le sue installazioni involucri e derrate (il riso in particolare) provenienti dal mondo della grande distribuzione; fa interagire tali oggetti e materiali con sonorità tratte ora da strumenti semplici e in un certo senso primitivi (l’ocarina), ora da strumenti tecnologicamente evoluti, in grado di riprodurre e diffondere la voce dell’autore che cita ed elenca oggetti e situazioni paradigmatiche.
Luciano Pivotto imprime la scrittura come impronta su una materia organica malleabile come la cera, che accoglie e conserva le forme impresse ma anche le vibrazioni luminose nelle opere “materia corpo” che si sviluppano esplicitamente in una direzione esistenziale umana. Tavole e disegni cerati non animati, privi di qualsiasi forma vivente. L’artista nato a Biella nel 1951 ha deciso di esporre a Livorno le sue opere della serie Interni dopo aver sentito l’ovattato silenzio del teatro, visto la città caotica intorno, percepito l’assordante silenzio delle canzoni ( Viso di Primavera e Livorno) di Piero Ciampi, che ha ritrovato e inciso nei suoi lavori. La mostra di Luciano Pivotto - con canzoni, componimenti poetici, aforismi e haiku - è silenziosa nella sua totalità. Una mostra in cui i quadri devono essere ascoltati e non visti, letti e non ammirati.
Il Progetto ARTeatro, realizzato dal Comune di Livorno, a cura di Cristina Olivieri e dell’agenzia Cdcom, ha coinvolto alcuni artisti livornesi ( Andrea Luschi, Diego Piccaluga, Anna Ka) che sono stati invitati a compiere un lavoro sul teatro inteso sia come luogo e spazio fisico, sia come linguaggio e forma di comunicazione, insieme ad artisti già affermati in Italia ( Raffaella Formenti, Matteo Basilè, Max Mazzoli) per stimolare il confronto e la ricerca sui temi della maschera, delle luci e dell’immagine.
La mostra di Pivotto e Bottari conclude il ciclo delle quattro esposizioni portando all’attenzione del pubblico il tema della scrittura intesa come la forma del viaggio che ogni uomo, scrittore o lettore che sia, sta compiendo. La scelta dei vocaboli, l’invenzione di immagini e metafore, la misura in cui ogni discorso poetico dischiude e rivela i suoi contenuti si caricano di una valenza assai più che estetica: cuore e ragione trovano un punto d’incontro; la sintassi, il ritmo, la musica diventano segno e veicolo di una coscienza più limpida e di un’esistenza più piena.
Sandro Bottari ( livornese, classe 1977) si dedica in un primo tempo all’attività pittorica e, dopo aver affrontato il rapporto con l’immagine riconoscibile, avvia una ricerca nella quale colori di forte carattere e scritture di taglio emozionale s’incontrano sul terreno pittorico e convivono in grandi dipinti realizzati talvolta su supporti di tipo tradizionale e altre volte su tela sciolta, così da assumere le caratteristiche formali dello stendardo. La mostra di Sandro Bottari, approfondisce e allarga la sua sperimentazione in questa mostra particolarissima (dal titolo “Implosion”), dove utilizza per le sue installazioni involucri e derrate (il riso in particolare) provenienti dal mondo della grande distribuzione; fa interagire tali oggetti e materiali con sonorità tratte ora da strumenti semplici e in un certo senso primitivi (l’ocarina), ora da strumenti tecnologicamente evoluti, in grado di riprodurre e diffondere la voce dell’autore che cita ed elenca oggetti e situazioni paradigmatiche.
Luciano Pivotto imprime la scrittura come impronta su una materia organica malleabile come la cera, che accoglie e conserva le forme impresse ma anche le vibrazioni luminose nelle opere “materia corpo” che si sviluppano esplicitamente in una direzione esistenziale umana. Tavole e disegni cerati non animati, privi di qualsiasi forma vivente. L’artista nato a Biella nel 1951 ha deciso di esporre a Livorno le sue opere della serie Interni dopo aver sentito l’ovattato silenzio del teatro, visto la città caotica intorno, percepito l’assordante silenzio delle canzoni ( Viso di Primavera e Livorno) di Piero Ciampi, che ha ritrovato e inciso nei suoi lavori. La mostra di Luciano Pivotto - con canzoni, componimenti poetici, aforismi e haiku - è silenziosa nella sua totalità. Una mostra in cui i quadri devono essere ascoltati e non visti, letti e non ammirati.
17
febbraio 2006
Luciano Pivotto / Sandro Bottari
Dal 17 febbraio al 24 marzo 2006
arte contemporanea
Location
NUOVO TEATRO DELLE COMMEDIE
Livorno, Via Giuseppe Maria Terreni, 3, (Livorno)
Livorno, Via Giuseppe Maria Terreni, 3, (Livorno)
Orario di apertura
dal lunedì al giovedì 8-14, martedì e giovedì anche 15-18
Vernissage
17 Febbraio 2006, ore 18
Ufficio stampa
CDCOM
Autore
Curatore