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Luciano Rignanese – Metonimia ovvero l’oggetto per l’oggetto pensato
Luciano Rignanese non lascia nulla al caso, seppur bloccato in una lucidità impalpabile, in quanto riesce con un instancabile esercizio combinatorio a rendere gli oggetti in risonanze vagheggianti.
Comunicato stampa
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In un clima di silente magia, sono raffigurati oggetti dalla forma riconoscibili, con l’impiego di tinte calde, dal bruno terra di Siena ,al verde e al rosso, ben collocate in spazi definiti con una composizione chiara e nitida, lasciando che la luce, esalti dal contrasto con l’ombra eppure morbida che ne definisce i colori.
In questo particolare tipo di pittura, nasce l’intento di creare un mondo che non esiste nella realtà, ma capace di far emergere la bellezza evidente delle cose di uso comune. Quindi è una pittura solo di oggetti, ma nessuno di essi, pur avendo un luogo di appartenenza, è tale perché richiamano le persone che li usano.
Il quadro è depurato da tutto ciò che non è indispensabile, che costituisce un disturbo alla concentrazione massima, avvolgendolo in quel senso di mistero che si crea dentro e fuori dell’opera, l’immagine stessa è importante, al di fuori del tempo e dello spazio infondendo un senso di enigma.
Apparentemente cambia il rapporto fra arte e concretezza, lasciando la libertà di interpretare la visione interiore.
Rignanese è un artista della nostra epoca che interpreta in modo singolare la dimensione soggettiva, senza alcuna possibilità di cogliere la dimensione oggettiva. Esprimendo così una sensibilità moderna che nell’oggettività non ha scoperto la dimensione del reale, ma la dimensione ideale che la sovrasta. Circostanza che trasforma l’essenza in spirito così che i ragionamenti si mescolano dietro le apparenze e l’oggetto diviene lo specchio dell’anima, un significativo universo interiore che sfugge ad ogni realtà concreta.
Ogni riflessione intellettuale, attraverso l’oggetto, è un’inventiva intelligente, rispettosa e riflessiva, filtrata attraverso l’espressione della tecnica.
Luciano non lascia nulla al caso, seppur bloccato in una lucidità impalpabile, in quanto riesce con un instancabile esercizio combinatorio a rendere gli oggetti in risonanze vagheggianti. Entità simboliche che in questo senso di instabilità creano una lirica di un sogno immobile che sembra isolarsi nel continuo mutamento delle cose e riesce a stabilire un eterno presente con il tempo.
Tiziana Todi
In questo particolare tipo di pittura, nasce l’intento di creare un mondo che non esiste nella realtà, ma capace di far emergere la bellezza evidente delle cose di uso comune. Quindi è una pittura solo di oggetti, ma nessuno di essi, pur avendo un luogo di appartenenza, è tale perché richiamano le persone che li usano.
Il quadro è depurato da tutto ciò che non è indispensabile, che costituisce un disturbo alla concentrazione massima, avvolgendolo in quel senso di mistero che si crea dentro e fuori dell’opera, l’immagine stessa è importante, al di fuori del tempo e dello spazio infondendo un senso di enigma.
Apparentemente cambia il rapporto fra arte e concretezza, lasciando la libertà di interpretare la visione interiore.
Rignanese è un artista della nostra epoca che interpreta in modo singolare la dimensione soggettiva, senza alcuna possibilità di cogliere la dimensione oggettiva. Esprimendo così una sensibilità moderna che nell’oggettività non ha scoperto la dimensione del reale, ma la dimensione ideale che la sovrasta. Circostanza che trasforma l’essenza in spirito così che i ragionamenti si mescolano dietro le apparenze e l’oggetto diviene lo specchio dell’anima, un significativo universo interiore che sfugge ad ogni realtà concreta.
Ogni riflessione intellettuale, attraverso l’oggetto, è un’inventiva intelligente, rispettosa e riflessiva, filtrata attraverso l’espressione della tecnica.
Luciano non lascia nulla al caso, seppur bloccato in una lucidità impalpabile, in quanto riesce con un instancabile esercizio combinatorio a rendere gli oggetti in risonanze vagheggianti. Entità simboliche che in questo senso di instabilità creano una lirica di un sogno immobile che sembra isolarsi nel continuo mutamento delle cose e riesce a stabilire un eterno presente con il tempo.
Tiziana Todi
28
febbraio 2013
Luciano Rignanese – Metonimia ovvero l’oggetto per l’oggetto pensato
Dal 28 febbraio al 10 marzo 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA VITTORIA
Roma, Via Margutta, 103, (Roma)
Roma, Via Margutta, 103, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì ore 15-19
Vernissage
28 Febbraio 2013, ore 18.00
Autore
Curatore