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Luciano Santarelli
Mostra personale
Comunicato stampa
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L'esperienza creativa di Luciano Santarelli si muove nella direzione di ripensare il linguaggio della pittura non piu' come il risultato di un obbligo di rimanere nelle condizioni tecniche di base, ma includendo, nel gesto, le dinamiche in cui il rappresentato si trova a vivere secondo una concezione che interpreta lo Spazio non quale (appunto) costrizione dell'opera, ma come strumento di comunicazione, come rimando a un possibile -oltre', come dimora di uno stato psico-fisico che va al di là dell'Essere, e quale indubbia metafora di una contemporaneità.
Quindi ci troviamo di fronte a un'uscita da un modus comunicandi artistico tradizionale al fine di esplorare altri modelli operazionali capaci di porsi in piu' feconda sintonia con la cultura della nostra epoca. In sintesi, la ricerca di Santarelli non scorre lungo l'asse delle relazioni fra significante e significato, cioe' tra il rapporto tra mezzi e fini, o fra mezzi e contenuto, ma il -luogo' dell'opera diviene parte integrante del suo agire; detto in altro modo: i mezzi, fra i quali e' da includere anche lo spazio stesso dell'opera, non servono a produrre l'opera, ma sono l'opera stessa, superando, in tal modo, la barriera naturalistico-rappresentativa dell'arte, ma anche quella emozional-esistenziale, quest'ultima componente particolarmente cara agli Informali, sfruttando, anche, un sostanziale azzeramento delle istanze soggettive-autoriali del dipinto.
Tutto cio', come ben capite, non puo' che condurre a un solo esito: l'abolizione del contenuto dell'opera, vale a dire la dissoluzione del narrato e della sua eventuale essenza costitutiva. I quadri di Santarelli non sono definibili, percio', quali -oggetti' che racchiudono un racconto, ma come luoghi del perdurare, luoghi dell' -anima', sottoposti alle determinazioni spazio-temporali del loro porsi in atto, del loro esserci, del loro durare in quanto azioni modellatrici di una nuova realtà ambientale, oltremodo lirica, oltremodo aliena, quindi lontana da gabbie o da imposizioni dovute al corpo e alla materia in genere. (Gian Ruggero Manzoni)
Quindi ci troviamo di fronte a un'uscita da un modus comunicandi artistico tradizionale al fine di esplorare altri modelli operazionali capaci di porsi in piu' feconda sintonia con la cultura della nostra epoca. In sintesi, la ricerca di Santarelli non scorre lungo l'asse delle relazioni fra significante e significato, cioe' tra il rapporto tra mezzi e fini, o fra mezzi e contenuto, ma il -luogo' dell'opera diviene parte integrante del suo agire; detto in altro modo: i mezzi, fra i quali e' da includere anche lo spazio stesso dell'opera, non servono a produrre l'opera, ma sono l'opera stessa, superando, in tal modo, la barriera naturalistico-rappresentativa dell'arte, ma anche quella emozional-esistenziale, quest'ultima componente particolarmente cara agli Informali, sfruttando, anche, un sostanziale azzeramento delle istanze soggettive-autoriali del dipinto.
Tutto cio', come ben capite, non puo' che condurre a un solo esito: l'abolizione del contenuto dell'opera, vale a dire la dissoluzione del narrato e della sua eventuale essenza costitutiva. I quadri di Santarelli non sono definibili, percio', quali -oggetti' che racchiudono un racconto, ma come luoghi del perdurare, luoghi dell' -anima', sottoposti alle determinazioni spazio-temporali del loro porsi in atto, del loro esserci, del loro durare in quanto azioni modellatrici di una nuova realtà ambientale, oltremodo lirica, oltremodo aliena, quindi lontana da gabbie o da imposizioni dovute al corpo e alla materia in genere. (Gian Ruggero Manzoni)
07
febbraio 2009
Luciano Santarelli
Dal 07 febbraio al 07 marzo 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA EXHIBITION ART
Fano, Via Delle Rimembranze, 2, (Pesaro E Urbino)
Fano, Via Delle Rimembranze, 2, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
lun-dom ore 17.30-20
Vernissage
7 Febbraio 2009, ore 18
Autore