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Lucilla Catania – InMateriale
Una riflessione intima per lo spazio e nello spazio in una relazione tra materia e forma che può essere casuale o causale, dolorosa o gioiosa, semplice o complessa, acuta od ottusa. Soprattutto può essere reale o immaginaria
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una riflessione intima per lo spazio e nello spazio in una relazione tra materia e forma che
può essere casuale o causale, dolorosa o gioiosa, semplice o complessa, acuta od ottusa.
Soprattutto può essere reale o immaginaria.
È su questo terreno di antinomie che cresce tutto il lavoro di Lucilla Catania: una risposta
onesta e lucida al “fare” scultura. Polemica, certo, verso tendenze fintamente
avanguardiste, sempre in riflusso, sempre in seducente agguato. Scultura aniconica, mai
astratta; scultura classica, mai neo-classica. Equilibrio crociano fra forma e contenuto che
investe il contenitore stesso in cui ha sede il Museo Carlo Bilotti che accoglie da mercoledì
5 aprile 2017 il progetto espositivo del lavoro di Lucilla Catania InMateriale, per la cura di
Luca Barreca e promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Associazione Culturale Hidalgo.
I Servizi Museali sono di Zètema Progetto Cultura.
L’Aranciera di Villa Borghese è un edificio antico e luogo del contemporaneo in duplice
senso: contemporaneo storico ― la collezione di Carlo Bilotti ― e contemporaneo
produttivo. Luogo di delizie nel passato, vocato alla compenetrazione tra esterno e interno,
tra natura artificiale e natura naturale. Il lavoro di Lucilla Catania è simbolo di questa
compenetrazione. All’esterno la scultura monumentale di Sofficino dialoga con lo spazio
architettonico dell’Aranciera e con lo spazio vegetale dell’antica villa dei Borghese: la linea
morbida è simbolo di movimento attento e calcolato, contrapposto a quello caotico
dell’urbanità che ormai attraversa il parco. All’interno i grandi volumi del marmo, della
pietra e della terracotta si presentano nello spazio, si insinuano nelle assonometrie
dell’edificio. Ecco dunque Viti stanche, Rollo, Foglio e Spicchio: i nomi “onomatopeici”
parlano di una materia che si piega ma non si aggroviglia, lontana com’è da barocchismi
di sorta. I 72 elementi di Frangiflutti avvolgono una colonna che l’installazione estende in
diagonale verso il salone centrale. Dal ninfeo sgorga idealmente una marea di 124 terre
rosse, che inonda lo spazio interno: la forma acqua, contenuto delle vasche, un tempo
artefice delle concrezioni calcaree, è sostituita da un mare pietrificato nella porpora. Le
sculture del ninfeo, algide, stanno a guardare. Alle pareti campeggiano i movimenti
verticali sul piano bidimensionale dei grandi cartoni: i Vortici, quasi teleri che
contrappongono alla monumentalità delle sculture la loro fragilità di supporto e di
movimento.
La scultura è lotta con la materia, sempre: Lucilla Catania non cerca un’immagine
estetizzante ma il risultato di un processo. Il processo va documentato: documentare è un
dovere dell’artista verso il fruitore. Nel piano superiore del Museo, trovano posto i bozzetti
in terracotta, l’idea primigenia, i segni della mano sulla terra al di là di qualunque
suggestione romantica dell’artista demiurgo. Come al piano inferiore, ai bozzetti sono
accostati i fragili documenti grafici, i disegni, testimoni delle linee di forza, del movimento,
dello stare nello spazio. Completa questo viaggio nella materia un punto di vista
privilegiato, quello di Daniela Perego che, con la collaborazione di Luca Fantasia, ha
documentato il processo produttivo di Lucilla Catania, attraverso il medium del video:
l’artista che interpreta l’artista.
Il catalogo della mostra, a cura di Luca Barreca, edito da Palombi, è arricchito da contributi
di Alberta Campitelli e Valentina Gramiccia.
SCHEDA INFO MOSTRA
Mostra
A cura di
Lucilla Catania, InMateriale
Luca Barreca
Dove Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese
Viale Fiorello La Guardia, Roma
Quando
Inaugurazione
Apertura al pubblico
Biglietti
Orario
5 aprile - 4 giugno 2017
martedì 4 aprile 2017 ore 18.30
mercoledì 5 aprile 2017 orario museo
Ingresso gratuito
da martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino
alle 15.30). Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso
consentito fino alle 18.30).
dal 1 giugno, da martedì a venerdì ore 13.00 – 19.00 (ingresso
consentito fino alle 18.30). Sabato e domenica ore 10.00 -
19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30).
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Con la collaborazione
di
Priceless cities, Il Messaggero
Sponsor mostra Hidalgo, Associazione culturale per le arti visive
Servizi museali Zètema Progetto Cultura
Info Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.museocarlobilotti.it;
www.museiincomune.it, www.zetema.it
può essere casuale o causale, dolorosa o gioiosa, semplice o complessa, acuta od ottusa.
Soprattutto può essere reale o immaginaria.
È su questo terreno di antinomie che cresce tutto il lavoro di Lucilla Catania: una risposta
onesta e lucida al “fare” scultura. Polemica, certo, verso tendenze fintamente
avanguardiste, sempre in riflusso, sempre in seducente agguato. Scultura aniconica, mai
astratta; scultura classica, mai neo-classica. Equilibrio crociano fra forma e contenuto che
investe il contenitore stesso in cui ha sede il Museo Carlo Bilotti che accoglie da mercoledì
5 aprile 2017 il progetto espositivo del lavoro di Lucilla Catania InMateriale, per la cura di
Luca Barreca e promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Associazione Culturale Hidalgo.
I Servizi Museali sono di Zètema Progetto Cultura.
L’Aranciera di Villa Borghese è un edificio antico e luogo del contemporaneo in duplice
senso: contemporaneo storico ― la collezione di Carlo Bilotti ― e contemporaneo
produttivo. Luogo di delizie nel passato, vocato alla compenetrazione tra esterno e interno,
tra natura artificiale e natura naturale. Il lavoro di Lucilla Catania è simbolo di questa
compenetrazione. All’esterno la scultura monumentale di Sofficino dialoga con lo spazio
architettonico dell’Aranciera e con lo spazio vegetale dell’antica villa dei Borghese: la linea
morbida è simbolo di movimento attento e calcolato, contrapposto a quello caotico
dell’urbanità che ormai attraversa il parco. All’interno i grandi volumi del marmo, della
pietra e della terracotta si presentano nello spazio, si insinuano nelle assonometrie
dell’edificio. Ecco dunque Viti stanche, Rollo, Foglio e Spicchio: i nomi “onomatopeici”
parlano di una materia che si piega ma non si aggroviglia, lontana com’è da barocchismi
di sorta. I 72 elementi di Frangiflutti avvolgono una colonna che l’installazione estende in
diagonale verso il salone centrale. Dal ninfeo sgorga idealmente una marea di 124 terre
rosse, che inonda lo spazio interno: la forma acqua, contenuto delle vasche, un tempo
artefice delle concrezioni calcaree, è sostituita da un mare pietrificato nella porpora. Le
sculture del ninfeo, algide, stanno a guardare. Alle pareti campeggiano i movimenti
verticali sul piano bidimensionale dei grandi cartoni: i Vortici, quasi teleri che
contrappongono alla monumentalità delle sculture la loro fragilità di supporto e di
movimento.
La scultura è lotta con la materia, sempre: Lucilla Catania non cerca un’immagine
estetizzante ma il risultato di un processo. Il processo va documentato: documentare è un
dovere dell’artista verso il fruitore. Nel piano superiore del Museo, trovano posto i bozzetti
in terracotta, l’idea primigenia, i segni della mano sulla terra al di là di qualunque
suggestione romantica dell’artista demiurgo. Come al piano inferiore, ai bozzetti sono
accostati i fragili documenti grafici, i disegni, testimoni delle linee di forza, del movimento,
dello stare nello spazio. Completa questo viaggio nella materia un punto di vista
privilegiato, quello di Daniela Perego che, con la collaborazione di Luca Fantasia, ha
documentato il processo produttivo di Lucilla Catania, attraverso il medium del video:
l’artista che interpreta l’artista.
Il catalogo della mostra, a cura di Luca Barreca, edito da Palombi, è arricchito da contributi
di Alberta Campitelli e Valentina Gramiccia.
SCHEDA INFO MOSTRA
Mostra
A cura di
Lucilla Catania, InMateriale
Luca Barreca
Dove Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese
Viale Fiorello La Guardia, Roma
Quando
Inaugurazione
Apertura al pubblico
Biglietti
Orario
5 aprile - 4 giugno 2017
martedì 4 aprile 2017 ore 18.30
mercoledì 5 aprile 2017 orario museo
Ingresso gratuito
da martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino
alle 15.30). Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso
consentito fino alle 18.30).
dal 1 giugno, da martedì a venerdì ore 13.00 – 19.00 (ingresso
consentito fino alle 18.30). Sabato e domenica ore 10.00 -
19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30).
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Con la collaborazione
di
Priceless cities, Il Messaggero
Sponsor mostra Hidalgo, Associazione culturale per le arti visive
Servizi museali Zètema Progetto Cultura
Info Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.museocarlobilotti.it;
www.museiincomune.it, www.zetema.it
04
aprile 2017
Lucilla Catania – InMateriale
Dal 04 aprile al 04 giugno 2017
arte contemporanea
Location
MUSEO CARLO BILOTTI – ARANCIERA DI VILLA BORGHESE
Roma, Viale Fiorello La Guardia, 4, (Roma)
Roma, Viale Fiorello La Guardia, 4, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30). Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30).
dal 1 giugno, da martedì a venerdì ore 13.00 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30). Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)
Vernissage
4 Aprile 2017, ore 18.30
Editore
PALOMBI
Autore
Curatore