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Lucio Colletti (1924-2001)
La mostra presso la Biblioteca ha lo scopo di ricordare il filosofo attraverso i libri della sua biblioteca; per questo sono stati raccolti i libri che lo hanno accompagnato nel corso della sua formazione intellettuale, le opere sulle quali egli ha riflettuto lungamente e dalle quali ha tratto ispirazione, rivelandosi specchio di un’avventura che, oltre che filosofica, è stata civile e umana.
Comunicato stampa
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Presso la Biblioteca Civica Patrimonio Studi dal 28 febbraio al 29 marzo 2009 è allestita una mostra documentaria sul filosofo Lucio Colletti (1924-2001), eminente studioso, docente di filosofia teoretica all’Università di Roma “La Sapienza”, collaboratore dell’ “Espresso” e del “Corriere della Sera” e lucido interprete del nostro tempo.
In concomitanza con la mostra giovedì 19 marzo 2009 alle ore 10.30 presso la Sala “F. Zarri” il Prof. Giovanni Giorgini, docente di Filosofia presso l’ateneo bolognese, presenterà il libro di Lucio Colletti “Lezioni tedesche: con Kant alla ricerca di un’etica laica”.
Coletti militò nel P.C.I. fino al 1964, anno in cui uscì dal partito e fondò “La Sinistra” che diresse sino al 1967, finché le degenerazioni del ’68 e la riflessione critica e autocritica, non lo avviarono gradatamente verso una totale revisione del marxismo; l’ “Intervista politico-filosofica”, pubblicata nel 1974 prima in inglese poi in italiano, segna l’inizio dell’abbandono del marxismo, ma anche quello dell’isolamento politico di Colletti, contro il quale la sinistra ufficiale fa quadrato. Il nuovo movimento studentesco del ’77 andrà addirittura all’assalto fisico di Colletti, che sarà costretto a rifugiarsi in Svizzera.
Accogliendo l’invito di Berlusconi, nel 1996 viene eletto deputato nelle liste di Forza Italia.
La mostra presso la Biblioteca ha lo scopo di ricordare il filosofo attraverso i libri della sua biblioteca; per questo sono stati raccolti i libri che lo hanno accompagnato nel corso della sua formazione intellettuale, le opere sulle quali egli ha riflettuto lungamente e dalle quali ha tratto ispirazione, rivelandosi specchio di un’avventura che, oltre che filosofica, è stata civile e umana.
Colletti si rivela lettore accanito sia per professione che per vocazione non limitandosi alla letteratura filosofica, ma era particolarmente interessato alla storiografia, sia antica che moderna, da Tacito a Gibbon agli storici dell’ ‘800 e del ‘900, due secoli decisivi nello sviluppo della storia europea.
Un posto di primo piano, naturalmente, andava alla storiografia sul totalitarismo moderno, fascismo, nazismo e comunismo, col quale egli, come tutti quelli della sua generazione, aveva personalmente convissuto. Il Croce storico, diversamente dal Croce filosofo, lo interessava ancora, e poi la moderna storiografia tedesca, da Gall a Ritter a Hillgruber a Bracher.
In letteratura i suoi interessi spaziavano da Goethe ai simbolisti francesi, da Thomas Mann a Samuel Beckett e Brodskij. Leggeva e rileggeva con gusto Dante e Manzoni e, negli ultimi anni, amava meditare sull’Eccleasiaste.
In concomitanza con la mostra giovedì 19 marzo 2009 alle ore 10.30 presso la Sala “F. Zarri” il Prof. Giovanni Giorgini, docente di Filosofia presso l’ateneo bolognese, presenterà il libro di Lucio Colletti “Lezioni tedesche: con Kant alla ricerca di un’etica laica”.
Coletti militò nel P.C.I. fino al 1964, anno in cui uscì dal partito e fondò “La Sinistra” che diresse sino al 1967, finché le degenerazioni del ’68 e la riflessione critica e autocritica, non lo avviarono gradatamente verso una totale revisione del marxismo; l’ “Intervista politico-filosofica”, pubblicata nel 1974 prima in inglese poi in italiano, segna l’inizio dell’abbandono del marxismo, ma anche quello dell’isolamento politico di Colletti, contro il quale la sinistra ufficiale fa quadrato. Il nuovo movimento studentesco del ’77 andrà addirittura all’assalto fisico di Colletti, che sarà costretto a rifugiarsi in Svizzera.
Accogliendo l’invito di Berlusconi, nel 1996 viene eletto deputato nelle liste di Forza Italia.
La mostra presso la Biblioteca ha lo scopo di ricordare il filosofo attraverso i libri della sua biblioteca; per questo sono stati raccolti i libri che lo hanno accompagnato nel corso della sua formazione intellettuale, le opere sulle quali egli ha riflettuto lungamente e dalle quali ha tratto ispirazione, rivelandosi specchio di un’avventura che, oltre che filosofica, è stata civile e umana.
Colletti si rivela lettore accanito sia per professione che per vocazione non limitandosi alla letteratura filosofica, ma era particolarmente interessato alla storiografia, sia antica che moderna, da Tacito a Gibbon agli storici dell’ ‘800 e del ‘900, due secoli decisivi nello sviluppo della storia europea.
Un posto di primo piano, naturalmente, andava alla storiografia sul totalitarismo moderno, fascismo, nazismo e comunismo, col quale egli, come tutti quelli della sua generazione, aveva personalmente convissuto. Il Croce storico, diversamente dal Croce filosofo, lo interessava ancora, e poi la moderna storiografia tedesca, da Gall a Ritter a Hillgruber a Bracher.
In letteratura i suoi interessi spaziavano da Goethe ai simbolisti francesi, da Thomas Mann a Samuel Beckett e Brodskij. Leggeva e rileggeva con gusto Dante e Manzoni e, negli ultimi anni, amava meditare sull’Eccleasiaste.
28
febbraio 2009
Lucio Colletti (1924-2001)
Dal 28 febbraio al 29 marzo 2009
Location
BIBLIOTECA CIVICA PATRIMONIO STUDI
Cento, Via Ugo Bassi, 58, (Ferrara)
Cento, Via Ugo Bassi, 58, (Ferrara)
Orario di apertura
Mattina: lunedì – sabato 8.30 – 13.00
Pomeriggio: lunedì – venerdì 14.30 – 18.30
Autore