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Lucio Diana – Ri/vedere
“Ri/vedere” il titolo dell’allestimento che Lucio Diana, regista multimediale, scenografo, light designer e grafico, dedica alla dialettica della tensione fra luce e oscurità che immagina come punto di partenza il corposo e materico fondo del nero, che si trasforma in altri potenziali di luminosità
Comunicato stampa
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Ancora un impedibile appuntamento nell’ambito di STRADE MAESTRE 2007-2008 la stagione teatrale promossa da Cantieri Koreja, Provincia di Lecce, Regione Puglia e Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sabato 2 febbraio 2008 alle 18.30 si inaugura RI/VEDERE (ingresso gratuito) nell’ambito di Arti-col-azioni 2007/2008 la rassegna di arti visive curata da Angela Serafino, che, giunta alla sua terza edizione, raccoglie elaborazioni/linguaggi eterogenei, corali e personali in cui le esperienze creative, diversamente affrontate nel tempo, offrono una sfumatura di maggiore intimità sia per gli artisti ché per il pubblico. In ciascuna delle proposte si affaccia una opzione teatrale intesa quale massima facoltà dello sguardo di estendersi, da vicino a lontano in una sorta di possibili appunti.
RI/VEDERE è il titolo dell’allestimento che Lucio Diana, regista multimediale, scenografo, light designer e grafico, dedica alla dialettica della tensione fra luce e oscurità che immagina come punto di partenza il corposo e materico fondo del nero, che si trasforma in altri potenziali di luminosità. RIVEDERE è necessario affinché la percezione decanti. L’occhio è l’organo della vista; dalla sua meccanica perfetta abbiamo tratto ispirazione per inventare la macchina fotografica e poi tutte le apparecchiature che ci permettono di riprodurre l’immagine in movimento. Gli stimoli visivi che riceviamo attraverso pupilla, retina e tutti gli elementi dell’apparato, vengono trasformati in impulsi elettrici, e trasportati attraverso il nervo ottico sino al cervello, che li interpreta dando forma alle immagini.
Nel momento in cui sono presenti delle alterazioni che coinvolgono una di queste strutture, si avrà una imperfetta percezione delle immagini.
Ad accompagnare la mostra, FLUSSO opera video per luoghi silenziosi. Parlare con gli occhi, sentire con le mani, guardare con il cuore può sembrare un’esercitazione stravagante per la propria capacità percettiva, in realtà vuole suggerire un modo non stereotipato di vivere ciò che ci circonda. cercando di creare un ambiente sospeso, che induca all’abbandono del significato ma, nello stesso tempo, permetta l’identificazione di un proprio pensiero, di una propria contemplazione.
“ […] Per molto tempo la pittura ha sostituito la scrittura; ora, che l’alfabetizzazione ha raggiunto un maggior numero di persone, possiamo dire che pare più semplice sostituire l’interpretazione di un dipinto con un racconto che orienti in modo per lo più unilaterale il significato dell’icona. Paradossalmente, nel momento in cui la pittura si è potuta sganciare dalla sua necessità di illustrazione ed ha potuto divertirsi con segni e campiture maggiormente legate all’interiorità dell’artista, il pubblico che vi si accosta ha bisogno di punti di riferimento, di nuovo, leggibili. Se, invece riusciamo a staccare dalle nostre immagini mentali, gli impulsi visivi che riceviamo, probabilmente ritroviamo l’emozione che un’opera pittorica racchiude; turbamento, inquietudine, delicatezza, dinamica… colori, segni, forme. […]”
Lucio Diana regista multimediale, scenografo, light designer, costumista, grafico, videomaker, designer, pittore e scultore. Nel 1975 è tra i soci fondatori del Laboratorio Teatro Settimo, gruppo teatrale di ricerca, con cui ha collaborato sotto vari aspetti, dall’invenzione e realizzazione di spettacoli teatrali, all’elaborazione di progetti che riguardano l’aspetto pedagogico, il teatro e l’educazione, al settore legato all’immagine per ciò che concerne mostre, allestimenti e installazioni nonché produzioni grafiche e video. Dal 1988 ha esteso la collaborazione ad altre compagnie.
RI/VEDERE è il titolo dell’allestimento che Lucio Diana, regista multimediale, scenografo, light designer e grafico, dedica alla dialettica della tensione fra luce e oscurità che immagina come punto di partenza il corposo e materico fondo del nero, che si trasforma in altri potenziali di luminosità. RIVEDERE è necessario affinché la percezione decanti. L’occhio è l’organo della vista; dalla sua meccanica perfetta abbiamo tratto ispirazione per inventare la macchina fotografica e poi tutte le apparecchiature che ci permettono di riprodurre l’immagine in movimento. Gli stimoli visivi che riceviamo attraverso pupilla, retina e tutti gli elementi dell’apparato, vengono trasformati in impulsi elettrici, e trasportati attraverso il nervo ottico sino al cervello, che li interpreta dando forma alle immagini.
Nel momento in cui sono presenti delle alterazioni che coinvolgono una di queste strutture, si avrà una imperfetta percezione delle immagini.
Ad accompagnare la mostra, FLUSSO opera video per luoghi silenziosi. Parlare con gli occhi, sentire con le mani, guardare con il cuore può sembrare un’esercitazione stravagante per la propria capacità percettiva, in realtà vuole suggerire un modo non stereotipato di vivere ciò che ci circonda. cercando di creare un ambiente sospeso, che induca all’abbandono del significato ma, nello stesso tempo, permetta l’identificazione di un proprio pensiero, di una propria contemplazione.
“ […] Per molto tempo la pittura ha sostituito la scrittura; ora, che l’alfabetizzazione ha raggiunto un maggior numero di persone, possiamo dire che pare più semplice sostituire l’interpretazione di un dipinto con un racconto che orienti in modo per lo più unilaterale il significato dell’icona. Paradossalmente, nel momento in cui la pittura si è potuta sganciare dalla sua necessità di illustrazione ed ha potuto divertirsi con segni e campiture maggiormente legate all’interiorità dell’artista, il pubblico che vi si accosta ha bisogno di punti di riferimento, di nuovo, leggibili. Se, invece riusciamo a staccare dalle nostre immagini mentali, gli impulsi visivi che riceviamo, probabilmente ritroviamo l’emozione che un’opera pittorica racchiude; turbamento, inquietudine, delicatezza, dinamica… colori, segni, forme. […]”
Lucio Diana regista multimediale, scenografo, light designer, costumista, grafico, videomaker, designer, pittore e scultore. Nel 1975 è tra i soci fondatori del Laboratorio Teatro Settimo, gruppo teatrale di ricerca, con cui ha collaborato sotto vari aspetti, dall’invenzione e realizzazione di spettacoli teatrali, all’elaborazione di progetti che riguardano l’aspetto pedagogico, il teatro e l’educazione, al settore legato all’immagine per ciò che concerne mostre, allestimenti e installazioni nonché produzioni grafiche e video. Dal 1988 ha esteso la collaborazione ad altre compagnie.
02
febbraio 2008
Lucio Diana – Ri/vedere
Dal 02 al 28 febbraio 2008
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
CANTIERI TEATRALI KOREJA
Lecce, Via Guido Dorso, 70, (Lecce)
Lecce, Via Guido Dorso, 70, (Lecce)
Vernissage
2 Febbraio 2008, ore 18.30
Autore
Curatore