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Lucio Esposito – EfFusioni
Saranno esposte opere in tecnica mista su legno
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“…noi cercatori crediamo di trovare il metallo con gli occhi, l’esperienza e l’ingegno, ma in realtà quello che ci conduce è qualcosa di più profondo, una forza come quella che guida i salmoni a risalire i nostri fiumi, o le rondini a ritornare al nido. Forse avviene per noi come per gli acquari, che non sanno che cosa li guida all’acqua ma qualcosa pure li guida, e torce la bacchetta fra le loro dita.”
“Io non sono né pastore né guerriero; non sono neppure un cacciatore benché il mio mestiere non sia poi molto diverso dalla caccia. Mi lega alla terra, ma sono libero….”, un uomo libero dalle catene, fuori da ogni gabbia ma schiavo del suo amore…….schiavo di una musa da cui non vuol scappare, un nomade alla ricerca di chissà cosa, chissà dove….
Da questa frase di Primo Levi l’artista Lucio trae ispirazione per questa istallazione.
Brevi cenni su Lucio Esposito:
Un artista non artista, un creativo nomade, un creativo NoMade come ama definirsi, un visionario folle quanto basta per dedicare la sua vita all’arte.
Lucio Esposito, classe 74, in tanti anni di ricerca le ha provate tutte, ha attraversato le lunghe praterie della sua mente, ha scalato i monti del suo ego ed ha attraversato profonde valli di angoscia per poi ritrovarsi al punto di partenza e scoprire quello che già sapeva: al cammino di un artista non c’è fine…..
Nel suo lungo peregrinare ha iniziato con l’inchiostro per passare alla ceramica e poi al gesso al cemento alla resina e via via a tutto quello che gli si presentava dinanzi senza alcun timore, fuori dalla rigidità degli schemi lontano da ogni regola che potesse privarlo della gioia della sperimentazione.
Dopo anni di errante ricerca ha smesso i pennelli per tornare al suo grande amore: la materia, ripartendo dal grigio azzurrognolo del materiale povero per eccellenza :il piombo. Per questa sua prima personale presso Art & Mise, ha deciso di cavare dal bahu-mala , solo all’apparenza così triste e sporco, l’energia per le sue creazioni.
In una società fondata sull’estetica, in un mondo dove la materia se non è pregiata non è degna di vivere, l’artista ha deciso di esprimersi attraverso un materiale povero il cui karma parla di morte.
Come un uccello, come un pesce o semplicemente come uno spermatozoo nell’atto della fecondazione questo artista si lascia andare liberamente esprimendosi con azioni talvolta dolci talvolta violente.
Le creazioni di Lucio Esposito non possono essere inserite in alcun contesto né l’artista si inserisce in modo definito e definitivo in qualche corrente, nelle sue opere è visibile l’uso spesso istintivo della materia come principale ed a volte unico linguaggio attraverso cui esprimere ciò che sente.
La sua è una ricerca alchemica, una trasmutazione atipica dove il piombo non cambia colore non diviene prezioso, resta uguale ma acquista un diverso valore, s’impreziosisce di significati, si arricchisce col contatto,uno scambio attivo tra materia ed artista in cui entrambi esprimono la ricchezza dell’altro.
“Io non sono né pastore né guerriero; non sono neppure un cacciatore benché il mio mestiere non sia poi molto diverso dalla caccia. Mi lega alla terra, ma sono libero….”, un uomo libero dalle catene, fuori da ogni gabbia ma schiavo del suo amore…….schiavo di una musa da cui non vuol scappare, un nomade alla ricerca di chissà cosa, chissà dove….
Da questa frase di Primo Levi l’artista Lucio trae ispirazione per questa istallazione.
Brevi cenni su Lucio Esposito:
Un artista non artista, un creativo nomade, un creativo NoMade come ama definirsi, un visionario folle quanto basta per dedicare la sua vita all’arte.
Lucio Esposito, classe 74, in tanti anni di ricerca le ha provate tutte, ha attraversato le lunghe praterie della sua mente, ha scalato i monti del suo ego ed ha attraversato profonde valli di angoscia per poi ritrovarsi al punto di partenza e scoprire quello che già sapeva: al cammino di un artista non c’è fine…..
Nel suo lungo peregrinare ha iniziato con l’inchiostro per passare alla ceramica e poi al gesso al cemento alla resina e via via a tutto quello che gli si presentava dinanzi senza alcun timore, fuori dalla rigidità degli schemi lontano da ogni regola che potesse privarlo della gioia della sperimentazione.
Dopo anni di errante ricerca ha smesso i pennelli per tornare al suo grande amore: la materia, ripartendo dal grigio azzurrognolo del materiale povero per eccellenza :il piombo. Per questa sua prima personale presso Art & Mise, ha deciso di cavare dal bahu-mala , solo all’apparenza così triste e sporco, l’energia per le sue creazioni.
In una società fondata sull’estetica, in un mondo dove la materia se non è pregiata non è degna di vivere, l’artista ha deciso di esprimersi attraverso un materiale povero il cui karma parla di morte.
Come un uccello, come un pesce o semplicemente come uno spermatozoo nell’atto della fecondazione questo artista si lascia andare liberamente esprimendosi con azioni talvolta dolci talvolta violente.
Le creazioni di Lucio Esposito non possono essere inserite in alcun contesto né l’artista si inserisce in modo definito e definitivo in qualche corrente, nelle sue opere è visibile l’uso spesso istintivo della materia come principale ed a volte unico linguaggio attraverso cui esprimere ciò che sente.
La sua è una ricerca alchemica, una trasmutazione atipica dove il piombo non cambia colore non diviene prezioso, resta uguale ma acquista un diverso valore, s’impreziosisce di significati, si arricchisce col contatto,uno scambio attivo tra materia ed artista in cui entrambi esprimono la ricchezza dell’altro.
30
marzo 2007
Lucio Esposito – EfFusioni
Dal 30 marzo al 27 aprile 2007
arte contemporanea
Location
ART & MISE
Napoli, Vico Satriano, 5, (Napoli)
Napoli, Vico Satriano, 5, (Napoli)
Orario di apertura
Martedi al sabato dalle ore 11,00 alle 19,30
Vernissage
30 Marzo 2007, ore 18.30
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