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Lucio Garofalo – Tra le note e il cinema
Lo Studio d’Architettura Ledda Marinelli si apre all’arte contemporanea, con un omaggio a Lucio Garofalo, destinato alla propria selezionata clientela e a tutti coloro che desiderino conoscere o rinnovare l’interesse per l’opera di questo autore. Protagonisti musica e cinema, i più cari all’artista.
Comunicato stampa
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La musica e il cinema sono i temi portanti attorno ai quali ruota questa nuova mostra di Lucio Garofalo, che gli architetti Stefania Ledda e Michelangelo Marinelli sono lieti di ospitare presso il loro studio. Con essa intendono inaugurare una serie di esposizioni dedicate ad artisti contemporanei, lanciando un segnale culturale nell’ambito del territorio. Al tempo stesso, mirano ad ampliare il proprio orizzonte progettuale, includendo la possibilità di conferire a inediti interventi architettonici un valore aggiunto ed esclusivo, dove l’arte entri a pieno titolo nella condivisione dello spazio quotidiano.
Nel corso della lunga carriera Lucio Garofalo è entrato in contatto con gli esponenti delle principali correnti artistiche a lui contemporanee, condividendone in parte la ricerca visiva e la sperimentazione di nuove tecniche pittoriche. Ciò nonostante, gli esiti della sua pittura sono del tutto originali, trovando essenzialmente nella musica la propria fonte d’ispirazione.
La musica è da sempre il fil rouge che tiene tutta l’opera di Garofalo. Le note nelle sue tele segnano il passaggio essenziale dalla vita all’arte e sottendono al ritmo, al colore e alle forme che vi sono impresse.
Il cinema, assieme al teatro, è ispirazione e mezzo attraverso cui l’artista esprime in senso performativo emozioni profondamente vissute e riflessioni, angosce e desideri della propria esistenza.
Nella mostra è affrontato questo duplice interesse: per la musica, con alcune principali opere storiche dell’artista (Beethoven, del 1975, la tela più esposta, e Sequenza, del 1987) e lavori più recenti; e per il cinema, con una serie di disegni ispirati ai capolavori di Sergio Leone.
Nel rapporto tra Lucio Garofalo ed il cinema, vale infine ricordare la recente presentazione del film drammatico Azzurro Oltremare, per la regia di Giuseppe Andreozzi, in cui Garofalo, autore e protagonista, presenta se stesso attraverso il filtro di una pazzia consapevole, in cui la realtà si mescola alla fantasia, alla vita vissuta, ai rimorsi e ai rimpianti, in cui è sempre comunque l’arte al di sopra di tutto, l’arte e – ancora - la musica.
Le opere resteranno allestite durante la normale attività dello studio; pertanto, un appuntamento consentirà agli architetti di accogliere i visitatori in modo adeguato e al curatore di essere presente per fornire tutte le informazioni circa l’artista e il suo lavoro.
Lucio Garofalo (1938) compie gli studi classici, artistici e musicali tra Napoli e Roma. Esordisce con stile verista, già mediato dalla coesistenza di figurazione e simbolo, nelle sale del Circolo Mediterraneo (1959) e di S. Sebastiano (1963) a Napoli, sua città natale, in una forma abbinata di mostra di pittura e concerto.
Un vasto arco di anni proficui trascorsi tra esposizioni e concerti nelle maggiori città italiane, Spagna, Francia, URSS, lo vede attento alla linea materica del Gruppo Origine, fondato nel ’51 da Burri, Capogrossi e Consagra e destinato a costituire un riferimento internazionale per lo studio e la diffusione dell’arte astratta, tra i cui aderenti ricordiamo Emilio Vedova, Giulio Turcato, Toti Scialoja. In tale ambito Garofalo, seguendo la propria originale linea di ricerca, concentrerà l'attenzione soprattutto su temi musicali. Tra le opere di questo periodo, tecniche miste ed oli su sacco, si ricordano La Madre Terra, Genesi, Barocco.
Negli anni settanta Garofalo sviluppa una nuova tematica, in cui il referente ritmico-musicale, il segno sul pentagramma e quello citazionistico trovano coesione con il motivo pittorico.
Nel 1982 egli collabora con tre incisioni, insieme ad altri 33 artisti, all’illustrazione della Divina Commedia. Promossa da Mons. Giovanni Fallani e coordinata da Agostino Ghilardi, l’edizione è a cura della Casa di Dante e pubblicata dall’Istituto Poligrafico dello Stato.
Nel 1986 assieme a Malfanti, Masotti, Piccolo e Romagnoli, Lucio Garofalo dirige la S.I.P.A., Sezione Internazionale Pittori Associati. Con essi fonda il Nuovo Immaginismo, movimento artistico che propone l'immagine come valore emblematico storico-romantico e nello stesso tempo simbolico-surreale. E' tra i fautori dell'Umanesimo nella pittura contemporanea.
Segue il periodo delle Sequenze, del ciclo dedicato al cinema, immagini meta realistiche ispirate al film C’era una volta in America di Sergio Leone (1987-88), degli affreschi sulle pareti e sulla volta della chiesa seicentesca della Madonna del Castagno, S. Silvestro a Montecompatri (1988-89).
Tra l’inizio degli anni 90 e il i primi anni successivi al 2000 l’artista continua ad esporre in Italia e all’estero ed a soddisfare committenze specifiche di rilievo, come le pitture sacre in ceramica sulla Via Crucis e Resurrezione, realizzate per la Chiesa di S. Carlo Borromeo a Rende (CS).
Lucio Garofalo ha realizzato varie opere pubbliche e le sue opere sono presenti in raccolte museali istituzionali, oltre che private. Egli ha conseguito premi e riconoscimenti nel corso della lunga carriera artistica. Attualmente vive e lavora in provincia di Roma.
Nel corso della lunga carriera Lucio Garofalo è entrato in contatto con gli esponenti delle principali correnti artistiche a lui contemporanee, condividendone in parte la ricerca visiva e la sperimentazione di nuove tecniche pittoriche. Ciò nonostante, gli esiti della sua pittura sono del tutto originali, trovando essenzialmente nella musica la propria fonte d’ispirazione.
La musica è da sempre il fil rouge che tiene tutta l’opera di Garofalo. Le note nelle sue tele segnano il passaggio essenziale dalla vita all’arte e sottendono al ritmo, al colore e alle forme che vi sono impresse.
Il cinema, assieme al teatro, è ispirazione e mezzo attraverso cui l’artista esprime in senso performativo emozioni profondamente vissute e riflessioni, angosce e desideri della propria esistenza.
Nella mostra è affrontato questo duplice interesse: per la musica, con alcune principali opere storiche dell’artista (Beethoven, del 1975, la tela più esposta, e Sequenza, del 1987) e lavori più recenti; e per il cinema, con una serie di disegni ispirati ai capolavori di Sergio Leone.
Nel rapporto tra Lucio Garofalo ed il cinema, vale infine ricordare la recente presentazione del film drammatico Azzurro Oltremare, per la regia di Giuseppe Andreozzi, in cui Garofalo, autore e protagonista, presenta se stesso attraverso il filtro di una pazzia consapevole, in cui la realtà si mescola alla fantasia, alla vita vissuta, ai rimorsi e ai rimpianti, in cui è sempre comunque l’arte al di sopra di tutto, l’arte e – ancora - la musica.
Le opere resteranno allestite durante la normale attività dello studio; pertanto, un appuntamento consentirà agli architetti di accogliere i visitatori in modo adeguato e al curatore di essere presente per fornire tutte le informazioni circa l’artista e il suo lavoro.
Lucio Garofalo (1938) compie gli studi classici, artistici e musicali tra Napoli e Roma. Esordisce con stile verista, già mediato dalla coesistenza di figurazione e simbolo, nelle sale del Circolo Mediterraneo (1959) e di S. Sebastiano (1963) a Napoli, sua città natale, in una forma abbinata di mostra di pittura e concerto.
Un vasto arco di anni proficui trascorsi tra esposizioni e concerti nelle maggiori città italiane, Spagna, Francia, URSS, lo vede attento alla linea materica del Gruppo Origine, fondato nel ’51 da Burri, Capogrossi e Consagra e destinato a costituire un riferimento internazionale per lo studio e la diffusione dell’arte astratta, tra i cui aderenti ricordiamo Emilio Vedova, Giulio Turcato, Toti Scialoja. In tale ambito Garofalo, seguendo la propria originale linea di ricerca, concentrerà l'attenzione soprattutto su temi musicali. Tra le opere di questo periodo, tecniche miste ed oli su sacco, si ricordano La Madre Terra, Genesi, Barocco.
Negli anni settanta Garofalo sviluppa una nuova tematica, in cui il referente ritmico-musicale, il segno sul pentagramma e quello citazionistico trovano coesione con il motivo pittorico.
Nel 1982 egli collabora con tre incisioni, insieme ad altri 33 artisti, all’illustrazione della Divina Commedia. Promossa da Mons. Giovanni Fallani e coordinata da Agostino Ghilardi, l’edizione è a cura della Casa di Dante e pubblicata dall’Istituto Poligrafico dello Stato.
Nel 1986 assieme a Malfanti, Masotti, Piccolo e Romagnoli, Lucio Garofalo dirige la S.I.P.A., Sezione Internazionale Pittori Associati. Con essi fonda il Nuovo Immaginismo, movimento artistico che propone l'immagine come valore emblematico storico-romantico e nello stesso tempo simbolico-surreale. E' tra i fautori dell'Umanesimo nella pittura contemporanea.
Segue il periodo delle Sequenze, del ciclo dedicato al cinema, immagini meta realistiche ispirate al film C’era una volta in America di Sergio Leone (1987-88), degli affreschi sulle pareti e sulla volta della chiesa seicentesca della Madonna del Castagno, S. Silvestro a Montecompatri (1988-89).
Tra l’inizio degli anni 90 e il i primi anni successivi al 2000 l’artista continua ad esporre in Italia e all’estero ed a soddisfare committenze specifiche di rilievo, come le pitture sacre in ceramica sulla Via Crucis e Resurrezione, realizzate per la Chiesa di S. Carlo Borromeo a Rende (CS).
Lucio Garofalo ha realizzato varie opere pubbliche e le sue opere sono presenti in raccolte museali istituzionali, oltre che private. Egli ha conseguito premi e riconoscimenti nel corso della lunga carriera artistica. Attualmente vive e lavora in provincia di Roma.
11
ottobre 2014
Lucio Garofalo – Tra le note e il cinema
Dall'undici ottobre 2014 all'undici gennaio 2015
arte contemporanea
Location
STUDIO DI ARCHITETTURA LEDDA MARINELLI
Grottaferrata, Via Antonio Santovetti, 12, (Roma)
Grottaferrata, Via Antonio Santovetti, 12, (Roma)
Orario di apertura
da lunedi a venerdi, su appuntamento
Vernissage
11 Ottobre 2014, ore 18,30, su invito
Autore
Curatore