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Lucio Pozzi – More or less
in galleria l’artista copre completamente le pareti con due enormi tele della famiglia ‘Crowd Group’, dipinte usando un solo piccolo pennello, con colore acrilico fine nero, che interagisce con il bianco della tela. Un intrico di immagini figurative ed astratte…
Comunicato stampa
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Giovedì 2 settembre 2004,alle ore 18.30, la galleria Michela Rizzo presenta ‘more or less’ una nuova mostra di Lucio Pozzi
L’arte di Lucio Pozzi è un’impresa in continua espansione.
Essa si concentra ogni volta in specifiche situazioni legate tra loro dalle semplici tattiche della pratica e non da stilismi formali. Parecchi anni fa Pozzi scoprì insieme ad alcuni suoi colleghi che non esistevano regole per stabilire cosa potesse chiamarsi arte e cosa no. Da allora afferma un forte scetticismo nei confronti di concetti quali ‘Originalità’ ‘Novità’ ‘Coerenza ‘ ‘Stile’. Un artista secondo Lucio, dovrebbe guardarsi dal ricercare il proprio ‘Stile definitivo’, e ribellarsi a quei meccanismi del mercato che richiedono sempre più spesso una produzione riconoscibile. Pozzi continua quindi a prescindere, nel suo fare arte, da qualsiasi schema precostituito, ed individua il fine ultimo del suo lavoro nell’accendere l’attenzione ed il sentimento sia nell’artista che negli spettatori, lasciando che l’ opera esprima da sé, attraverso il suo esistere ed il suo essere lì, tutta la sua specificità:
Il linguaggio della pittura comunque è stato per tutta la carriera artistica di Pozzi, il campo dal quale egli ha tratto le strutture con le quali operare, infatti anche quando non lavora con colori applicati a mano su superfici statiche, il linguaggio della pittura resta la miniera principale da cui egli estrae gli ingredienti per fare ciò che fa.
‘More or less’ è una mostra che si sviluppa in due spazi espositivi separati, due parti concettualmente e fisicamente contigue, che si pongono attraverso le opere dell’artista, in un dialogo di dualismi in continua corrispondenza. Uno spazio è quello della galleria, in calle degli Albanesi, l’altro è al secondo piano in un edificio attiguo. Intenzione di Pozzi è di esprimere due situazioni contrastanti, ponendo quadri piccoli nello spazio grande e quadri grandi nello spazio piccolo.
In galleria l’artista copre completamente le pareti con due enormi tele della famiglia ‘Crowd Group’, dipinte usando un solo piccolo pennello, con colore acrilico fine nero, che interagisce con il bianco della tela. Rappresentano un intrico di immagini figurative ed astratte, come si trattasse di una grande carta da parati di ordine ripetitivo, nella quale fosse caduto il tramestio della vita. Le tele non sono intelaiate, lo spessore dell’opera è quindi molto sottile.
Nello spazio espositivo adiacente la galleria, al secondo piano, Pozzi espone invece una retrospettiva di dieci anni che consiste in mini-pitture della famiglia ‘Texture Mini Paintings’, opere piccole come una mano, dipinte con strati di colore spesso, a olio, applicati e sgraffiati con la spatola. In questo caso le tele sono tirate su legno quindi l’opera presenta uno spessore grosso diversi centimetri e si tratta di pittura astratta.
Anche questi piccoli quadri come le due grandi tele in galleria presentano come motivo formale la ripetizione decorativa dei segni.
La mostra resterà aperta fino al 9 ottobre.
L’arte di Lucio Pozzi è un’impresa in continua espansione.
Essa si concentra ogni volta in specifiche situazioni legate tra loro dalle semplici tattiche della pratica e non da stilismi formali. Parecchi anni fa Pozzi scoprì insieme ad alcuni suoi colleghi che non esistevano regole per stabilire cosa potesse chiamarsi arte e cosa no. Da allora afferma un forte scetticismo nei confronti di concetti quali ‘Originalità’ ‘Novità’ ‘Coerenza ‘ ‘Stile’. Un artista secondo Lucio, dovrebbe guardarsi dal ricercare il proprio ‘Stile definitivo’, e ribellarsi a quei meccanismi del mercato che richiedono sempre più spesso una produzione riconoscibile. Pozzi continua quindi a prescindere, nel suo fare arte, da qualsiasi schema precostituito, ed individua il fine ultimo del suo lavoro nell’accendere l’attenzione ed il sentimento sia nell’artista che negli spettatori, lasciando che l’ opera esprima da sé, attraverso il suo esistere ed il suo essere lì, tutta la sua specificità:
Il linguaggio della pittura comunque è stato per tutta la carriera artistica di Pozzi, il campo dal quale egli ha tratto le strutture con le quali operare, infatti anche quando non lavora con colori applicati a mano su superfici statiche, il linguaggio della pittura resta la miniera principale da cui egli estrae gli ingredienti per fare ciò che fa.
‘More or less’ è una mostra che si sviluppa in due spazi espositivi separati, due parti concettualmente e fisicamente contigue, che si pongono attraverso le opere dell’artista, in un dialogo di dualismi in continua corrispondenza. Uno spazio è quello della galleria, in calle degli Albanesi, l’altro è al secondo piano in un edificio attiguo. Intenzione di Pozzi è di esprimere due situazioni contrastanti, ponendo quadri piccoli nello spazio grande e quadri grandi nello spazio piccolo.
In galleria l’artista copre completamente le pareti con due enormi tele della famiglia ‘Crowd Group’, dipinte usando un solo piccolo pennello, con colore acrilico fine nero, che interagisce con il bianco della tela. Rappresentano un intrico di immagini figurative ed astratte, come si trattasse di una grande carta da parati di ordine ripetitivo, nella quale fosse caduto il tramestio della vita. Le tele non sono intelaiate, lo spessore dell’opera è quindi molto sottile.
Nello spazio espositivo adiacente la galleria, al secondo piano, Pozzi espone invece una retrospettiva di dieci anni che consiste in mini-pitture della famiglia ‘Texture Mini Paintings’, opere piccole come una mano, dipinte con strati di colore spesso, a olio, applicati e sgraffiati con la spatola. In questo caso le tele sono tirate su legno quindi l’opera presenta uno spessore grosso diversi centimetri e si tratta di pittura astratta.
Anche questi piccoli quadri come le due grandi tele in galleria presentano come motivo formale la ripetizione decorativa dei segni.
La mostra resterà aperta fino al 9 ottobre.
02
settembre 2004
Lucio Pozzi – More or less
Dal 02 settembre al 09 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA MICHELA RIZZO PROJECT ROOM
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Orario di apertura
martedì 10.00 -12.30, da martedì a sabato 16.30 – 19.30
Vernissage
2 Settembre 2004, ore 18.30