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Lucrezia Costa – On the fault line
Jardino è felice di aprire le sue porte con “On the fault line”, la mostra personale dell’artista Lucrezia Costa curata da Livia Milani e Julia Rajacic.
Comunicato stampa
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Jardino presenta On the fault line, mostra personale di Lucrezia Costa realizzata a conclusione dei tre mesi di residenza che, da gennaio a marzo, hanno consentito all’artista di sviluppare opere inedite.
Il progetto, curato da Livia Milani e Julia Rajacic, raccoglie nello spazio una serie di lavori che segnano un nuovo inizio a partire da una ricerca stratificata nel tempo e continuamente ripensata grazie a nuove esperienze e nuovi stimoli. Partendo dall’idea di coniugare il concetto di equilibrio con quello di crepa si arriva ad una riflessione che riguarda il corpo, inteso come territorio in continua evoluzione che oscilla tra le esigenze, i bisogni e i desideri primordiali e le regole sociali imposte dall’esterno.
Nelle opere proposte, Costa indaga la continua lotta tra elementi attrattivi che si trovano, però, agli antipodi: l’esigenza di governare il tempo e, di contro, l’inesorabile processo che si fa da sé, indipendente da qualsiasi possibilità di controllo. In questo discorso, la crepa rappresenta un’apertura per mostrare, attraverso il disgregarsi di pesanti strati di intonaco usati come copertura, una nuova via per immaginare se stessi e l’arte. Il punto di arrivo, infatti, non è dato dalla perfezione strutturale, formale ed estetica, bensì da un nuovo modo di intendere il proprio posizionamento nel mondo, attraverso uno spiraglio che guarda all’imprevedibile e al metamorfico.
L’avvio dell’intera mostra è rappresentato dal progetto Selvatica, videoperformance realizzata dall’artista durante la sua partecipazione a Joya:Air, residenza che ha avuto luogo nel deserto dell’Algeria in Spagna. Qui Costa, mettendo a dura prova i limiti del proprio corpo e della propria mente, ha indagato il rapporto tra i costrutti sociali, politici e culturali e la riscoperta di una nuova libertà possibile. Questo lavoro continua a far parte della ricerca dell’artista e si collega al suo nuovo progetto fotografico Dàimon, dove le scene di vita quotidiana sono sempre accompagnate da una figura mascherata in secondo piano che mostra una copertura di argilla solcata da un profondo taglio.
Protagonista nell’assetto espositivo è anche Rise into decline che, partendo dal concetto di entropia come energia regolatrice del cosmo, guarda agli effetti del tempo e all’impossibilità dell’azione umana di intervenire nei processi.
E se non succede niente? È questa la domanda ricorrente, tradotta nell’omonima opera in cui su una panchina in legno troviamo una lamina di metallo incisa. Possiamo sederci e osservare, attendere se si aprirà una crepa che ci consentirà di vedere all’interno.
Lucrezia Costa è un’artista che, attraverso l’utilizzo di diversi media tra cui scultura, installazione e fotografia, approfondisce le relazioni tra il corpo come luogo dei bisogni e degli istinti e i movimenti entropici del vivente.Ha studiato fotografia alla LABA di Brescia e il master di Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA di Milano. Ha esposto i suoi lavori in Italia (Mudec, Base Milano, Deposito Mele,Area Contesa) e all’estero (Shacklewell Lane di Londra, Residenza Joya:AiR in Andalusia). È stata recentemente nominata come finalista del Exibart Prize.
Registrazione necessaria per le visite della mostra via email (contact@jardino.it) oppure whatsapp (+39 353 354 4406).
Il progetto, curato da Livia Milani e Julia Rajacic, raccoglie nello spazio una serie di lavori che segnano un nuovo inizio a partire da una ricerca stratificata nel tempo e continuamente ripensata grazie a nuove esperienze e nuovi stimoli. Partendo dall’idea di coniugare il concetto di equilibrio con quello di crepa si arriva ad una riflessione che riguarda il corpo, inteso come territorio in continua evoluzione che oscilla tra le esigenze, i bisogni e i desideri primordiali e le regole sociali imposte dall’esterno.
Nelle opere proposte, Costa indaga la continua lotta tra elementi attrattivi che si trovano, però, agli antipodi: l’esigenza di governare il tempo e, di contro, l’inesorabile processo che si fa da sé, indipendente da qualsiasi possibilità di controllo. In questo discorso, la crepa rappresenta un’apertura per mostrare, attraverso il disgregarsi di pesanti strati di intonaco usati come copertura, una nuova via per immaginare se stessi e l’arte. Il punto di arrivo, infatti, non è dato dalla perfezione strutturale, formale ed estetica, bensì da un nuovo modo di intendere il proprio posizionamento nel mondo, attraverso uno spiraglio che guarda all’imprevedibile e al metamorfico.
L’avvio dell’intera mostra è rappresentato dal progetto Selvatica, videoperformance realizzata dall’artista durante la sua partecipazione a Joya:Air, residenza che ha avuto luogo nel deserto dell’Algeria in Spagna. Qui Costa, mettendo a dura prova i limiti del proprio corpo e della propria mente, ha indagato il rapporto tra i costrutti sociali, politici e culturali e la riscoperta di una nuova libertà possibile. Questo lavoro continua a far parte della ricerca dell’artista e si collega al suo nuovo progetto fotografico Dàimon, dove le scene di vita quotidiana sono sempre accompagnate da una figura mascherata in secondo piano che mostra una copertura di argilla solcata da un profondo taglio.
Protagonista nell’assetto espositivo è anche Rise into decline che, partendo dal concetto di entropia come energia regolatrice del cosmo, guarda agli effetti del tempo e all’impossibilità dell’azione umana di intervenire nei processi.
E se non succede niente? È questa la domanda ricorrente, tradotta nell’omonima opera in cui su una panchina in legno troviamo una lamina di metallo incisa. Possiamo sederci e osservare, attendere se si aprirà una crepa che ci consentirà di vedere all’interno.
Lucrezia Costa è un’artista che, attraverso l’utilizzo di diversi media tra cui scultura, installazione e fotografia, approfondisce le relazioni tra il corpo come luogo dei bisogni e degli istinti e i movimenti entropici del vivente.Ha studiato fotografia alla LABA di Brescia e il master di Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA di Milano. Ha esposto i suoi lavori in Italia (Mudec, Base Milano, Deposito Mele,Area Contesa) e all’estero (Shacklewell Lane di Londra, Residenza Joya:AiR in Andalusia). È stata recentemente nominata come finalista del Exibart Prize.
Registrazione necessaria per le visite della mostra via email (contact@jardino.it) oppure whatsapp (+39 353 354 4406).
01
aprile 2022
Lucrezia Costa – On the fault line
Dal primo al 15 aprile 2022
arte contemporanea
Location
Jardino
Milano, Via Privata Cascia, 6, (MI)
Milano, Via Privata Cascia, 6, (MI)
Orario di apertura
mar-ven 16:30 - 19:30
sab 14:30 - 19:30
Vernissage
1 Aprile 2022, Ore 17-21
Sito web
Editore
Jardino
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Straordinaria! Imperdibile