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Ludmilla Filippova – Primavere di bellezza
I quadri esposti in questa mostra rappresentano paesaggi, poi nature morte e il mondo floreale. L’immediatezza degli effetti suggestiona, coinvolge, allieta, e insieme nasconde il linguaggio che tali effetti genera.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Andy Ceausu, Carlo Cecchi, Ludmilla Filippova, Bruno Marcucci, Roberta Musi, Roberto Rosso.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Chiunque si sia posto di fronte ai dipinti di Ludmilla Filippova, alle sue tele dai vivaci colori sulle quali affiorano sintetiche raffigurazioni del mondo, non può sottrarsi a un certo sentimento d’incanto. È la sorpresa, la meraviglia, e subito dopo il senso un po’ di mistero che si prova per quanto riesce a catturarci, a farci preda di una diversa visione, di un diverso pensiero. È quel che succede sempre di fronte alle opere d’arte, come nei dipinti di Ludmilla Filippova, più vicine alla riconoscibilità del mondo visibile che ci circonda, ma a condizione che vi sia quel qualcosa che chiamiamo arte, che è in grado di trasferirci in una dimensione simbolica o immaginaria dell’esperienza. I quadri esposti in questa mostra rappresentano paesaggi, poi nature morte e il mondo floreale. L’immediatezza degli effetti suggestiona, coinvolge, allieta, e insieme nasconde il linguaggio che tali effetti genera. La semplicità apparente del linguaggio dell’artista risiede in un peculiare lezione che recupera l’elementarità di stesura del colore e la sua struttura frammentaria per ottenere effetti mimetici di più intensa e immediata ricezione. Se si osserva una qualsiasi delle opere in mostra, ci si accorge che la forza rappresentativa del quadro è generata proprio dalla frammentaria costruzione per piani di colore sia degli spazi, sia degli oggetti in esso disseminati, sia dell’ambiente naturale nel suo insieme. La viva immediatezza della scena in fondo non deriva dalla facile riconoscibilità dei diversi motivi figurativi, ma dalla rapida sintesi dei distinti piani di colore secondo cui Ludmilla Filippova realizza la rappresentazione. L’immediatezza visiva delle sue forme essenziali e vivaci è data dalle relazioni sintetiche che si stabiliscono tra i diversi piani di colore, senza mai pervenire a soluzioni di fusione. Le sue rappresentazioni lasciano avvertire una vibrazione, direi un tremito esistenziale; ma è tutt’altra cosa rispetto al ruolo che la manifestazione dell’interiorità gioca generalmente nell’Espressionismo. L’artista vuol cogliere qualcosa del mondo cui guarda, qualcosa della vita che si nasconde in esso, più in profondità della superficie delle cose, dove l’uomo possa trovare il nutrimento per sé perché di quella vita anch’egli è parte. E trasferendo questo in pittura, a me pare che quel contatto con la vitalità del colore-materia, cioè quell’assimilazione d’una essenza rielaborata nella resa dell’immediatezza vitale della veduta, sia l’esperienza più vera del suo fare pittura”.
Biografia dell'artista
Ludmilla Filippova è nata nel 1978 in un bellissimo paese dell'Oriente Kirghizistan, attorniato dalla natura pittoresca e dall’alta montagna, elementi che poi, nel seguito, hanno lasciato un segno evidente nell'intero percorso artistico della pittrice. Dopo aver conseguito la laurea in Conservatorio come pianista, nel 2005 si trasferisce in Italia, dove inizia il suo percorso artistico come allieva nella scuola di Arti Visive di Tuscania(VT), imparando le basi del disegno e delle varie tecniche pittoriche. Negli ultimi 10 anni l'artista ha partecipato in vari progetti collettivi, ha tenuto mostre personali e ha ricevuto numerosi premi e ricoscimenti, tra i quali il premio "Nettuno" (2012), il premio "Apollo" (2017), il premio Città di New York (2017), e la nomina di Maestro d'Arte benemerito e socio onorario dall Associazione Culturale "Italia in Arte" (2013) e tanti altri. Dall'agosto 2009 fa parte dell’ Associazione Culturale "Real Dreams" in veste di vicepresidente. Attualmente vive e lavora a Tuscania (VT) nel Lazio. Nel marzo 2020 è invitata dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, a tenere una personale dal titolo “Primavere di bellezza” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Chiunque si sia posto di fronte ai dipinti di Ludmilla Filippova, alle sue tele dai vivaci colori sulle quali affiorano sintetiche raffigurazioni del mondo, non può sottrarsi a un certo sentimento d’incanto. È la sorpresa, la meraviglia, e subito dopo il senso un po’ di mistero che si prova per quanto riesce a catturarci, a farci preda di una diversa visione, di un diverso pensiero. È quel che succede sempre di fronte alle opere d’arte, come nei dipinti di Ludmilla Filippova, più vicine alla riconoscibilità del mondo visibile che ci circonda, ma a condizione che vi sia quel qualcosa che chiamiamo arte, che è in grado di trasferirci in una dimensione simbolica o immaginaria dell’esperienza. I quadri esposti in questa mostra rappresentano paesaggi, poi nature morte e il mondo floreale. L’immediatezza degli effetti suggestiona, coinvolge, allieta, e insieme nasconde il linguaggio che tali effetti genera. La semplicità apparente del linguaggio dell’artista risiede in un peculiare lezione che recupera l’elementarità di stesura del colore e la sua struttura frammentaria per ottenere effetti mimetici di più intensa e immediata ricezione. Se si osserva una qualsiasi delle opere in mostra, ci si accorge che la forza rappresentativa del quadro è generata proprio dalla frammentaria costruzione per piani di colore sia degli spazi, sia degli oggetti in esso disseminati, sia dell’ambiente naturale nel suo insieme. La viva immediatezza della scena in fondo non deriva dalla facile riconoscibilità dei diversi motivi figurativi, ma dalla rapida sintesi dei distinti piani di colore secondo cui Ludmilla Filippova realizza la rappresentazione. L’immediatezza visiva delle sue forme essenziali e vivaci è data dalle relazioni sintetiche che si stabiliscono tra i diversi piani di colore, senza mai pervenire a soluzioni di fusione. Le sue rappresentazioni lasciano avvertire una vibrazione, direi un tremito esistenziale; ma è tutt’altra cosa rispetto al ruolo che la manifestazione dell’interiorità gioca generalmente nell’Espressionismo. L’artista vuol cogliere qualcosa del mondo cui guarda, qualcosa della vita che si nasconde in esso, più in profondità della superficie delle cose, dove l’uomo possa trovare il nutrimento per sé perché di quella vita anch’egli è parte. E trasferendo questo in pittura, a me pare che quel contatto con la vitalità del colore-materia, cioè quell’assimilazione d’una essenza rielaborata nella resa dell’immediatezza vitale della veduta, sia l’esperienza più vera del suo fare pittura”.
Biografia dell'artista
Ludmilla Filippova è nata nel 1978 in un bellissimo paese dell'Oriente Kirghizistan, attorniato dalla natura pittoresca e dall’alta montagna, elementi che poi, nel seguito, hanno lasciato un segno evidente nell'intero percorso artistico della pittrice. Dopo aver conseguito la laurea in Conservatorio come pianista, nel 2005 si trasferisce in Italia, dove inizia il suo percorso artistico come allieva nella scuola di Arti Visive di Tuscania(VT), imparando le basi del disegno e delle varie tecniche pittoriche. Negli ultimi 10 anni l'artista ha partecipato in vari progetti collettivi, ha tenuto mostre personali e ha ricevuto numerosi premi e ricoscimenti, tra i quali il premio "Nettuno" (2012), il premio "Apollo" (2017), il premio Città di New York (2017), e la nomina di Maestro d'Arte benemerito e socio onorario dall Associazione Culturale "Italia in Arte" (2013) e tanti altri. Dall'agosto 2009 fa parte dell’ Associazione Culturale "Real Dreams" in veste di vicepresidente. Attualmente vive e lavora a Tuscania (VT) nel Lazio. Nel marzo 2020 è invitata dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, a tenere una personale dal titolo “Primavere di bellezza” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
11
luglio 2020
Ludmilla Filippova – Primavere di bellezza
Dall'undici luglio 2020 al 19 marzo 2021
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
11 Luglio 2020, Ore 18.00 , su invito
Autore
Curatore
Autore testo critico