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Ludovico Bomben / Paolo Gonzato / Michelangelo Penso – Tree3 Strategy
galleria upp è lieta di presentare Tree3 Strategy, collettiva con lavori di Ludovico
Bomben, Paolo Gonzato e Michelangelo Penso, una riflessione sulle dinamiche di
impossessamento dello spazio da parte dell’opera d’arte, capace di adattarsi e di mutare
similmente alle piante al variare delle condiz
Comunicato stampa
Segnala l'evento
galleria upp è lieta di presentare Tree3 Strategy, collettiva con lavori di Ludovico
Bomben, Paolo Gonzato e Michelangelo Penso, una riflessione sulle dinamiche di
impossessamento dello spazio da parte dell’opera d’arte, capace di adattarsi e di mutare
similmente alle piante al variare delle condizioni ambientali.
Quali sono le strategie spaziali che spingono gli artisti a scegliere di realizzare
un’opera dalle ridotte dimensioni o al contrario dall’ampia volumetria? In base a quali
criteri un’opera mette in atto una concentrazione spaziale, uno sviluppo su di un piano o
stimola invece nell’osservatore un approccio emotivo/percettivo che esclude, o fa passare
in secondo piano, la dimensionalità del manufatto?
Come scrive Brian O’Doherty nel suo celebre saggio Inside the White Cube, le gallerie
hanno adottato il modello della “scatola bianca” sin dagli anni Sessanta, mettendo in una
relazione di forte interdipendenza il contesto ed il contenuto. È venuto infatti a
svilupparsi un approccio in qualche modo ideologico dal quale deriva la considerazione
che l’opera sia come un fiore delicato che necessita di un atmosfera controllata. Il
candore del white cube implica cioè, in qualche modo, che l’opera sia un campo finito di
relazioni – presenti dal momento della sua realizzazione e quindi precedenti la sua
collocazione in qualsiasi luogo – che potrebbero andare perse nel caso in cui il contesto
non rispettasse i vincoli desiderati: dell’opera andrebbe cioè evitata la contaminazione,
l’evento nefasto in cui le parole che essa dice, o cerca di declamare, non siano accolte
dal più rigoroso silenzio. Tale approccio limita uno degli aspetti fondamentali
dell’opera: la sua reattività e la sua capacità di adattarsi allo spazio, di occuparlo
con modalità di volta in volta diverse in base al mutare delle necessità.
Tree3 Strategy propone invece una mostra in cui poter negare l’assunto della fissità
dell’opera spiegando come essa sia in grado di adeguarsi ed occupare la galleria con
metodi simili a quelli adoperati dalle piante e dagli alberi, che si sviluppano, crescono
e si impossessano dello spazio mutandosi e talvolta con il vigore necessario per mutare
lo stesso contesto (come capita ad esempio agli alberi che deformano il terreno). Se così
Ludovico Bomben occupa il muro più lungo della galleria con un modalità che è propria
delle piante rampicanti, Paolo Gonzato sceglie invece la trasversalità di un tronco
caduto su cui rinasce la vegetazione, mentre Michelangelo Penso ricostruisce un’enorme e
tesa volumetria di una pianta tropicale che prepotentemente sboccia dal soffitto.
Al paradigma che presupponeva, nelle sue intenzioni, una neutralità asettica tra spazio
ed opera, in Tree3 Strategy viene contrapposto così un modello interpretativo in cui
l’opera vive grazie alla sua forza e alla sua spontanea reattività vegetale.!
Bomben, Paolo Gonzato e Michelangelo Penso, una riflessione sulle dinamiche di
impossessamento dello spazio da parte dell’opera d’arte, capace di adattarsi e di mutare
similmente alle piante al variare delle condizioni ambientali.
Quali sono le strategie spaziali che spingono gli artisti a scegliere di realizzare
un’opera dalle ridotte dimensioni o al contrario dall’ampia volumetria? In base a quali
criteri un’opera mette in atto una concentrazione spaziale, uno sviluppo su di un piano o
stimola invece nell’osservatore un approccio emotivo/percettivo che esclude, o fa passare
in secondo piano, la dimensionalità del manufatto?
Come scrive Brian O’Doherty nel suo celebre saggio Inside the White Cube, le gallerie
hanno adottato il modello della “scatola bianca” sin dagli anni Sessanta, mettendo in una
relazione di forte interdipendenza il contesto ed il contenuto. È venuto infatti a
svilupparsi un approccio in qualche modo ideologico dal quale deriva la considerazione
che l’opera sia come un fiore delicato che necessita di un atmosfera controllata. Il
candore del white cube implica cioè, in qualche modo, che l’opera sia un campo finito di
relazioni – presenti dal momento della sua realizzazione e quindi precedenti la sua
collocazione in qualsiasi luogo – che potrebbero andare perse nel caso in cui il contesto
non rispettasse i vincoli desiderati: dell’opera andrebbe cioè evitata la contaminazione,
l’evento nefasto in cui le parole che essa dice, o cerca di declamare, non siano accolte
dal più rigoroso silenzio. Tale approccio limita uno degli aspetti fondamentali
dell’opera: la sua reattività e la sua capacità di adattarsi allo spazio, di occuparlo
con modalità di volta in volta diverse in base al mutare delle necessità.
Tree3 Strategy propone invece una mostra in cui poter negare l’assunto della fissità
dell’opera spiegando come essa sia in grado di adeguarsi ed occupare la galleria con
metodi simili a quelli adoperati dalle piante e dagli alberi, che si sviluppano, crescono
e si impossessano dello spazio mutandosi e talvolta con il vigore necessario per mutare
lo stesso contesto (come capita ad esempio agli alberi che deformano il terreno). Se così
Ludovico Bomben occupa il muro più lungo della galleria con un modalità che è propria
delle piante rampicanti, Paolo Gonzato sceglie invece la trasversalità di un tronco
caduto su cui rinasce la vegetazione, mentre Michelangelo Penso ricostruisce un’enorme e
tesa volumetria di una pianta tropicale che prepotentemente sboccia dal soffitto.
Al paradigma che presupponeva, nelle sue intenzioni, una neutralità asettica tra spazio
ed opera, in Tree3 Strategy viene contrapposto così un modello interpretativo in cui
l’opera vive grazie alla sua forza e alla sua spontanea reattività vegetale.!
25
maggio 2012
Ludovico Bomben / Paolo Gonzato / Michelangelo Penso – Tree3 Strategy
Dal 25 maggio al 28 luglio 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA UPP
Venezia, Giudecca, 282, (Venezia)
Venezia, Giudecca, 282, (Venezia)
Orario di apertura
martedì-sabato 15-19
Vernissage
25 Maggio 2012, ore 19.00
Autore
Curatore