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Ludus in fabula
Contaminando e rielaborando linguaggi e contenuti dal pop al new-dada, le opere di cinque artisti ci parlano di questi nostri tempi contraddittori e confusi in modo ludico ed ironico, con lo sguardo di chi evoca il gioco e l’umorismo per raccontare la tragicomica poesia della realtà contemporanea.
Comunicato stampa
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Le opere di cinque artisti ci accompagnano in un affresco contemporaneo, contaminando e rielaborando linguaggi e contenuti dal pop al new-dada, parlando del “lupo”, ovvero di questi nostri tempi contraddittori e confusi, in modo ludico ed ironico, evocandone la tragicomica poesia con lo sguardo di chi utilizza il gioco, la farsa, l’umorismo, per raccontare il difficile rapporto dell’uomo con la realtà attuale. “Si parla del gioco ed eccolo che arriva…” questo il tema entro il quale, le opere di questi artisti si muovono e dialogano con chiunque abbia voglia di ascoltare, di discutere, ma soprattutto di “giocare”. Un gioco fatto d’umorismo stravagante ma anche d’amarezza, di riflessione e di profondità; questo perché stimolate dagli stessi mezzi, dagli strumenti, con cui si gioca. È come vedere un bimbo che gioca a pallone con un sacco della spazzatura o che finge d’essere uno degli attuali capi di stato mentre gioca con i suoi soldatini.
Dalla ricontestualizzazione critica della cartellonistica di Cecaro, con i suoi “vendesi voto” ed i suoi “truffasi” che richiamano l’azione polemica di Duchamp e Manzoni; così come le “pagine pubblicitarie delle riviste d’arte” ed il “camorrista da calpestare” di Giacobino, che specula sulla mercificazione dell’arte e sul potere intimidatorio della criminalità attraverso l’invasione e la provocazione; proseguendo tra le “mappe geografiche di rifiuti” di Gilardi, che affronta il tema ambientale ridisegnando un mondo generato dai “frutti del rifiuto” dell’epoca moderna; gli stessi “frutti del rifiuto” che permettono a Lo Giudice di popolare, quello stesso mondo, di bizzarri animali e personaggi composti di pezzi di ricambio od oggetti d’uso quotidiano; per giungere infine agli “aforimsmi cementificati” di Nero che, mescolando Raushenberg, Isgrò e Fautrier, gioca con il rapporto tra antico e moderno, comunicazione ed espressione, ironia e serietà.
Opere quindi, che componendosi di svariati mezzi espressivi (dai collage, ai decollage, ai combine-paintigs, al ready made, per citarne alcuni), parlano dell’inquinamento, della criminalità, della comunicazione di massa, dei costumi moderni, del degrado della società; ma anche della gioia di vivere e di ritrovare un luogo proprio dove potersi sentire liberi di “giocare ad armi pari” con questi problemi, attraverso la forza di quel linguaggio autonomo ed autodeterminato che l’arte concede.
Davide Corsetti
Dalla ricontestualizzazione critica della cartellonistica di Cecaro, con i suoi “vendesi voto” ed i suoi “truffasi” che richiamano l’azione polemica di Duchamp e Manzoni; così come le “pagine pubblicitarie delle riviste d’arte” ed il “camorrista da calpestare” di Giacobino, che specula sulla mercificazione dell’arte e sul potere intimidatorio della criminalità attraverso l’invasione e la provocazione; proseguendo tra le “mappe geografiche di rifiuti” di Gilardi, che affronta il tema ambientale ridisegnando un mondo generato dai “frutti del rifiuto” dell’epoca moderna; gli stessi “frutti del rifiuto” che permettono a Lo Giudice di popolare, quello stesso mondo, di bizzarri animali e personaggi composti di pezzi di ricambio od oggetti d’uso quotidiano; per giungere infine agli “aforimsmi cementificati” di Nero che, mescolando Raushenberg, Isgrò e Fautrier, gioca con il rapporto tra antico e moderno, comunicazione ed espressione, ironia e serietà.
Opere quindi, che componendosi di svariati mezzi espressivi (dai collage, ai decollage, ai combine-paintigs, al ready made, per citarne alcuni), parlano dell’inquinamento, della criminalità, della comunicazione di massa, dei costumi moderni, del degrado della società; ma anche della gioia di vivere e di ritrovare un luogo proprio dove potersi sentire liberi di “giocare ad armi pari” con questi problemi, attraverso la forza di quel linguaggio autonomo ed autodeterminato che l’arte concede.
Davide Corsetti
08
aprile 2009
Ludus in fabula
Dall'otto al 26 aprile 2009
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore 15-19
Vernissage
8 Aprile 2009, ore 18.30
Autore
Curatore