Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Luigi Avantaggiato – Viste a parte
L’artista mette in mostra un progetto che prende il via dall’esperienza di fotografo di scena in “Il giavellotto dalla punta d’oro”, spettacolo teatrale di Giorgio Marini, tratto dall’omonimo racconto inedito di Roberto Calasso, con interpreti come Anna Paola Vellaccio, Aide Aste, Pino Censi e Massimo Serenelli, presentato in prima assoluta nel mese di marzo in occasione del “40. Festival Internazionale del Teatro” e de “la Biennale di Venezia”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 8 maggio 2009 inaugura presso il "Caffè dei Pittori", storico ritrovo degli intellettuali e degli artisti romani durante gli anni ‘50, la personale di fotografia di Luigi Avantaggiato.
L'artista mette in mostra un progetto che prende il via dall'esperienza di fotografo di scena in "Il giavellotto dalla punta d'oro", spettacolo teatrale di Giorgio Marini, tratto dall'omonimo racconto inedito di Roberto Calasso, con interpreti come Anna Paola Vellaccio, Aide Aste, Pino Censi e Massimo Serenelli, presentato in prima assoluta nel mese di marzo in occasione del “40. Festival Internazionale del Teatro” e de “la Biennale di Venezia”.
Il fotografo non si è limitato a raccontare lo spettacolo, ma ha dato a se stesso e agli attori in scena il compito di fotografarsi, con cellulari e quant'altro, in attimi di intimità, nei dietro le quinte che non ci è dato conoscere, catturando il soggetto senza preavviso. Osservandoli durante le prove, in riposo, durante lo spettacolo, di nascosto, in brevi istanti privati, è emerso il loro essere più profondo. “Viste a parte” è una concatenazione di immagini in cui i protagonisti vengono presentati nei momenti più nascosti, o più precisamente si mostrano “artisti” tout court durante o al di fuori dello spettacolo, con o in assenza di pubblico.
L’esposizione è quindi introdotta da un collage di foto amatoriali scattate durante le prove dagli attori stessi su richiesta di Avantaggiato: queste testimoniano l'eterogeneità di sguardi che ha poi preso in considerazione nel suo lavoro. Ventisette fotografie, disposte in un percorso che non segue lo svolgimento della trama, ma che evidenziano delle situazioni generate sia dagli artisti in scena, sia dai curatori stessi durante l’allestimento della mostra.
L’osservatore non ha riferimenti precisi allo spettacolo, perché non ne ha bisogno. Non vogliamo che si interroghi sull’ intreccio, ma desideriamo stimolare la curiosità ad assistere alla prossima messa in scena, avendo conosciuto, attraverso gli scatti del fotografo, i momenti diversi del lavoro di regista, attori e collaboratori vari, che hanno portato alla rappresentazione finale.
Un progetto mai proposto precedentemente, a cui fa da cornice una location di tutto rispetto, il “Caffè dei pittori”, che inaugura la sua nuova gestione auspicando, a partire da questo evento, di risvegliare l’antica tradizione artistica dell’”Osteria dei pittori” con una lunga serie di mostre. La storia, infatti, e le parole di Ugo Pirro, scrittore, soggettista e sceneggiatore, parlano della “Trattoria Menghi”, così recitava l’insegna negli anni ‘50, come di un locale del Flaminio in cui ci si ritrovava a tavola con Mafai, Consagra, Omiccioli, Turcato, Afro, Accardi, Perilli e molti altri. “All’osteria si discuteva. Ci si divertiva…Oppure si litigava. A volte si cominciava per questioni ideologiche…Allora vivevamo animati da un forte spirito di collaborazione. Bisognava ricostruire, cercare nuove strade”. Ed è proprio per questo motivo che non presenteremo fotografie da "foyer" di un teatro, ma daremo modo di cogliere l'artista, fotografante e fotografato, nel suo essere più autentico.
L'artista mette in mostra un progetto che prende il via dall'esperienza di fotografo di scena in "Il giavellotto dalla punta d'oro", spettacolo teatrale di Giorgio Marini, tratto dall'omonimo racconto inedito di Roberto Calasso, con interpreti come Anna Paola Vellaccio, Aide Aste, Pino Censi e Massimo Serenelli, presentato in prima assoluta nel mese di marzo in occasione del “40. Festival Internazionale del Teatro” e de “la Biennale di Venezia”.
Il fotografo non si è limitato a raccontare lo spettacolo, ma ha dato a se stesso e agli attori in scena il compito di fotografarsi, con cellulari e quant'altro, in attimi di intimità, nei dietro le quinte che non ci è dato conoscere, catturando il soggetto senza preavviso. Osservandoli durante le prove, in riposo, durante lo spettacolo, di nascosto, in brevi istanti privati, è emerso il loro essere più profondo. “Viste a parte” è una concatenazione di immagini in cui i protagonisti vengono presentati nei momenti più nascosti, o più precisamente si mostrano “artisti” tout court durante o al di fuori dello spettacolo, con o in assenza di pubblico.
L’esposizione è quindi introdotta da un collage di foto amatoriali scattate durante le prove dagli attori stessi su richiesta di Avantaggiato: queste testimoniano l'eterogeneità di sguardi che ha poi preso in considerazione nel suo lavoro. Ventisette fotografie, disposte in un percorso che non segue lo svolgimento della trama, ma che evidenziano delle situazioni generate sia dagli artisti in scena, sia dai curatori stessi durante l’allestimento della mostra.
L’osservatore non ha riferimenti precisi allo spettacolo, perché non ne ha bisogno. Non vogliamo che si interroghi sull’ intreccio, ma desideriamo stimolare la curiosità ad assistere alla prossima messa in scena, avendo conosciuto, attraverso gli scatti del fotografo, i momenti diversi del lavoro di regista, attori e collaboratori vari, che hanno portato alla rappresentazione finale.
Un progetto mai proposto precedentemente, a cui fa da cornice una location di tutto rispetto, il “Caffè dei pittori”, che inaugura la sua nuova gestione auspicando, a partire da questo evento, di risvegliare l’antica tradizione artistica dell’”Osteria dei pittori” con una lunga serie di mostre. La storia, infatti, e le parole di Ugo Pirro, scrittore, soggettista e sceneggiatore, parlano della “Trattoria Menghi”, così recitava l’insegna negli anni ‘50, come di un locale del Flaminio in cui ci si ritrovava a tavola con Mafai, Consagra, Omiccioli, Turcato, Afro, Accardi, Perilli e molti altri. “All’osteria si discuteva. Ci si divertiva…Oppure si litigava. A volte si cominciava per questioni ideologiche…Allora vivevamo animati da un forte spirito di collaborazione. Bisognava ricostruire, cercare nuove strade”. Ed è proprio per questo motivo che non presenteremo fotografie da "foyer" di un teatro, ma daremo modo di cogliere l'artista, fotografante e fotografato, nel suo essere più autentico.
08
maggio 2009
Luigi Avantaggiato – Viste a parte
Dall'otto al 20 maggio 2009
fotografia
Location
CAFFE’ DEI PITTORI
Roma, Via Flaminia, 57-59, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 57-59, (Roma)
Vernissage
8 Maggio 2009, ore 18.30
Autore
Curatore