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Luigi Bartolini incisore
La mostra “Luigi Bartolini, incisore” rende omaggio ad uno degli artisti marchigiani più complessi ed interessanti del 900 italiano, a sessant’anni dalla sua scomparsa.
Comunicato stampa
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Roma, 21 giugno 2024 - La mostra Luigi Bartolini incisore rende omaggio a uno degli artisti marchigiani più complessi e interessanti del Novecento italiano, a sessant’anni dalla sua scomparsa.
Fortemente voluta dalla figlia, Luciana Bartolini, che presiede l’Archivio Luigi Bartolini, la mostra è ospitata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dal 25 giugno al 1° settembre 2024, e segue le esposizioni a lui già dedicate recentemente a Macerata (Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi) e Urbino (Palazzo Ducale).
Luigi Bartolini (Cupramontana, 1892 - Roma, 1963) è stato uno dei più importanti incisori dello scorso secolo, inesauribile sperimentatore, poliedrico ed eclettico, è stato anche pittore e critico d’arte, scrittore di poesie e prose di notevole valore letterario, tra cui Ladri di biciclette - pubblicato per l’editore romano Polin nel 1946 - suo maggior capolavoro, reso immortale da Cesare Zavattini e Vittorio De Sica nella omonima pellicola vincitrice dell’Oscar nel 1948.
Da un’idea di Vittorio Sgarbi, la mostra è curata da Alessandro Tosi - professore associato di storia dell’arte moderna all’Università di Pisa e Direttore del Museo della Grafica di Pisa -, promossa dall’Archivio Luigi Bartolini, prodotta e organizzata da AMIA - Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche, con il coordinamento scientifico di Stefano Tonti e Arianna Trifogli, con il sostegno della Fondazione Roma e il patrocinio della Fondazione Marche Cultura.
Artista presente al suo tempo, Bartolini divenne presto punto di riferimento per i giovani artisti e intellettuali a lui contemporanei. Fu sempre animato da un profondo tormento interiore e da una feroce tensione polemica nei confronti della realtà, che riflesse nei suoi lavori in uno stile estremamente poetico, ma inquieto, insistito e a volte brusco.
Attraverso l’osservazione delle sue suggestive acqueforti, l’esposizione alla GNAM vuole far luce sul punto centrale della riflessione bartoliniana, ossia il processo generativo dell’arte, considerato l’unico momento in cui è possibile il rivelarsi di una verità altra e più profonda, di cui l’artista cercò sempre di farsi portavoce.
Fortemente voluta dalla figlia, Luciana Bartolini, che presiede l’Archivio Luigi Bartolini, la mostra è ospitata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dal 25 giugno al 1° settembre 2024, e segue le esposizioni a lui già dedicate recentemente a Macerata (Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi) e Urbino (Palazzo Ducale).
Luigi Bartolini (Cupramontana, 1892 - Roma, 1963) è stato uno dei più importanti incisori dello scorso secolo, inesauribile sperimentatore, poliedrico ed eclettico, è stato anche pittore e critico d’arte, scrittore di poesie e prose di notevole valore letterario, tra cui Ladri di biciclette - pubblicato per l’editore romano Polin nel 1946 - suo maggior capolavoro, reso immortale da Cesare Zavattini e Vittorio De Sica nella omonima pellicola vincitrice dell’Oscar nel 1948.
Da un’idea di Vittorio Sgarbi, la mostra è curata da Alessandro Tosi - professore associato di storia dell’arte moderna all’Università di Pisa e Direttore del Museo della Grafica di Pisa -, promossa dall’Archivio Luigi Bartolini, prodotta e organizzata da AMIA - Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche, con il coordinamento scientifico di Stefano Tonti e Arianna Trifogli, con il sostegno della Fondazione Roma e il patrocinio della Fondazione Marche Cultura.
Artista presente al suo tempo, Bartolini divenne presto punto di riferimento per i giovani artisti e intellettuali a lui contemporanei. Fu sempre animato da un profondo tormento interiore e da una feroce tensione polemica nei confronti della realtà, che riflesse nei suoi lavori in uno stile estremamente poetico, ma inquieto, insistito e a volte brusco.
Attraverso l’osservazione delle sue suggestive acqueforti, l’esposizione alla GNAM vuole far luce sul punto centrale della riflessione bartoliniana, ossia il processo generativo dell’arte, considerato l’unico momento in cui è possibile il rivelarsi di una verità altra e più profonda, di cui l’artista cercò sempre di farsi portavoce.
25
giugno 2024
Luigi Bartolini incisore
Dal 25 giugno al primo settembre 2024
arte moderna
Location
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Roma, Viale delle Belle Arti, 131, (RM)
Roma, Viale delle Belle Arti, 131, (RM)
Orario di apertura
Da Martedi a Domenica 08,30 - 19,30
Vernissage
26 Giugno 2024, 17,00
Ufficio stampa
AMIA
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione