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Luigi Billi / Andrea Ruggeri – Side by side
Gli artisti ”si conoscono, si scelgono […] fra loro, per imbastire dialoghi in linguaggi e sonorità diverse per forme differenti: linguaggi imparentati.”
Comunicato stampa
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Irmela Heimbächer è lieta di invitarvi all’inaugurazione della mostra di Luigi Billi e Andrea Ruggeri, che si terrà mercoledì 5 febbraio 2015 dalle ore 18:00 – 20 febbraio 2015.
Dopo il ciclo del 2014, in cui hanno esposto Alì Assaf, Serafino Amato, Myriam Laplante, Georgina Spengler, Peter Flaccus, Giuseppe Amalfi, William Pettit e Jochem Schoneveld,
Questa di Luigi Billi e Andrea Ruggeri è la prima della seconda serie di mostre per il 2015
.. ”si conoscono, si scelgono […] fra loro, per imbastire dialoghi in linguaggi e sonorità diverse per forme differenti: linguaggi imparentati.” Scrivevo, questo quando ho coordinato la serie di mostre, già nel 2014.
Anche in questo caso, le scelte, tendono a riconoscere identità lontane o prossime, tenendo conto, soprattutto di un concetto di contiguità nel presente. In questa serie 2015, gli artisti si spingeranno ulteriormente sul confine, e il limite…e non ci sarà, necessariamente un reciproco “riconoscimento”.
La suggestione sarà l’elemento primario offerto al visitatore, in una visione, forse meno compiaciuta nel rapporto fra i due artisti. Serafino Amato
Luigi Billi mostrerà nuove opere in tecnica mista su fotografia dalla serie “Cara mamma stiamo tutti bene, caro babbo siamo tutti morti”, un lavoro in continua progressione. Andrea Ruggeri esporrà alcune nuove immagini di grande formato dalla serie “Abbecedario possibile”.
Nelle immagini di Luigi Billi il recupero di memorie pubbliche, prese da un passato storicamente lontano, quale la guerra americana in Corea, rivelano una vitalità iconografica: una inattesa attualità nella memoria collettiva. I suoi militari forzano la persona che osserva a riformulare modelli culturali e antropologici del contemporaneo. Seppur traslati in senso diacronico, corpi ed eventi che sembrano ispirati a un’idea di classicismo, pregni di densità psichica e affettiva, restituiscono ingenuità, delicatezza e fragilità in forma maschile. Obbligano noi, spettatori del contemporaneo, a riformulare codici di comportamento per un presente che riscopre nuova brutalità verso la persona, a cui si è antropologicamente inadeguati.
Andrea Ruggeri, che attraversa il mondo in lungo in largo con la sua macchina fotografica, che documenta l’esotico intercontinentale per lavoro – l’hic et nunc – per i nuovi media – propone immagini di grandi dimensioni, dittici bizzarri, accostamenti di temi e luoghi non tipici, come libere associazioni mentali. Soggetti sincronici, ma non funzionali al tempo contemporaneo. Immagini evocative, un corto circuito che produce senso, se ci si abbandona alla complessità e alla contiguità di forme apparentemente incompatibili. Dicotomie, quelle di Ruggeri, realizzate in differenti contesti e latitudini, come se la forma del percepire questo nostro presente - ipertrofico visuale - trovasse finalmente forma quasi algebrica. Alfabetico - abbecedario possibile.
Dopo il ciclo del 2014, in cui hanno esposto Alì Assaf, Serafino Amato, Myriam Laplante, Georgina Spengler, Peter Flaccus, Giuseppe Amalfi, William Pettit e Jochem Schoneveld,
Questa di Luigi Billi e Andrea Ruggeri è la prima della seconda serie di mostre per il 2015
.. ”si conoscono, si scelgono […] fra loro, per imbastire dialoghi in linguaggi e sonorità diverse per forme differenti: linguaggi imparentati.” Scrivevo, questo quando ho coordinato la serie di mostre, già nel 2014.
Anche in questo caso, le scelte, tendono a riconoscere identità lontane o prossime, tenendo conto, soprattutto di un concetto di contiguità nel presente. In questa serie 2015, gli artisti si spingeranno ulteriormente sul confine, e il limite…e non ci sarà, necessariamente un reciproco “riconoscimento”.
La suggestione sarà l’elemento primario offerto al visitatore, in una visione, forse meno compiaciuta nel rapporto fra i due artisti. Serafino Amato
Luigi Billi mostrerà nuove opere in tecnica mista su fotografia dalla serie “Cara mamma stiamo tutti bene, caro babbo siamo tutti morti”, un lavoro in continua progressione. Andrea Ruggeri esporrà alcune nuove immagini di grande formato dalla serie “Abbecedario possibile”.
Nelle immagini di Luigi Billi il recupero di memorie pubbliche, prese da un passato storicamente lontano, quale la guerra americana in Corea, rivelano una vitalità iconografica: una inattesa attualità nella memoria collettiva. I suoi militari forzano la persona che osserva a riformulare modelli culturali e antropologici del contemporaneo. Seppur traslati in senso diacronico, corpi ed eventi che sembrano ispirati a un’idea di classicismo, pregni di densità psichica e affettiva, restituiscono ingenuità, delicatezza e fragilità in forma maschile. Obbligano noi, spettatori del contemporaneo, a riformulare codici di comportamento per un presente che riscopre nuova brutalità verso la persona, a cui si è antropologicamente inadeguati.
Andrea Ruggeri, che attraversa il mondo in lungo in largo con la sua macchina fotografica, che documenta l’esotico intercontinentale per lavoro – l’hic et nunc – per i nuovi media – propone immagini di grandi dimensioni, dittici bizzarri, accostamenti di temi e luoghi non tipici, come libere associazioni mentali. Soggetti sincronici, ma non funzionali al tempo contemporaneo. Immagini evocative, un corto circuito che produce senso, se ci si abbandona alla complessità e alla contiguità di forme apparentemente incompatibili. Dicotomie, quelle di Ruggeri, realizzate in differenti contesti e latitudini, come se la forma del percepire questo nostro presente - ipertrofico visuale - trovasse finalmente forma quasi algebrica. Alfabetico - abbecedario possibile.
05
febbraio 2015
Luigi Billi / Andrea Ruggeri – Side by side
Dal 05 al 20 febbraio 2015
fotografia
Location
GALLERIA MONTY & COMPANY
Roma, Via Della Madonna Dei Monti, 69, (Roma)
Roma, Via Della Madonna Dei Monti, 69, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30 - 19.30
Vernissage
5 Febbraio 2015, ore 18.00
Autore
Curatore