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Luigi Boille / Fernando Picenni – L’esistenza nella pittura
Un dialogo fra due artisti che hanno vissuto il loro rapporto con la pittura in modo totalizzante, tanto da risultare indistinguibile dalla vita.
Comunicato stampa
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Giovedì 16 giugno 2022 alle ore 18.00 verrà inaugurata alla Galleria La Nica di Roma, sita in via dei Banchi Nuovi 22, la mostra “L’esistenza nella pittura”, bipersonale dedicata ai due artisti Luigi Boille e Fernando Picenni realizzata in collaborazione con la PoliArt Contemporary di Milano.
L’esposizione romana segna la prima tappa di un progetto congiunto che vedrà la sua compiutezza con la mostra conclusiva che si terrà a Milano il prossimo ottobre. Il catalogo, a cura di Leonardo Conti e Maria Vittoria Marchetta, raccoglierà le immagini delle opere così come dei diversi allestimenti realizzati presso i due spazi espositivi.
In questo primo appuntamento a Roma saranno esposte una ventina di opere con le quali si intende dar vita ad un dialogo fra i due artisti che hanno vissuto il loro rapporto con la pittura in modo totalizzante, tanto da risultare indistinguibile dalla vita.
Nati entrambi negli anni Venti del secolo scorso, Luigi Boille (1926-2015) e Fernando Picenni (1929) si sono trovati immersi nella grande stagione dell’Informale europeo. Boille giunge a Parigi nei primi anni Cinquanta e viene accolto nella cerchia degli artisti di Michel Tapiè, celebre teorico dell’Art autre, mentre Picenni approda alla pittura nella Milano del bar Jamaica alla fine dello stesso decennio, solidarizzando con quegli artisti che sentivano l’urgenza della costruzione di nuovi linguaggi per l’arte.
In Boille fin dai primi lavori si avverte l’urgenza esistenziale di passare dal caos, dimensione illimitata dell’horror vacui, all’atto infinitesimo della scelta del proprio segno.
“Negli anni questi segni si fanno sempre più calligrafici, diventando un vero e proprio alfabeto interiore il cui significato è però racchiuso solamente nella dimensione pittorica, che è una realtà altra. Se all’inizio della sua produzione il discorso di Boille sembra essere quasi ‘barocco’, con gli anni le pause si fanno più lunghe, il segno sempre più sospeso, tendendo a quella sintesi che altro non è che conquista dell’essenziale.” (Maria Vittoria Marchetta)
Per Picenni dipingere significa da sempre cercare un proprio linguaggio nella meditazione e nella ricerca autentica di un inedito spazio lirico potentemente pittorico. La sua arte è, secondo Leonardo Conti, curatore dell’Archivio Picenni, “caratterizzata da una pennellata vibrante, quasi asciutta, in grado di realizzare prodigiosi campi spaziali dai colori rutilanti. L’invenzione sorgiva, poi, di originalissime forme, che si dispongono dialogando negli sterminati spazi timbrici, danno alla pittura dell’artista una struggente intensità poetica”.
“Pittura, soltanto pittura”, scriveva Argan nel 1973 parlando di Boille, ma sembra che entrambi gli artisti siano schivi e poco propensi ad affidare il proprio messaggio ad altro che non siano le loro opere, ciascuna delle quali diventa epifania di un divenire del loro fare nel tempo. Dipingere, quindi, diventa per entrambi l’affermazione di un passaggio, di un’esistenza, la propria, che si fissa nel mondo attraverso quell'unico gesto del pennello. In entrambi assistiamo negli anni al susseguirsi di esiti pittorici che mai sono mera reiterazione, piuttosto una sommatoria di variazioni.
L’arte è il privilegio di un mondo imperfetto, il mezzo attraverso il quale i fortunati riescono a dilatare quei pochi momenti di raggiunta perfezione, ponendo l’esperienza artistica al centro della propria esistenza e scardinando il pregiudizio che essa sia schiava del luogo e del tempo nei quali viene prodotta.
“L’esistenza nella pittura”, bipersonale dei due artisti Luigi Boille e Fernando Picenni, a cura di Leonardo Conti e Maria Vittoria Marchetta, sarà fruibile dal 16 giugno al 16 luglio 2022.
L’esposizione romana segna la prima tappa di un progetto congiunto che vedrà la sua compiutezza con la mostra conclusiva che si terrà a Milano il prossimo ottobre. Il catalogo, a cura di Leonardo Conti e Maria Vittoria Marchetta, raccoglierà le immagini delle opere così come dei diversi allestimenti realizzati presso i due spazi espositivi.
In questo primo appuntamento a Roma saranno esposte una ventina di opere con le quali si intende dar vita ad un dialogo fra i due artisti che hanno vissuto il loro rapporto con la pittura in modo totalizzante, tanto da risultare indistinguibile dalla vita.
Nati entrambi negli anni Venti del secolo scorso, Luigi Boille (1926-2015) e Fernando Picenni (1929) si sono trovati immersi nella grande stagione dell’Informale europeo. Boille giunge a Parigi nei primi anni Cinquanta e viene accolto nella cerchia degli artisti di Michel Tapiè, celebre teorico dell’Art autre, mentre Picenni approda alla pittura nella Milano del bar Jamaica alla fine dello stesso decennio, solidarizzando con quegli artisti che sentivano l’urgenza della costruzione di nuovi linguaggi per l’arte.
In Boille fin dai primi lavori si avverte l’urgenza esistenziale di passare dal caos, dimensione illimitata dell’horror vacui, all’atto infinitesimo della scelta del proprio segno.
“Negli anni questi segni si fanno sempre più calligrafici, diventando un vero e proprio alfabeto interiore il cui significato è però racchiuso solamente nella dimensione pittorica, che è una realtà altra. Se all’inizio della sua produzione il discorso di Boille sembra essere quasi ‘barocco’, con gli anni le pause si fanno più lunghe, il segno sempre più sospeso, tendendo a quella sintesi che altro non è che conquista dell’essenziale.” (Maria Vittoria Marchetta)
Per Picenni dipingere significa da sempre cercare un proprio linguaggio nella meditazione e nella ricerca autentica di un inedito spazio lirico potentemente pittorico. La sua arte è, secondo Leonardo Conti, curatore dell’Archivio Picenni, “caratterizzata da una pennellata vibrante, quasi asciutta, in grado di realizzare prodigiosi campi spaziali dai colori rutilanti. L’invenzione sorgiva, poi, di originalissime forme, che si dispongono dialogando negli sterminati spazi timbrici, danno alla pittura dell’artista una struggente intensità poetica”.
“Pittura, soltanto pittura”, scriveva Argan nel 1973 parlando di Boille, ma sembra che entrambi gli artisti siano schivi e poco propensi ad affidare il proprio messaggio ad altro che non siano le loro opere, ciascuna delle quali diventa epifania di un divenire del loro fare nel tempo. Dipingere, quindi, diventa per entrambi l’affermazione di un passaggio, di un’esistenza, la propria, che si fissa nel mondo attraverso quell'unico gesto del pennello. In entrambi assistiamo negli anni al susseguirsi di esiti pittorici che mai sono mera reiterazione, piuttosto una sommatoria di variazioni.
L’arte è il privilegio di un mondo imperfetto, il mezzo attraverso il quale i fortunati riescono a dilatare quei pochi momenti di raggiunta perfezione, ponendo l’esperienza artistica al centro della propria esistenza e scardinando il pregiudizio che essa sia schiava del luogo e del tempo nei quali viene prodotta.
“L’esistenza nella pittura”, bipersonale dei due artisti Luigi Boille e Fernando Picenni, a cura di Leonardo Conti e Maria Vittoria Marchetta, sarà fruibile dal 16 giugno al 16 luglio 2022.
16
giugno 2022
Luigi Boille / Fernando Picenni – L’esistenza nella pittura
Dal 16 giugno al 16 luglio 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA LA NICA
Roma, Via dei Banchi Nuovi, 22, (RM)
Roma, Via dei Banchi Nuovi, 22, (RM)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 11.30-19.00
Vernissage
16 Giugno 2022, dalle ore 18.00
Sito web
Autore
Curatore
Allestimento
Progetto grafico