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Luigi Bonazza
La mostra ripercorre, infatti, le tappe più significative della ricerca artistica di Bonazza tesa tra gli stilemi Jugendstil e la rappresentazione del colore, caratterizzato da tocchi di pennellate ricche di suggestioni divisioniste e capaci di rarefare le atmosfere cristalline dei paesaggi trentini.
Comunicato stampa
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La mostra dedicata a Luigi Bonazza nasce in occasione del quarantesimo anniversario della morte dell’artista nato ad Arco nel 1877 e morto a Trento nel 1965. Per la prima volta l’opera dell’artista viene presentata ad Arco nella suggestiva cornice di Palazzo dei Panni, Atelier Segantini, attraverso una ricca antologica con lavori di pittura e di incisione che coprono un periodo che va dagli anni della formazione agli anni Cinquanta.
La mostra ripercorre, infatti, le tappe più significative della ricerca artistica di Bonazza tesa tra gli stilemi Jugendstil e la rappresentazione del colore, caratterizzato da tocchi di pennellate ricche di suggestioni divisioniste e capaci di rarefare le atmosfere cristalline dei paesaggi trentini.
I temi descritti, attraverso un interessante intreccio di opera pittorica e grafica, ripercorrono le relazioni tra mito e allegoria, tra volo e irredentismo, tra paesaggio e territorio.
La particolare sezione dedicata al tema del volo intende inoltre rappresentare un omaggio a Caproni, pioniere del volo, nel 2004, anno in cui Arco è città dell’aria.
LUIGI BONAZZA (Arco, 1877 – Trento, 1965)
Luigi Bonazza nasce ad Arco il 1 febbraio del 1877, da Luigia Saibanti e Ferdinando Bonazza. La morte prematura del padre, farmacista a Breguzzo, costringe la famiglia in gravi ristrettezze economiche. Tra il 1890 e il 1893 Luigi Bonazza è iscritto alla Scuola Reale Superiore Elisabettina a Rovereto, dove si era trasferito con la famiglia. Nel 1897 dopo essersi diplomato raggiunge Vienna per frequentare i corsi alla Kunstgewerbeschule des K. K. Österreich Museums für Kunst und Industrie sotto la guida di Felician von Myrbach e Franz von Matsch. Nel 1901 espone alcune opere ad una mostra organizzata dalla Kunstgewerbeschule. Nel 1904 stringe amicizia con Attilio Cavagna, ingegnere del comune di Vienna, che l'anno precedente gli aveva commissionato il ritratto della figlia Silvia. Lo stesso anno Bonazza vince il concorso per il manifesto pubblicitario bandito dalla Società degli Alpinisti Trentini. Durante un breve soggiorno in Istria conosce Poldi, una ballerina, che sarà sua modella e compagna durante gli anni viennesi. Nel 1905 sperimenta la tecnica dell'incisione, a cui era stato iniziato da Myrbach e dallo studio delle incisioni conservate all'Albertina di Vienna. Verso il 1911 inizia la serie delle Allegorie del giorno che eseguirà come versione finale dopo la Prima Guerra Mondiale. Conosce e sposa Ludmilla Rosa Kraner, figlia del pasticcere di corte di Francesco Giuseppe. Ritorna a Trento l'anno seguente è assunto come professore ordinario dell'Istituto Tecnico. Nel 1912 invitato alla X Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia presenta le acqueforti del ciclo Jovis Amores. Nello stesso periodo fonda, con altri artisti, il Circolo Artistico Trentino. Nel 1914 acquista un terreno nella zona sud della città dove fa costruire la propria casa. La decorazione interna, da lui realizzata con affreschi, costituisce una sorta di opera d'arte totale che porterà a termine solo negli anni '40. Nel 1915 muore la madre lasciando il figlio profondamente straziato dal dolore. In marzo Bonazza fugge a Milano per non essere arruolato; la moglie torna a Vienna. Nell'estate l'artista ottiene un lavoro come disegnatore presso le officine Caproni presso le quali esegue delle acqueforti sul tema dei velivoli. Tra il 1916 e il 1917 per un concorso nazionale di propaganda bellica esegue il bozzetto intitolato Contributo dell'operaio all'esercito combattente. Apre uno studio a Milano dove commercia in antiquariato ed esegue opere di ritratto e numerosi ex libris. Alla fine del 1918 Bonazza ritorna a Trento dove lo raggiunge la moglie Ludmilla e riprende il suo lavoro di insegnante presso l'Istituto Tecnico. Nel 1929 muore l'amico e pittore Oddone Tomasi. Gli anni '3O sono caratterizzati da commissioni per l'esecuzione di affreschi: La vita di Gesù e di Maria e Storie dei Martiri Anauniensi per la chiesa di Casa famiglia a Trento, andati perduti durante la ristrutturazione avvenuta nel 1972, e le pareti della Casa delle Missioni occupate dalla Via Crucis e dal Sacro Cuore di Gesù, decorazioni distrutte nel corso degli anni '70. Nel 1931 affresca il Palazzo delle Poste, con Il ricevimento di Tre Cardinali nel Palazzo a Prato a Trento nel tempo del Concilio. Tra il 1935 e il 1938 Luigi Bonazza soggiorna a Torbole sul lago di Garda, nella casa della sorella Maria. Qui esegue alcuni paesaggi lacustri. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si ritira nella sua casa a Trento. Soltanto a cavallo degli anni 1944-1945 si rifugia a Bosentino, dove riprende la pittura da cavalletto. Negli anni '60 smette di dipingere a causa di disturbi alla vista. Vive isolato nella sua casa fino alla morte avvenuta il 4 novembre 1965.
La mostra ripercorre, infatti, le tappe più significative della ricerca artistica di Bonazza tesa tra gli stilemi Jugendstil e la rappresentazione del colore, caratterizzato da tocchi di pennellate ricche di suggestioni divisioniste e capaci di rarefare le atmosfere cristalline dei paesaggi trentini.
I temi descritti, attraverso un interessante intreccio di opera pittorica e grafica, ripercorrono le relazioni tra mito e allegoria, tra volo e irredentismo, tra paesaggio e territorio.
La particolare sezione dedicata al tema del volo intende inoltre rappresentare un omaggio a Caproni, pioniere del volo, nel 2004, anno in cui Arco è città dell’aria.
LUIGI BONAZZA (Arco, 1877 – Trento, 1965)
Luigi Bonazza nasce ad Arco il 1 febbraio del 1877, da Luigia Saibanti e Ferdinando Bonazza. La morte prematura del padre, farmacista a Breguzzo, costringe la famiglia in gravi ristrettezze economiche. Tra il 1890 e il 1893 Luigi Bonazza è iscritto alla Scuola Reale Superiore Elisabettina a Rovereto, dove si era trasferito con la famiglia. Nel 1897 dopo essersi diplomato raggiunge Vienna per frequentare i corsi alla Kunstgewerbeschule des K. K. Österreich Museums für Kunst und Industrie sotto la guida di Felician von Myrbach e Franz von Matsch. Nel 1901 espone alcune opere ad una mostra organizzata dalla Kunstgewerbeschule. Nel 1904 stringe amicizia con Attilio Cavagna, ingegnere del comune di Vienna, che l'anno precedente gli aveva commissionato il ritratto della figlia Silvia. Lo stesso anno Bonazza vince il concorso per il manifesto pubblicitario bandito dalla Società degli Alpinisti Trentini. Durante un breve soggiorno in Istria conosce Poldi, una ballerina, che sarà sua modella e compagna durante gli anni viennesi. Nel 1905 sperimenta la tecnica dell'incisione, a cui era stato iniziato da Myrbach e dallo studio delle incisioni conservate all'Albertina di Vienna. Verso il 1911 inizia la serie delle Allegorie del giorno che eseguirà come versione finale dopo la Prima Guerra Mondiale. Conosce e sposa Ludmilla Rosa Kraner, figlia del pasticcere di corte di Francesco Giuseppe. Ritorna a Trento l'anno seguente è assunto come professore ordinario dell'Istituto Tecnico. Nel 1912 invitato alla X Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia presenta le acqueforti del ciclo Jovis Amores. Nello stesso periodo fonda, con altri artisti, il Circolo Artistico Trentino. Nel 1914 acquista un terreno nella zona sud della città dove fa costruire la propria casa. La decorazione interna, da lui realizzata con affreschi, costituisce una sorta di opera d'arte totale che porterà a termine solo negli anni '40. Nel 1915 muore la madre lasciando il figlio profondamente straziato dal dolore. In marzo Bonazza fugge a Milano per non essere arruolato; la moglie torna a Vienna. Nell'estate l'artista ottiene un lavoro come disegnatore presso le officine Caproni presso le quali esegue delle acqueforti sul tema dei velivoli. Tra il 1916 e il 1917 per un concorso nazionale di propaganda bellica esegue il bozzetto intitolato Contributo dell'operaio all'esercito combattente. Apre uno studio a Milano dove commercia in antiquariato ed esegue opere di ritratto e numerosi ex libris. Alla fine del 1918 Bonazza ritorna a Trento dove lo raggiunge la moglie Ludmilla e riprende il suo lavoro di insegnante presso l'Istituto Tecnico. Nel 1929 muore l'amico e pittore Oddone Tomasi. Gli anni '3O sono caratterizzati da commissioni per l'esecuzione di affreschi: La vita di Gesù e di Maria e Storie dei Martiri Anauniensi per la chiesa di Casa famiglia a Trento, andati perduti durante la ristrutturazione avvenuta nel 1972, e le pareti della Casa delle Missioni occupate dalla Via Crucis e dal Sacro Cuore di Gesù, decorazioni distrutte nel corso degli anni '70. Nel 1931 affresca il Palazzo delle Poste, con Il ricevimento di Tre Cardinali nel Palazzo a Prato a Trento nel tempo del Concilio. Tra il 1935 e il 1938 Luigi Bonazza soggiorna a Torbole sul lago di Garda, nella casa della sorella Maria. Qui esegue alcuni paesaggi lacustri. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si ritira nella sua casa a Trento. Soltanto a cavallo degli anni 1944-1945 si rifugia a Bosentino, dove riprende la pittura da cavalletto. Negli anni '60 smette di dipingere a causa di disturbi alla vista. Vive isolato nella sua casa fino alla morte avvenuta il 4 novembre 1965.
13
novembre 2004
Luigi Bonazza
Dal 13 novembre 2004 al 30 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
MAG MUSEO ALTO GARDA – GALLERIA CIVICA G. SEGANTINI
Arco, Via Giovanni Segantini, 9, (Trento)
Arco, Via Giovanni Segantini, 9, (Trento)
Orario di apertura
da martedì a domenica 9.30/12.00 – 15.00/19.00, lunedì chiuso. chiusure straordinarie: 25/26/31 dicembre; 1 gennaio
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