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Luigi Capizzi – Graffi
Dalla fine degli anni settanta fino ad oggi Capizzi ha raffinato ed affinato una peculiare tecnica di pittura che riconduce ad un linguaggio primitivo, essenziale, rastremato fino alle sue più scabre e scarne rastremazioni mentali.
Comunicato stampa
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In concomitanza con ArteFiera ed in occasione di ArteFieraOff, domenica 29 gennaio dalle ore 19:00 in poi, Frizòn presenta un progetto espositivo di pittura a graffio dell’artista Luigi Capizzi.
Dalla fine degli anni settanta fino ad oggi Capizzi ha raffinato ed affinato una peculiare tecnica di pittura che riconduce ad un linguaggio primitivo, essenziale, rastremato fino alle sue più scabre e scarne rastremazioni mentali.
In pochi minuti l’artista riesce a tracciare segni, lacerti di memoria che costruiscono dimensioni alterate, meccaniche, macchinografiche, una sorta di dimensione sospesa tra l’inconoscibile ed il meno conosciuto, categoria etica – non meno che estetica – di una filosofia visuale ad un tempo momentanea e perdurante.
La gestualità subitanea di Capizzi è la visualizzazione dell’istante, giocato e ripartito sopra il ritmo claudicato dei bianchi e dei neri: l’attimo è congelato e consegnato all’ibrido sinestetico della storia, la quale tutto riconduce, trattiene e – d’impertinenza – disperde.
Alberto Gross
Dalla fine degli anni settanta fino ad oggi Capizzi ha raffinato ed affinato una peculiare tecnica di pittura che riconduce ad un linguaggio primitivo, essenziale, rastremato fino alle sue più scabre e scarne rastremazioni mentali.
In pochi minuti l’artista riesce a tracciare segni, lacerti di memoria che costruiscono dimensioni alterate, meccaniche, macchinografiche, una sorta di dimensione sospesa tra l’inconoscibile ed il meno conosciuto, categoria etica – non meno che estetica – di una filosofia visuale ad un tempo momentanea e perdurante.
La gestualità subitanea di Capizzi è la visualizzazione dell’istante, giocato e ripartito sopra il ritmo claudicato dei bianchi e dei neri: l’attimo è congelato e consegnato all’ibrido sinestetico della storia, la quale tutto riconduce, trattiene e – d’impertinenza – disperde.
Alberto Gross
29
gennaio 2012
Luigi Capizzi – Graffi
29 gennaio 2012
arte contemporanea
Location
FRIZON
Bologna, Via Cartoleria, 12/b, (Bologna)
Bologna, Via Cartoleria, 12/b, (Bologna)
Autore
Curatore