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Luigi Corbetta – I (n) stanti
I(n)stanti è un libro che racconta un viaggio fotografico in Italia compiuto da Luigi Corbetta in compagnia di una macchina polaroid. Andando da Nord a Sud della penisola, sulle tracce dell’itinerario seguito più di cinquant’anni fa Guido Piovene, Corbetta ha scattato delle foto polaroid sulle quali, durante i pochissimi minuti che precedono l’assestarsi definitivo delle forme e dei colori, è intervenuto con qualche semplice strumento, in modo tale da privarle del loro carattere meccanico, esclusivamente riproduttivo, e da farle diventare l’esito dell’azione compiuta in quella manciata di istanti.
Comunicato stampa
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I(N)STANTI Made in Italy
di Luigi Corbetta
con un testo di Roberto Borghi
Edizioni Dialogo Libri nella collana “Galleria d’arte”.
interverranno Jessica Anais Savoia e Matteo Galbiati
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
I(N)STANTI è un libro che racconta un viaggio fotografico in Italia compiuto da Luigi Corbetta in compagnia di una macchina polaroid. Andando da Nord a Sud della penisola, sulle tracce dell’itinerario seguito più di cinquant’anni fa Guido Piovene, Corbetta ha scattato delle foto polaroid sulle quali, durante i pochissimi minuti che precedono l’assestarsi definitivo delle forme e dei colori, è intervenuto con qualche semplice strumento, in modo tale da privarle del loro carattere meccanico, esclusivamente riproduttivo, e da farle diventare l’esito dell’azione compiuta in quella manciata di istanti. Il risultato di questa performance fotografica”, scrive Roberto Borghi nell’introduzione al libro, “è costituito da una serie di immagini esplicitamente pittoriche. Si tratta di una pittura gestuale e tendenzialmente espressionista, in cui i contorni delle figure si allentano, si deformano e a volte svaniscono del tutto. Sembra quasi di trovarsi di fronte a degli schizzi, a dei fogli prelevati dal taccuino di uno di quei pittori che, negli scorsi secoli, compivano il loro viaggio di formazione in Italia.”
Da “Istantanee in un viaggio nel tempo”, l’introduzione al volume di Roberto Borghi
(…) Il “viaggio in Italia” di Luigi Corbetta ha qualcosa a che fare con quello di Guido Piovene. Ovviamente, nel caso del libro di Corbetta, siamo di fronte a un viaggio compiuto con la macchina fotografica, e non con il bloc-notes o il registratore: inoltre l’Italia di oggi è immensamente distante dalla nazione sul punto di entrare nel boom economico, ma ancora per molti versi contadina, narrata dallo scrittore veneto. Eppure lo sguardo sulla realtà italiana non è poi così distante, perlomeno nelle sue modalità: un’occhiata inizialmente rapida, che però fissa l’essenziale, e che si assesta gradualmente nella percezione del lettore/spettatore. Si tratta in entrambi in casi di una visione istantanea, che è tuttavia capace di generare riverberi, sensazioni a lunga durata, e di far avvertire il rilievo, la porosità delle cose. L’istante si fissa nell’immagine, ma si dilata e si sporge – soprattutto si sporge, acquista spessore – nello sguardo di chi ne fruisce.
Se insisto nel paragone con un’opera letteraria, è perché sospetto che nelle fotografie raccolte in questo libro ci sia non solo un’evidente richiamo alla pittura, ma anche una sommersa tentazione alla scrittura. C’è, mi sembra, il desiderio di raccontare: c’è una tensione affabulatoria che si inoltra nella descrizione dei sapori, delle suggestioni, talvolta delle stranezze e più spesso della quotidianità di vari angoli d’Italia. D’altra parte, il viaggio in Italia che gli artisti e gli intellettuali europei compivano in passato era spesso documentato da diari, in cui i testi erano colorati e sapidi come delle immagini, ma anche le immagini sapevano essere icastiche ed esaustive come dei testi …
(…). Per realizzare le immagini raccolte in questo libro, Luigi ha avuto a disposizione solo alcune decine di secondi: il periodo che intercorre tra lo scatto con la macchina Polaroid e il definitivo assestarsi delle forme e dei colori sul supporto fotografico. In questo arco di tempo ha svolto una vera e propria performance, manipolando l’immagine con qualche semplice strumento, e comunque stravolgendola, privandola del suo carattere meccanico, esclusivamente riproduttivo, e facendola diventare l’esito dell’azione compiuta in quella manciata di istanti. Poco importa che la manipolazione sia stata pensata e, per quanto possibile, progettata prima dello scatto: l’aspetto performativo dell’operazione, con il ruolo giocato inevitabilmente dalla contingenza o dalla casualità, resta intatto.
Il risultato di questa performance fotografica è costituito da una serie di immagini esplicitamente pittoriche. Si tratta di una pittura gestuale e tendenzialmente espressionista, in cui i contorni delle figure si allentano, si deformano e a volte svaniscono del tutto. Sembra quasi di trovarsi di fronte a degli schizzi, a dei fogli prelevati dal taccuino di uno di quei pittori che, negli scorsi secoli, compivano il loro viaggio di formazione in Italia. (…)
di Luigi Corbetta
con un testo di Roberto Borghi
Edizioni Dialogo Libri nella collana “Galleria d’arte”.
interverranno Jessica Anais Savoia e Matteo Galbiati
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I(N)STANTI è un libro che racconta un viaggio fotografico in Italia compiuto da Luigi Corbetta in compagnia di una macchina polaroid. Andando da Nord a Sud della penisola, sulle tracce dell’itinerario seguito più di cinquant’anni fa Guido Piovene, Corbetta ha scattato delle foto polaroid sulle quali, durante i pochissimi minuti che precedono l’assestarsi definitivo delle forme e dei colori, è intervenuto con qualche semplice strumento, in modo tale da privarle del loro carattere meccanico, esclusivamente riproduttivo, e da farle diventare l’esito dell’azione compiuta in quella manciata di istanti. Il risultato di questa performance fotografica”, scrive Roberto Borghi nell’introduzione al libro, “è costituito da una serie di immagini esplicitamente pittoriche. Si tratta di una pittura gestuale e tendenzialmente espressionista, in cui i contorni delle figure si allentano, si deformano e a volte svaniscono del tutto. Sembra quasi di trovarsi di fronte a degli schizzi, a dei fogli prelevati dal taccuino di uno di quei pittori che, negli scorsi secoli, compivano il loro viaggio di formazione in Italia.”
Da “Istantanee in un viaggio nel tempo”, l’introduzione al volume di Roberto Borghi
(…) Il “viaggio in Italia” di Luigi Corbetta ha qualcosa a che fare con quello di Guido Piovene. Ovviamente, nel caso del libro di Corbetta, siamo di fronte a un viaggio compiuto con la macchina fotografica, e non con il bloc-notes o il registratore: inoltre l’Italia di oggi è immensamente distante dalla nazione sul punto di entrare nel boom economico, ma ancora per molti versi contadina, narrata dallo scrittore veneto. Eppure lo sguardo sulla realtà italiana non è poi così distante, perlomeno nelle sue modalità: un’occhiata inizialmente rapida, che però fissa l’essenziale, e che si assesta gradualmente nella percezione del lettore/spettatore. Si tratta in entrambi in casi di una visione istantanea, che è tuttavia capace di generare riverberi, sensazioni a lunga durata, e di far avvertire il rilievo, la porosità delle cose. L’istante si fissa nell’immagine, ma si dilata e si sporge – soprattutto si sporge, acquista spessore – nello sguardo di chi ne fruisce.
Se insisto nel paragone con un’opera letteraria, è perché sospetto che nelle fotografie raccolte in questo libro ci sia non solo un’evidente richiamo alla pittura, ma anche una sommersa tentazione alla scrittura. C’è, mi sembra, il desiderio di raccontare: c’è una tensione affabulatoria che si inoltra nella descrizione dei sapori, delle suggestioni, talvolta delle stranezze e più spesso della quotidianità di vari angoli d’Italia. D’altra parte, il viaggio in Italia che gli artisti e gli intellettuali europei compivano in passato era spesso documentato da diari, in cui i testi erano colorati e sapidi come delle immagini, ma anche le immagini sapevano essere icastiche ed esaustive come dei testi …
(…). Per realizzare le immagini raccolte in questo libro, Luigi ha avuto a disposizione solo alcune decine di secondi: il periodo che intercorre tra lo scatto con la macchina Polaroid e il definitivo assestarsi delle forme e dei colori sul supporto fotografico. In questo arco di tempo ha svolto una vera e propria performance, manipolando l’immagine con qualche semplice strumento, e comunque stravolgendola, privandola del suo carattere meccanico, esclusivamente riproduttivo, e facendola diventare l’esito dell’azione compiuta in quella manciata di istanti. Poco importa che la manipolazione sia stata pensata e, per quanto possibile, progettata prima dello scatto: l’aspetto performativo dell’operazione, con il ruolo giocato inevitabilmente dalla contingenza o dalla casualità, resta intatto.
Il risultato di questa performance fotografica è costituito da una serie di immagini esplicitamente pittoriche. Si tratta di una pittura gestuale e tendenzialmente espressionista, in cui i contorni delle figure si allentano, si deformano e a volte svaniscono del tutto. Sembra quasi di trovarsi di fronte a degli schizzi, a dei fogli prelevati dal taccuino di uno di quei pittori che, negli scorsi secoli, compivano il loro viaggio di formazione in Italia. (…)
13
marzo 2009
Luigi Corbetta – I (n) stanti
13 marzo 2009
presentazione
Location
MARIA CILENA ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Carlo Farini, 6, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 6, (Milano)
Vernissage
13 Marzo 2009, ore 18,30
Autore