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Luigi De Giovanni
Opere, che si identificano con il fascino della laguna e che vi portano
climi malinconici ma pervasi da colori e luci del sud.
Pennellate vigorose mettono in evidenza timidi fiori, quali viole e ciclamini…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Novembre alle ore 17, presenterà il Prof. Eugenio Manzato Dir. Musei Civici di Treviso.
Venezia, romantica città, dal 15 novembre diventa suggestiva cornice delle opere dell’artista, di origine, pugliese (sardo d’adozione) Luigi De Giovanni.
Opere, che si identificano con il fascino della laguna e che vi portano climi malinconici ma pervasi da colori e luci del sud.
Pennellate vigorose mettono in evidenza timidi fiori, quali viole e ciclamini che, benché si intravedano in mezzo al groviglio di foglie,
steli, colori della penombra, diventano attori dell’opera. Abbacinanti raggi colpiscono le corolle di delicate margherite donando loro
una forza espressiva senza pari.
La natura viene raccontata in tutti i suoi aspetti: da un tenero germoglio, da un bocciolo, da un fiore dai vitali colori rossi e gialli, da una verde foglia ma anche da un ramo secco,da una sfioritura, da una foglia gialla o imbrunata che si stacca dalla vita per seguire un nuovo ciclo.
Nei dipinti di De Giovanni vita e morte convivono, motivandosi ed esaltandosi, in una recita dove i colori, protagonisti, le interpretano.
Nei paesaggi la tinta data a macchie, ora con tenui velature, ora aggressivamente materica, ci ricorda boschi, mari, campi incontaminati o
con le tragiche ferite inferte dall’uomo.
Le prospettive,create anche dai vasi o barattoli che contengono i fiori recisi, lasciano intuire scorci di fantastici e misteriosi mondi e i
contenitori concorrono a suggerire ambienti lontani e malinconici quasi a presagire, nella caduta di pennellate di foglie morte, l’oltreterreno.
I fiori che hanno perso qualche petalo dopo aver assunto i toni del bruno, pur nei colori che che presagiscono la loro morte, continuano, in maniera più morbida e malinconica, a donarci gli ultimi sprazzi di vitalità. Sul tavolino, diventato universo di aiuole e cespugli recisi che sussistono dentro i recipienti, foglie imbrunate narrano, con i colori sbiaditi e
scuri, la loro storia del tempo che, impietosamente, passa lasciando i segni dei momenti del suo scorrere inesorabile.
Si, le opere di De Giovanni sono un racconto fatto, con i colori e i segni, ma anche, con gli elementi naturali più semplici diventati protagonisti della scena.
Delle opere in mostra Dott. Nicola Eremita, direttore artistico della galleria, scrive: “ La pittura di Luigi De Giovanni è lieta allegoria
della vita vissuta con la grazia del poeta.
I colori per l’artista sono un pretesto per frapporre abissi tra sè ed il mondo quotidiano, non per sfuggire ma per trovare la propria isola in cui ogni desiderio è realizzato, in cui regna sovrana l’armonia.
Luigi De Giovanni, con le morbide contorsioni dell’olio, con i vivaci intrichi della natura, con la sua espressività inquieta, fa della pittura un luogo in cui, solo chi ha affrontato le difficoltà della vita può abbandonare le membra e lasciare appesi al chiodo le vesti umide, come ebbe a dire un antico poeta latino.
Se osservate le sue nature morte e i suoi paesaggi di sapore mediterraneo, potete cogliere una tensione interiore; le sue tele sono mosse,
delicatamente ma decisamente trattengono una grande forza spirituale, idealizzandola. In questo modo la pittura di De Giovanni, lietamente s’insinua nella coscienza toccandone le corde più profonde.”
Cagliari 08 novembre 2003
Rosa F. Murgia
Venezia, romantica città, dal 15 novembre diventa suggestiva cornice delle opere dell’artista, di origine, pugliese (sardo d’adozione) Luigi De Giovanni.
Opere, che si identificano con il fascino della laguna e che vi portano climi malinconici ma pervasi da colori e luci del sud.
Pennellate vigorose mettono in evidenza timidi fiori, quali viole e ciclamini che, benché si intravedano in mezzo al groviglio di foglie,
steli, colori della penombra, diventano attori dell’opera. Abbacinanti raggi colpiscono le corolle di delicate margherite donando loro
una forza espressiva senza pari.
La natura viene raccontata in tutti i suoi aspetti: da un tenero germoglio, da un bocciolo, da un fiore dai vitali colori rossi e gialli, da una verde foglia ma anche da un ramo secco,da una sfioritura, da una foglia gialla o imbrunata che si stacca dalla vita per seguire un nuovo ciclo.
Nei dipinti di De Giovanni vita e morte convivono, motivandosi ed esaltandosi, in una recita dove i colori, protagonisti, le interpretano.
Nei paesaggi la tinta data a macchie, ora con tenui velature, ora aggressivamente materica, ci ricorda boschi, mari, campi incontaminati o
con le tragiche ferite inferte dall’uomo.
Le prospettive,create anche dai vasi o barattoli che contengono i fiori recisi, lasciano intuire scorci di fantastici e misteriosi mondi e i
contenitori concorrono a suggerire ambienti lontani e malinconici quasi a presagire, nella caduta di pennellate di foglie morte, l’oltreterreno.
I fiori che hanno perso qualche petalo dopo aver assunto i toni del bruno, pur nei colori che che presagiscono la loro morte, continuano, in maniera più morbida e malinconica, a donarci gli ultimi sprazzi di vitalità. Sul tavolino, diventato universo di aiuole e cespugli recisi che sussistono dentro i recipienti, foglie imbrunate narrano, con i colori sbiaditi e
scuri, la loro storia del tempo che, impietosamente, passa lasciando i segni dei momenti del suo scorrere inesorabile.
Si, le opere di De Giovanni sono un racconto fatto, con i colori e i segni, ma anche, con gli elementi naturali più semplici diventati protagonisti della scena.
Delle opere in mostra Dott. Nicola Eremita, direttore artistico della galleria, scrive: “ La pittura di Luigi De Giovanni è lieta allegoria
della vita vissuta con la grazia del poeta.
I colori per l’artista sono un pretesto per frapporre abissi tra sè ed il mondo quotidiano, non per sfuggire ma per trovare la propria isola in cui ogni desiderio è realizzato, in cui regna sovrana l’armonia.
Luigi De Giovanni, con le morbide contorsioni dell’olio, con i vivaci intrichi della natura, con la sua espressività inquieta, fa della pittura un luogo in cui, solo chi ha affrontato le difficoltà della vita può abbandonare le membra e lasciare appesi al chiodo le vesti umide, come ebbe a dire un antico poeta latino.
Se osservate le sue nature morte e i suoi paesaggi di sapore mediterraneo, potete cogliere una tensione interiore; le sue tele sono mosse,
delicatamente ma decisamente trattengono una grande forza spirituale, idealizzandola. In questo modo la pittura di De Giovanni, lietamente s’insinua nella coscienza toccandone le corde più profonde.”
Cagliari 08 novembre 2003
Rosa F. Murgia
15
novembre 2003
Luigi De Giovanni
Dal 15 al 30 novembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE III MILLENNIO
Venezia, Rio Terà de le Colonne (San Marco), 1047, (VENEZIA)
Venezia, Rio Terà de le Colonne (San Marco), 1047, (VENEZIA)
Orario di apertura
10 - 13 /15 - 20 lunedì chiuso
Vernissage
15 Novembre 2003, ore 17
Sito web
www.degiovanniluigi.com