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Luigi De Simone
L’artista Luigi De Simone presenta a Napoli la sua prima mostra personale. Egli intende indagare le possibilità di riscatto (culturale ed estetico) delle periferie urbane.
Comunicato stampa
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L’artista Luigi De Simone presenta a Napoli la sua prima mostra personale. Egli intende indagare le possibilità di riscatto (culturale ed estetico) delle periferie urbane. Utilizzando materiali di scarto, in questo caso la carta, egli realizza opere che si impongono per la loro evidente monumentalità, ma che mantengono la leggerezza e la fragilità del materiale originario.
Le industrie, le grandi discariche, i depositi dei materiali più vari, i “non-luoghi” che i cittadini relegano nelle zone più marginali delle aree urbane, sono i siti dove De Simone ha trovato lo spunto e la materia prima per questi suoi nuovi lavori. Egli riporta al luogo originario i materiali che il centro cittadino aveva scartato; questi, però, anziché ritornare nella condizione e nelle forme precedenti, vengono trasformati e plasmati secondo l’estetica creativa e contraddittoria della periferia.
“Giocando” con questi materiali di scarto De Simone esplora le potenzialità espressive dello spazio espositivo. Lo spettatore si troverà disorientato dalle strutture che alterano la consueta architettura della galleria. E’, anche in questo caso, il paesaggio architettonico della periferia urbana, con la sua povertà strutturale e materiale, ad offrire all’artista lo spunto iconografico per le sue costruzioni.
La prima sala ospita un cubo di carta di 3 metri, all’interno del quale il visitatore è invitato ad entrare. Per questi si pone uno sdoppiamento delle possibilità percettive: accettare la costruzione come una scultura, e dunque osservarla dall’esterno, oppure considerarlo un ambiente e viverlo dall’interno?
Nella seconda sala una griglia architettonica realizzata con ritagli di prestiti obbligazionari e azioni di risparmio, che ricorda gli edifici non-finiti delle periferie, costringe i visitatori attraverso un percorso obbligato e invita a riflettere su quanto l’architettura, oltre a modificare l’aspetto del paesaggio, sia responsabile anche del movimento al suo interno.
Marco Izzolino
Le industrie, le grandi discariche, i depositi dei materiali più vari, i “non-luoghi” che i cittadini relegano nelle zone più marginali delle aree urbane, sono i siti dove De Simone ha trovato lo spunto e la materia prima per questi suoi nuovi lavori. Egli riporta al luogo originario i materiali che il centro cittadino aveva scartato; questi, però, anziché ritornare nella condizione e nelle forme precedenti, vengono trasformati e plasmati secondo l’estetica creativa e contraddittoria della periferia.
“Giocando” con questi materiali di scarto De Simone esplora le potenzialità espressive dello spazio espositivo. Lo spettatore si troverà disorientato dalle strutture che alterano la consueta architettura della galleria. E’, anche in questo caso, il paesaggio architettonico della periferia urbana, con la sua povertà strutturale e materiale, ad offrire all’artista lo spunto iconografico per le sue costruzioni.
La prima sala ospita un cubo di carta di 3 metri, all’interno del quale il visitatore è invitato ad entrare. Per questi si pone uno sdoppiamento delle possibilità percettive: accettare la costruzione come una scultura, e dunque osservarla dall’esterno, oppure considerarlo un ambiente e viverlo dall’interno?
Nella seconda sala una griglia architettonica realizzata con ritagli di prestiti obbligazionari e azioni di risparmio, che ricorda gli edifici non-finiti delle periferie, costringe i visitatori attraverso un percorso obbligato e invita a riflettere su quanto l’architettura, oltre a modificare l’aspetto del paesaggio, sia responsabile anche del movimento al suo interno.
Marco Izzolino
04
dicembre 2003
Luigi De Simone
Dal 04 dicembre 2003 al 20 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
MIMMO SCOGNAMIGLIO ARTE CONTEMPORANEA
Napoli, Via Mariano D'Ayala, 6, (Napoli)
Napoli, Via Mariano D'Ayala, 6, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 11 alle 19
sabato e festivi su appuntamento
Vernissage
4 Dicembre 2003, ore 19