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Luigi Dragoni – Intersezioni d’architettura
Il titolo complessivo dell’esposizione “Intersezioni d’architettura” (mostra e catalogo a cura di Francesco Pagliari) descrive il carattere di ricerca delle opere, oli, tempere, tecniche miste che esplorano territori di sovrapposizione fra l’architettura e le arti
Comunicato stampa
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La sala espositiva al "dellearti design hotel" di Cremona (via Bonomelli, 8) - contrassegnata dai forti e chiari elementi architettonici, sotto il segno della qualità compositiva - accoglie l'itinerario nelle opere recenti di Luigi Dragoni, artista cremonese che vive e lavora a Bergamo.
Il titolo complessivo dell'esposizione "Intersezioni d'architettura" (mostra e catalogo a cura di Francesco Pagliari) descrive il carattere di ricerca delle opere, oli, tempere, tecniche miste che esplorano territori di sovrapposizione fra l'architettura e le arti, dove l'intensità emotiva muove segni ed interpretazioni, strutture visive e sotterranee - costituenti quasi la ricchezza profonda della materia -, dove l'espressione pittorica si trasmette immediata nell'osservazione partecipe.
Nella ricerca pittorica di Luigi Dragoni è facile riconoscere - quasi lungo tutto l'arco della sua attività - una sensibilità aperta ai temi dell'architettura, all'identificazione di una struttura che costruisce e forma il paesaggio, lo spazio, la visione della natura e dell'ambiente urbano, interrogando così relazioni complesse.
Struttura dello spazio, struttura dei rapporti nel campo dei colori e del segno: il segno diviene strutturale e percorre il quadro o l'incisione, anche ciò che pare più vicino a concezioni naturalistiche. Il segno deforma, attraversa e innerva la superficie pittorica d'un rimando concreto, tangibile, sperimentabile: intersezioni d'architettura.
Trame di strutture rilevanti, che ritmano e aprono l'intrico separato di colori, natura, forme d'architettura, paesaggio. E si rintracciano continuamente nelle opere precedenti di Luigi Dragoni: le piazza, affollate all'inverosimile o silenti e vuote, sono sempre attraversate dalle linee di struttura, fino alla deformazione; soffitti e architetture barocche vengono indagate nella meravigliosa capacità di creare lo spazio, reale, matematico e illusionistico; la natura di colline e paesaggi è solcata dalla trama fitta di un'orditura che non è più desunta da naturalistica osservazione; e perfino in opere come le "battaglie" questo stesso anelito strutturale si rinviene nella fitta densità dei colori che si oppongono e "costruiscono" l'espressione. Come se la natura e il quadro manifestassero appieno la propria profondità e lasciassero scorgere da un lato substrati scientificamente reperibili e dall'altro la potenzialità costruttiva, a pieno titolo architettonica che vi si sovrappone, creando una nuova sintesi, un progetto.
Il titolo complessivo dell'esposizione "Intersezioni d'architettura" (mostra e catalogo a cura di Francesco Pagliari) descrive il carattere di ricerca delle opere, oli, tempere, tecniche miste che esplorano territori di sovrapposizione fra l'architettura e le arti, dove l'intensità emotiva muove segni ed interpretazioni, strutture visive e sotterranee - costituenti quasi la ricchezza profonda della materia -, dove l'espressione pittorica si trasmette immediata nell'osservazione partecipe.
Nella ricerca pittorica di Luigi Dragoni è facile riconoscere - quasi lungo tutto l'arco della sua attività - una sensibilità aperta ai temi dell'architettura, all'identificazione di una struttura che costruisce e forma il paesaggio, lo spazio, la visione della natura e dell'ambiente urbano, interrogando così relazioni complesse.
Struttura dello spazio, struttura dei rapporti nel campo dei colori e del segno: il segno diviene strutturale e percorre il quadro o l'incisione, anche ciò che pare più vicino a concezioni naturalistiche. Il segno deforma, attraversa e innerva la superficie pittorica d'un rimando concreto, tangibile, sperimentabile: intersezioni d'architettura.
Trame di strutture rilevanti, che ritmano e aprono l'intrico separato di colori, natura, forme d'architettura, paesaggio. E si rintracciano continuamente nelle opere precedenti di Luigi Dragoni: le piazza, affollate all'inverosimile o silenti e vuote, sono sempre attraversate dalle linee di struttura, fino alla deformazione; soffitti e architetture barocche vengono indagate nella meravigliosa capacità di creare lo spazio, reale, matematico e illusionistico; la natura di colline e paesaggi è solcata dalla trama fitta di un'orditura che non è più desunta da naturalistica osservazione; e perfino in opere come le "battaglie" questo stesso anelito strutturale si rinviene nella fitta densità dei colori che si oppongono e "costruiscono" l'espressione. Come se la natura e il quadro manifestassero appieno la propria profondità e lasciassero scorgere da un lato substrati scientificamente reperibili e dall'altro la potenzialità costruttiva, a pieno titolo architettonica che vi si sovrappone, creando una nuova sintesi, un progetto.
20
gennaio 2004
Luigi Dragoni – Intersezioni d’architettura
Dal 20 gennaio al 21 marzo 2004
arte contemporanea
Location
HOTEL DELLE ARTI
Cremona, Via Geremia Bonomelli, 8, (Cremona)
Cremona, Via Geremia Bonomelli, 8, (Cremona)
Vernissage
20 Gennaio 2004, ore 18.30