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Luigi Manciocco – Occhi. Vis a Vis avec une clin d’oeil de Luca Maria Patella
Occhi – Vis a Vis è un’istallazione creata appositamente per lo spazio della Sala degli Ori. L’artista attraverso una serie di pareti concave dipinte di nero costruisce un ambiente a forte impatto visivo
Comunicato stampa
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Occhi – Vis a Vis è un'istallazione creata appositamente per lo spazio della Sala degli Ori. L'artista attraverso una serie di pareti concave dipinte di nero costruisce un ambiente a forte impatto visivo.
L'environment si presenta come un percorso cromatico che va dal nero al grigio, al bianco e di nuovo al nero.
Questo luogo non luogo è inteso non tanto secondo un punto di vista di Marc Augè, come una mancanza di relazione bensì come relazione privilegiata con la dimensione antropologica dell'arte.
In sostanza si tratta di uno spazio liminare dove è possibile l'incontro inatteso, dove tutto è tradotto in termini di silenzio.
Il percorso creato da Luigi Manciocco spinge lo spettatore verso uno spazio sempre più ristretto: lo “spazio dell'incontro” così definisce Matilde Callari Galli alcuni luoghi singolari.
Qui, dove lo spazio si restringe e avvolge chi lo percorre, tre piccoli display inviano le immagini del video secondo una scansione temporale differenziata.
La mostra, come indica il titolo, è supportata da un libro d'artista contenente i frame del video e un testo verbo-visuale di Luca Maria Patella riguardante il video di Luigi Manciocco; une clin d'oeil.
La collocazione spaziale del libro d'artista, integra e completa la videoistallazione. Il libro, installato lungo la parete concava in 35 esemplari, aperti su pagine diverse, e con il video stabilisce un doppio spazio dell'incontro: lo sguardo rallentato dei personaggi sul video, lo sguardo di chi osserva il video e il dialogo poetico verbo-visuale tra due artisti, Luigi Manciocco e Luca M. Patella.
Ufficio Stampa
AVI NEWS
Agenzia d'informazione quotidiana via della stella Perugia tel. 075 5733522 – 3482893515
3484003765 – 3392983773 FAX 075 5737987 www.avinews.it redazione@avinews.it
...Nella poetica di Manciocco non si ritrova un mero additare i guasti della contemporaneità; possiamo reperire piuttosto una consapevolezza antropologica circa la natura dell’uomo quale “animale carente” che necessita della cultura non come mero supplemento, ma piuttosto come quidditas, come elemento che lo individua e distingue…
...Si sonda una “carne” interna ai dati materici dove si nascondono dei processi sottratti allo sguardo e in grado di conservare ostinatamente una purezza inviolabile, malgrado l’”artificio” dell’opera.
Ecco allora che se si registra una piega concettualistica interna al lavoro di Manciocco, questa non risolve mai l’opera in una mera esplicitazione programmatica di poetica e rilancia invece un appello costante alla percezione, alla possibilità di intravedere ciò che si nega ad un’apprensione diretta...
(Abstract dal testo in catalogo di Pierluigi Basso Fossali)
...L’occhio rappresenta una speciale mappa topografica, una cartina al tornasole, un piccolo archivio in cui è tracciato lo stato psicofisico dell’individuo. Associato all’interiorità, lo sguardo riflette la salute fisica del corpo, lo stato d’animo, la lucidità mentale. In particolare, l’analisi dell’iride sarebbe in grado diagnosticare il funzionamento fisiologico del corpo, la presenza di malattie e lo sviluppo di eventuali patologie. Già nei papiri dell’antico Egitto e in alcune fonti mesopotamiche viene menzionata la stretta relazione esistente tra la variazione del colore dell’occhio e le diverse infermità. Ippocrate di Kos, considerato il padre della medicina, sosteneva che tali sono gli occhi tale è il corpo. Languidi, guizzanti, tristi, sinceri, vacui. Agli occhi è dedicato l’ultimo lavoro dell’artista romano Luigi Manciocco. Si tratta di una videoinstallazione intitolata Occhi, appunto, composta da tre piccoli monitor a cristalli liquidi che inviano le stesse immagini ma in sequenza diversa. Sugli schermi in primissimo piano scorrono sguardi di tipi umani differenti per genere, razza, età. L’installazione è un invito a stabilire una relazione osmotica tra il soggetto dell’opera e il pubblico attraverso il contatto visivo, in un gioco di sguardi lontani da sé e dentro sé. Manciocco indaga il codice linguistico dell’arte basandosi principalmente sul sistema delle immagini e della visione. I video sono dunque incentrati sulle dinamiche della costruzione visiva dello sguardo e sull’essenza stessa del vedere, sui rimandi mentali che scaturiscono dall’osservazione.
(Abstract dal testo in catalogo di Luca Beatrice)
Attività recenti
Artista visivo e concettuale. Dopo varie esperienze nell’ area della figurazione, tra il 1985 e il 1986 inizia due ricerche parallele: una sulle scienze etnoantropologiche con studi teorici; l’altra nel campo della sperimentazione concettuale con environment, videoinstallazioni, pratiche performative che approfondiscono la poetica del bianco. Negli anni ’90 compie diversi viaggi studio negli USA, dove accanto a Grazia Chiesa di D’Ars Agency, conosce personaggi dell’arte contemporaneae della cultura. Margot P. Palmer, direttrice di “Artspeak” lo introduce negli ambienti intellettuali di New York, e gli affida la redazione romana di “Artspeak”. In uno di questi viaggi, insieme a Stefania Severi, incontra i galleristi Stefan Eins, Art Director di “FASHION-MODA” Galleria Cult del Graffitismo, in South Bronx, e Jack Shainman, a Broadway, che gli rilasciano interviste, pubblicate sulla rivista NEXT. Antropologia e installazione concettuale costituiscono ancora oggi i due punti cardinali della ricerca di Manciocco, con una particolare attenzione rivolta al tema del culto dell’antenato.
Proiettata all’interno di un sistema dialogico di comunicazione allargata, la sensibilità dell’artista sconfina nelle geografie dello spirito e della materia lontana; campo di indagine di una serie di attraversamenti transterritoriali che hanno dato modo a Lidia Reghini di Pontremoli di inserire l’artista tra i “primitivi urbani” nel libro che indaga il filone della New Trend: Primitivi urbani. Antropologia dell’Arte Presente. Luigi Manciocco è docente titolare di Cattedra di Progettazione Scultura e Decorazione Plastica presso il Liceo
Artistico Statale “G. De Chirico” di Roma.
Scheda tecnica
Video installazione digitale: il video è montato su 3, S DM Memory Card e viene diffuso su parete concava da cornici digitali ICU 80040, Monitor LCD da 8 immagine video cm 10,7 * 5,8 edizione di 3 + AP
L'environment si presenta come un percorso cromatico che va dal nero al grigio, al bianco e di nuovo al nero.
Questo luogo non luogo è inteso non tanto secondo un punto di vista di Marc Augè, come una mancanza di relazione bensì come relazione privilegiata con la dimensione antropologica dell'arte.
In sostanza si tratta di uno spazio liminare dove è possibile l'incontro inatteso, dove tutto è tradotto in termini di silenzio.
Il percorso creato da Luigi Manciocco spinge lo spettatore verso uno spazio sempre più ristretto: lo “spazio dell'incontro” così definisce Matilde Callari Galli alcuni luoghi singolari.
Qui, dove lo spazio si restringe e avvolge chi lo percorre, tre piccoli display inviano le immagini del video secondo una scansione temporale differenziata.
La mostra, come indica il titolo, è supportata da un libro d'artista contenente i frame del video e un testo verbo-visuale di Luca Maria Patella riguardante il video di Luigi Manciocco; une clin d'oeil.
La collocazione spaziale del libro d'artista, integra e completa la videoistallazione. Il libro, installato lungo la parete concava in 35 esemplari, aperti su pagine diverse, e con il video stabilisce un doppio spazio dell'incontro: lo sguardo rallentato dei personaggi sul video, lo sguardo di chi osserva il video e il dialogo poetico verbo-visuale tra due artisti, Luigi Manciocco e Luca M. Patella.
Ufficio Stampa
AVI NEWS
Agenzia d'informazione quotidiana via della stella Perugia tel. 075 5733522 – 3482893515
3484003765 – 3392983773 FAX 075 5737987 www.avinews.it redazione@avinews.it
...Nella poetica di Manciocco non si ritrova un mero additare i guasti della contemporaneità; possiamo reperire piuttosto una consapevolezza antropologica circa la natura dell’uomo quale “animale carente” che necessita della cultura non come mero supplemento, ma piuttosto come quidditas, come elemento che lo individua e distingue…
...Si sonda una “carne” interna ai dati materici dove si nascondono dei processi sottratti allo sguardo e in grado di conservare ostinatamente una purezza inviolabile, malgrado l’”artificio” dell’opera.
Ecco allora che se si registra una piega concettualistica interna al lavoro di Manciocco, questa non risolve mai l’opera in una mera esplicitazione programmatica di poetica e rilancia invece un appello costante alla percezione, alla possibilità di intravedere ciò che si nega ad un’apprensione diretta...
(Abstract dal testo in catalogo di Pierluigi Basso Fossali)
...L’occhio rappresenta una speciale mappa topografica, una cartina al tornasole, un piccolo archivio in cui è tracciato lo stato psicofisico dell’individuo. Associato all’interiorità, lo sguardo riflette la salute fisica del corpo, lo stato d’animo, la lucidità mentale. In particolare, l’analisi dell’iride sarebbe in grado diagnosticare il funzionamento fisiologico del corpo, la presenza di malattie e lo sviluppo di eventuali patologie. Già nei papiri dell’antico Egitto e in alcune fonti mesopotamiche viene menzionata la stretta relazione esistente tra la variazione del colore dell’occhio e le diverse infermità. Ippocrate di Kos, considerato il padre della medicina, sosteneva che tali sono gli occhi tale è il corpo. Languidi, guizzanti, tristi, sinceri, vacui. Agli occhi è dedicato l’ultimo lavoro dell’artista romano Luigi Manciocco. Si tratta di una videoinstallazione intitolata Occhi, appunto, composta da tre piccoli monitor a cristalli liquidi che inviano le stesse immagini ma in sequenza diversa. Sugli schermi in primissimo piano scorrono sguardi di tipi umani differenti per genere, razza, età. L’installazione è un invito a stabilire una relazione osmotica tra il soggetto dell’opera e il pubblico attraverso il contatto visivo, in un gioco di sguardi lontani da sé e dentro sé. Manciocco indaga il codice linguistico dell’arte basandosi principalmente sul sistema delle immagini e della visione. I video sono dunque incentrati sulle dinamiche della costruzione visiva dello sguardo e sull’essenza stessa del vedere, sui rimandi mentali che scaturiscono dall’osservazione.
(Abstract dal testo in catalogo di Luca Beatrice)
Attività recenti
Artista visivo e concettuale. Dopo varie esperienze nell’ area della figurazione, tra il 1985 e il 1986 inizia due ricerche parallele: una sulle scienze etnoantropologiche con studi teorici; l’altra nel campo della sperimentazione concettuale con environment, videoinstallazioni, pratiche performative che approfondiscono la poetica del bianco. Negli anni ’90 compie diversi viaggi studio negli USA, dove accanto a Grazia Chiesa di D’Ars Agency, conosce personaggi dell’arte contemporaneae della cultura. Margot P. Palmer, direttrice di “Artspeak” lo introduce negli ambienti intellettuali di New York, e gli affida la redazione romana di “Artspeak”. In uno di questi viaggi, insieme a Stefania Severi, incontra i galleristi Stefan Eins, Art Director di “FASHION-MODA” Galleria Cult del Graffitismo, in South Bronx, e Jack Shainman, a Broadway, che gli rilasciano interviste, pubblicate sulla rivista NEXT. Antropologia e installazione concettuale costituiscono ancora oggi i due punti cardinali della ricerca di Manciocco, con una particolare attenzione rivolta al tema del culto dell’antenato.
Proiettata all’interno di un sistema dialogico di comunicazione allargata, la sensibilità dell’artista sconfina nelle geografie dello spirito e della materia lontana; campo di indagine di una serie di attraversamenti transterritoriali che hanno dato modo a Lidia Reghini di Pontremoli di inserire l’artista tra i “primitivi urbani” nel libro che indaga il filone della New Trend: Primitivi urbani. Antropologia dell’Arte Presente. Luigi Manciocco è docente titolare di Cattedra di Progettazione Scultura e Decorazione Plastica presso il Liceo
Artistico Statale “G. De Chirico” di Roma.
Scheda tecnica
Video installazione digitale: il video è montato su 3, S DM Memory Card e viene diffuso su parete concava da cornici digitali ICU 80040, Monitor LCD da 8 immagine video cm 10,7 * 5,8 edizione di 3 + AP
27
ottobre 2007
Luigi Manciocco – Occhi. Vis a Vis avec une clin d’oeil de Luca Maria Patella
Dal 27 ottobre al 20 novembre 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO COMUNALE
Spoleto, Via Aurelio Saffi, 16/18, (Perugia)
Spoleto, Via Aurelio Saffi, 16/18, (Perugia)
Orario di apertura
da lunedì al venerdì 15:30 – 19:30, sabato e festivi 10:30 – 13:00 / 15:30 – 19:30
Vernissage
27 Ottobre 2007, ore 17.30
Sito web
www.pointofviewrecords.com
Editore
CAMPANOTTO
Ufficio stampa
AVI NEWS
Autore
Curatore