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Luigi Merola
Questa nuova esposizione rende omaggio in maniera ossequiosa all’arte povera e ai maestri che hanno reso questo movimento artistico forte del proprio messaggio.
Comunicato stampa
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Lo Spazio Espositivo EContemporary ha il piacere di invitarvi venerdì 10 marzo alle ore 19.00 alla nuova mostra di uno degli artisti di punta della galleria: Luigi Merola.
Questa nuova esposizione rende omaggio in maniera ossequiosa all’arte povera e ai maestri che hanno reso questo movimento artistico forte del proprio messaggio.
Merola ne riprende gli aspetti più emblematici come l’utilizzo del mezzo pittorico quale canale di espressione di un linguaggio improntato all’immediatezza, reso più incisivo dal ricorso a un pratica installativo-performativa di grande impatto visivo e concettuale attraverso l’utilizzo di materiali “poveri” e di uso comune assunti ad arte.
Le nuove creazioni prendono ulteriore ispirazione da alcuni pensieri di due grandi scrittori dei nostri tempi Charles Bukowski ed Enri De Luca che si potrebbero definire filosoficamente agli antipodi, ma Merola li sente facenti parte della dualità del proprio sentire: la libertà contro il rigore e viceversa.
“Amo gli alberi, sono come noi, radici per terra e testa verso il cielo. cit. E.De Luca” oppure “Lo stile è ciò che ti differenzia dal branco, che fa si che la tua voce venga ascoltata. cit. C. Bukowski”.
Pensieri punzonati nelle opere e che obbligano il pubblico ad una maggiore attenzione verso la loro osservazione e alla loro interpretazione come il titolo di questa mostra suggerisce.
Il percorso espositivo si avvalora di ulteriori richiami ad artisti della corrente cara al nostro artista come Kounellis, Burri, Calzolari dettati dai materiali usati per la creazione delle installazioni: dalla ripresa dell’utilizzo di supporti di recupero, l’inserimento di stoffe, reti edili, plastiche, corde, cemento, piombo, terre. Materiali mescolati a cere e pigmenti la cui cromia parte dal grigio piombo per arrivare ai classici aranciati e rossi cari all’artista. Materiali a volte lacerati dalla combustione.
Ritornano le installazione “dei libri” per una critica nemmeno tanto allusiva al declino della cultura classica stritolata dalla tecnologia. Esempio emblematico l’installazione dei libri con le copertine di piombo letteralmente stritolati da un groviglio di vecchie morse di legno.
La mostra sarà visitabile sino al 20 maggio 2017.
Questa nuova esposizione rende omaggio in maniera ossequiosa all’arte povera e ai maestri che hanno reso questo movimento artistico forte del proprio messaggio.
Merola ne riprende gli aspetti più emblematici come l’utilizzo del mezzo pittorico quale canale di espressione di un linguaggio improntato all’immediatezza, reso più incisivo dal ricorso a un pratica installativo-performativa di grande impatto visivo e concettuale attraverso l’utilizzo di materiali “poveri” e di uso comune assunti ad arte.
Le nuove creazioni prendono ulteriore ispirazione da alcuni pensieri di due grandi scrittori dei nostri tempi Charles Bukowski ed Enri De Luca che si potrebbero definire filosoficamente agli antipodi, ma Merola li sente facenti parte della dualità del proprio sentire: la libertà contro il rigore e viceversa.
“Amo gli alberi, sono come noi, radici per terra e testa verso il cielo. cit. E.De Luca” oppure “Lo stile è ciò che ti differenzia dal branco, che fa si che la tua voce venga ascoltata. cit. C. Bukowski”.
Pensieri punzonati nelle opere e che obbligano il pubblico ad una maggiore attenzione verso la loro osservazione e alla loro interpretazione come il titolo di questa mostra suggerisce.
Il percorso espositivo si avvalora di ulteriori richiami ad artisti della corrente cara al nostro artista come Kounellis, Burri, Calzolari dettati dai materiali usati per la creazione delle installazioni: dalla ripresa dell’utilizzo di supporti di recupero, l’inserimento di stoffe, reti edili, plastiche, corde, cemento, piombo, terre. Materiali mescolati a cere e pigmenti la cui cromia parte dal grigio piombo per arrivare ai classici aranciati e rossi cari all’artista. Materiali a volte lacerati dalla combustione.
Ritornano le installazione “dei libri” per una critica nemmeno tanto allusiva al declino della cultura classica stritolata dalla tecnologia. Esempio emblematico l’installazione dei libri con le copertine di piombo letteralmente stritolati da un groviglio di vecchie morse di legno.
La mostra sarà visitabile sino al 20 maggio 2017.
10
marzo 2017
Luigi Merola
Dal 10 marzo al 20 maggio 2017
arte contemporanea
Location
ECONTEMPORARY
Trieste, Via Francesco Crispi, 28, (Trieste)
Trieste, Via Francesco Crispi, 28, (Trieste)
Orario di apertura
dal mercoledì al sabato ore 17-20 oppure su appuntamento
Vernissage
10 Marzo 2017, ore 19.00
Autore
Curatore