Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Luigi Pagano – Fatiche ferite
Il progetto, promosso dal Servizio Educativo del MANN, coadiuvato dal professore Simone Fortesta e dal critico d’arte Pasquale Ruocco muove attorno alla colossale statua dell’Ercole Farnese reinterpretata dall’artista confrontando il suo lato mondano con quello divino, le ferite terrene con le leggendarie fatiche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 30 giugno, ore 17.00, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli inaugura la
mostra Luigi Pagano. Fatiche Ferite, a cura di Marco De Gemmis.
Il progetto, promosso dal Servizio Educativo del MANN, coadiuvato dal professore Simone Fortesta
e dal critico d'arte Pasquale Ruocco muove attorno alla colossale statua dell’Ercole Farnese
reinterpretata dall’artista confrontando il suo lato mondano con quello divino, le ferite terrene con le
leggendarie fatiche.
La mostra, inoltre, ha ricevuto il riconoscimento del Matronato della Fondazione Donnaregina per
le arti contemporanee 2016. In occasione dell'inaugurazione verrà presentato il catalogo con testi,
oltre che del curatore, di Simone Foresta e Pasquale Ruocco.
«Il corpo di marmo dell’Eracle Farnese - suggerisce il curatore Marco de Gemmis - si fa osservare
nel suo imponente insieme, ma presto, inevitabilmente, invita pure a farsi scomporre e ricomporre
allontanandosene e avvicinandosi. Diversamente da come ce lo mostra la precedente, copiosissima
iconografia post-antica, che si appropria della sua colossale interezza, Pagano, come forse ancora
non era stato fatto, spezza la statua per considerarla in parti: scompone e astrae, e non ricompone
l’antico corpo ispiratore in nessun lavoro di questa installazione di grandi (Cinto, Idra, Leone) e
piccoli dipinti (il polittico Lacerti e le Chine che evocano le dodici fatiche in rapidissime allusioni):
preferisce frammentarlo definitivamente, e al limite accostare bruscamente il protagonista – o meglio
le parti che ne preleva – a tracce a stento riconoscibili delle mitiche storie che lo hanno attraversato,
proiettando la presente, fisica realtà nella dimensione, da essa inscindibile, della memoria, del
racconto del suo vissuto. Ridottane parzialmente la monumentalità e mascheratone il valore di
intramontabile icona, l’opera si apre a nuove direzioni: più facilmente può apparirgli un grande e
possente uomo vivo, capace di suggerire altre immagini di corpi non di marmo ma di carne, come è
nel quadro con la testa segnata da una lunga e profonda ferita ricucita che ancor più ci riguarda e
chiama in causa al di là della dimensione dell’arte. Pagano ha accolto con la necessaria
preoccupazione il nostro invito a confrontarsi con l’Eracle del Museo, intravvedendo quasi subito,
però, che la sfida gli consentiva di proseguire coerentemente la sua ricerca. La sua pittura dipinge e
scolpisce, o meglio plasticamente modella, quel che sottopone a metamorfosi mentre si insinua in
pieghe, avvallamenti e bombature, scabrosità, ferite.».
La mostra sarà visitabile, fino all'11 settembre, secondo gli orari del Museo Archeologico
Nazionale di Napoli.
mostra Luigi Pagano. Fatiche Ferite, a cura di Marco De Gemmis.
Il progetto, promosso dal Servizio Educativo del MANN, coadiuvato dal professore Simone Fortesta
e dal critico d'arte Pasquale Ruocco muove attorno alla colossale statua dell’Ercole Farnese
reinterpretata dall’artista confrontando il suo lato mondano con quello divino, le ferite terrene con le
leggendarie fatiche.
La mostra, inoltre, ha ricevuto il riconoscimento del Matronato della Fondazione Donnaregina per
le arti contemporanee 2016. In occasione dell'inaugurazione verrà presentato il catalogo con testi,
oltre che del curatore, di Simone Foresta e Pasquale Ruocco.
«Il corpo di marmo dell’Eracle Farnese - suggerisce il curatore Marco de Gemmis - si fa osservare
nel suo imponente insieme, ma presto, inevitabilmente, invita pure a farsi scomporre e ricomporre
allontanandosene e avvicinandosi. Diversamente da come ce lo mostra la precedente, copiosissima
iconografia post-antica, che si appropria della sua colossale interezza, Pagano, come forse ancora
non era stato fatto, spezza la statua per considerarla in parti: scompone e astrae, e non ricompone
l’antico corpo ispiratore in nessun lavoro di questa installazione di grandi (Cinto, Idra, Leone) e
piccoli dipinti (il polittico Lacerti e le Chine che evocano le dodici fatiche in rapidissime allusioni):
preferisce frammentarlo definitivamente, e al limite accostare bruscamente il protagonista – o meglio
le parti che ne preleva – a tracce a stento riconoscibili delle mitiche storie che lo hanno attraversato,
proiettando la presente, fisica realtà nella dimensione, da essa inscindibile, della memoria, del
racconto del suo vissuto. Ridottane parzialmente la monumentalità e mascheratone il valore di
intramontabile icona, l’opera si apre a nuove direzioni: più facilmente può apparirgli un grande e
possente uomo vivo, capace di suggerire altre immagini di corpi non di marmo ma di carne, come è
nel quadro con la testa segnata da una lunga e profonda ferita ricucita che ancor più ci riguarda e
chiama in causa al di là della dimensione dell’arte. Pagano ha accolto con la necessaria
preoccupazione il nostro invito a confrontarsi con l’Eracle del Museo, intravvedendo quasi subito,
però, che la sfida gli consentiva di proseguire coerentemente la sua ricerca. La sua pittura dipinge e
scolpisce, o meglio plasticamente modella, quel che sottopone a metamorfosi mentre si insinua in
pieghe, avvallamenti e bombature, scabrosità, ferite.».
La mostra sarà visitabile, fino all'11 settembre, secondo gli orari del Museo Archeologico
Nazionale di Napoli.
30
giugno 2016
Luigi Pagano – Fatiche ferite
Dal 30 giugno all'undici settembre 2016
arte contemporanea
Location
MANN – MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Vernissage
30 Giugno 2016, ore 17 su invito
Autore
Curatore