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Luigi Pellanda – L’essenza delle cose
La galleria MAG e la Galleria Cinquantasei presentano la mostra personale di Luigi Pellanda dal titolo L’essenza delle cose. In contemporanea alla grande mostra di Roma, il pubblico del Nord Italia potrà ammirare 20 opere selezionate che ripercorrono gli ultimi anni della sua limitata produzione.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Como 11 gennaio 2018
La Galleria MAG di Como e la Galleria Cinquantasei di Bologna
presentano
L’essenza delle cose
mostra personale di Luigi Pellanda
a cura di Salvatore Marsiglione ed Estemio Serri
Inaugurazione giovedì 25 gennaio ore 18:30
dal 26 gennaio al 17 febbraio 2018.
Como, gennaio 2018 – La galleria MAG di Como, in collaborazione con la Galleria Cinquantasei di Bologna, presentano da giovedì 25 gennaio a sabato 17 febbraio 2018, la mostra personale del grande artista realista Luigi Pellanda dal titolo L’essenza delle cose.
In contemporanea alla grande mostra “Mirella Guasti e Luigi Pellanda” a cura di Alan Serri allo Stadio di Domiziano a Roma, importante sito archeologico (patrimonio Unesco) posto a circa 4,50 m sotto Piazza Navona, una raccolta di 20 opere del Maestro veneto saranno esposte per il pubblico del Nord Italia alla galleria MAG di Como.
Luigi Pellanda, classe 1964, veneto di Bassano del Grappa (VI), affonda le sue radici artistiche già da adolescente nella passione di immortalare la natura attraverso la fotografia e per alcuni anni riceve molte soddisfazioni, fino al 1985, quando lo scatto rubato di un Martin pescatore sulle sponde del Brenta, lo ispira a farne un quadro.
Da quel momento Luigi Pellanda si dedica intensamente alla pittura, ma la fotografia fa sempre parte della fase progettuale di ogni opera; d’altronde con i tempi lunghissimi di esecuzione per ogni dipinto, sarebbe impossibile ritrarre le sue nature morte dal vero. In ragione del grande impegno necessario alla creazione di ogni opera, la sua produzione è molto ridotta, circa 20/25 quadri all’anno.
Alla base di ogni opera del Maestro Pellanda, c’è una progettualità importante e meticolosa. L’artista organizza scrupolosamente la scena e costruisce lo spazio seguendo le direttive del titolo dell’opera. Ogni oggetto, fiore, frutto o piega della tovaglia è posizionato in modo da sembrare naturale, ma in realtà rivela ciò che l’artista vuole rappresentare.
Il realismo di Luigi Pellanda è del tutto personale, la sua ricerca estetica è focalizzata sul dare importanza ad ogni oggetto che esprime un aura che va ben oltre il reale; grazie anche ai monocromi usati come fondale che spostano verso il fruitore l’oggetto o gli oggetti protagonisti, i quali nonostante la loro immobilità ancestrale quasi barocca, vibrano così velocemente che sibilano a gran voce il loro racconto. La loro essenza.
Le voci più rappresentative della critica nazionale, collocano il lavoro di Luigi Pellanda tra l’iperrealismo e il realismo figurativo o il realismo magico degli anni ’20 del XX secolo; ed è vero che nella migliore tradizione pittorica italiana ed europea, Luigi Pellanda fonda le sue radici confrontandosi con alcuni Grandi Maestri, ma sicuramente, l’artista che più di tutti lo ha influenzato in questa direzione è l’armeno naturalizzato italiano Gregorio Sciltian.
Cito - perché si addice a Luigi Pellanda - Roberto Longhi mentre presenta la personale di Sciltian alla Galleria Bragaglia di Roma nel 1925 «la peculiarità di una pittura che recupera la tradizione caravaggesca e fiamminga con un realismo di impressionante fedeltà fotografica: una perfezione lenticolare raggiunta con una materia dalla cromìa compatta e tecnica mutuata dalla pittura antica»
La progettualità, la tecnica, la linea concettuale e quella analitica, pongono il lavoro di Luigi Pellanda, molto lontano dagli iperrealisti americani o europei, che quindi non va confuso con quella tendenza che aveva concetti, tecniche, progettualità e analisi diametralmente diverse.
Nella tematica di Luigi Pellanda, la natura morta Veritas, i vasi di fiori e le grandi conchiglie sono i soggetti più frequenti, molto rari i ritratti, ma la sua attenzione non è focalizzata solo sugli oggetti in quanto tali, ma nella storia sussurrata che possono raccontare, nell’illusione vitrea, nell’atmosfera suggestiva e nel simbolo concreto che rappresentano un chiaro ed evidente rimando alla vita.
Salvatore Marsiglione
CONTATTI PER LA STAMPA E INFORMAZIONI PRATICHE
MAG - Marsiglione Arts Gallery
Via Vitani, 31 - 22100 Como
www.marsiglioneartsgallery.com
Tel. +39 328 7521463 - info@marsiglioneartsgallery.com
L’essenza delle cose, mostra personale di Luigi Pellanda
da giovedì 25 gennaio a sabato 17 febbraio 2018
dal martedì al sabato 10-13 e 15-19:30
Ingresso libero.
Como 11 gennaio 2018
La Galleria MAG di Como e la Galleria Cinquantasei di Bologna
presentano
L’essenza delle cose
mostra personale di Luigi Pellanda
a cura di Salvatore Marsiglione ed Estemio Serri
Inaugurazione giovedì 25 gennaio ore 18:30
dal 26 gennaio al 17 febbraio 2018.
Como, gennaio 2018 – La galleria MAG di Como, in collaborazione con la Galleria Cinquantasei di Bologna, presentano da giovedì 25 gennaio a sabato 17 febbraio 2018, la mostra personale del grande artista realista Luigi Pellanda dal titolo L’essenza delle cose.
In contemporanea alla grande mostra “Mirella Guasti e Luigi Pellanda” a cura di Alan Serri allo Stadio di Domiziano a Roma, importante sito archeologico (patrimonio Unesco) posto a circa 4,50 m sotto Piazza Navona, una raccolta di 20 opere del Maestro veneto saranno esposte per il pubblico del Nord Italia alla galleria MAG di Como.
Luigi Pellanda, classe 1964, veneto di Bassano del Grappa (VI), affonda le sue radici artistiche già da adolescente nella passione di immortalare la natura attraverso la fotografia e per alcuni anni riceve molte soddisfazioni, fino al 1985, quando lo scatto rubato di un Martin pescatore sulle sponde del Brenta, lo ispira a farne un quadro.
Da quel momento Luigi Pellanda si dedica intensamente alla pittura, ma la fotografia fa sempre parte della fase progettuale di ogni opera; d’altronde con i tempi lunghissimi di esecuzione per ogni dipinto, sarebbe impossibile ritrarre le sue nature morte dal vero. In ragione del grande impegno necessario alla creazione di ogni opera, la sua produzione è molto ridotta, circa 20/25 quadri all’anno.
Alla base di ogni opera del Maestro Pellanda, c’è una progettualità importante e meticolosa. L’artista organizza scrupolosamente la scena e costruisce lo spazio seguendo le direttive del titolo dell’opera. Ogni oggetto, fiore, frutto o piega della tovaglia è posizionato in modo da sembrare naturale, ma in realtà rivela ciò che l’artista vuole rappresentare.
Il realismo di Luigi Pellanda è del tutto personale, la sua ricerca estetica è focalizzata sul dare importanza ad ogni oggetto che esprime un aura che va ben oltre il reale; grazie anche ai monocromi usati come fondale che spostano verso il fruitore l’oggetto o gli oggetti protagonisti, i quali nonostante la loro immobilità ancestrale quasi barocca, vibrano così velocemente che sibilano a gran voce il loro racconto. La loro essenza.
Le voci più rappresentative della critica nazionale, collocano il lavoro di Luigi Pellanda tra l’iperrealismo e il realismo figurativo o il realismo magico degli anni ’20 del XX secolo; ed è vero che nella migliore tradizione pittorica italiana ed europea, Luigi Pellanda fonda le sue radici confrontandosi con alcuni Grandi Maestri, ma sicuramente, l’artista che più di tutti lo ha influenzato in questa direzione è l’armeno naturalizzato italiano Gregorio Sciltian.
Cito - perché si addice a Luigi Pellanda - Roberto Longhi mentre presenta la personale di Sciltian alla Galleria Bragaglia di Roma nel 1925 «la peculiarità di una pittura che recupera la tradizione caravaggesca e fiamminga con un realismo di impressionante fedeltà fotografica: una perfezione lenticolare raggiunta con una materia dalla cromìa compatta e tecnica mutuata dalla pittura antica»
La progettualità, la tecnica, la linea concettuale e quella analitica, pongono il lavoro di Luigi Pellanda, molto lontano dagli iperrealisti americani o europei, che quindi non va confuso con quella tendenza che aveva concetti, tecniche, progettualità e analisi diametralmente diverse.
Nella tematica di Luigi Pellanda, la natura morta Veritas, i vasi di fiori e le grandi conchiglie sono i soggetti più frequenti, molto rari i ritratti, ma la sua attenzione non è focalizzata solo sugli oggetti in quanto tali, ma nella storia sussurrata che possono raccontare, nell’illusione vitrea, nell’atmosfera suggestiva e nel simbolo concreto che rappresentano un chiaro ed evidente rimando alla vita.
Salvatore Marsiglione
CONTATTI PER LA STAMPA E INFORMAZIONI PRATICHE
MAG - Marsiglione Arts Gallery
Via Vitani, 31 - 22100 Como
www.marsiglioneartsgallery.com
Tel. +39 328 7521463 - info@marsiglioneartsgallery.com
L’essenza delle cose, mostra personale di Luigi Pellanda
da giovedì 25 gennaio a sabato 17 febbraio 2018
dal martedì al sabato 10-13 e 15-19:30
Ingresso libero.
25
gennaio 2018
Luigi Pellanda – L’essenza delle cose
Dal 25 gennaio al 17 febbraio 2018
arte contemporanea
Location
MARSIGLIONE ARTS GALLERY
Como, Via Vitani, 31/32/33, (Como)
Como, Via Vitani, 31/32/33, (Como)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 e 15-19:30
Vernissage
25 Gennaio 2018, ore 18:30
Autore
Curatore