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Luigi Presicce
opere dal 1999 al 2005
Comunicato stampa
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La galleria inaugurerà la stagione autunno-inverno 2005/2006 il prossimo 15 ottobre, alle ore 17,30, con una mostra di Luigi Presicce, giovane artista del panorama dell'arte contemporanea.
Saranno in mostra trentatre opere, olio e acrilico su tela, che documentano la sua ricerca artistica dal 1999 al 2005, dai lavori di "Introverso", "Philophobia" fino agli ultimi lavori di "Where are you, now?", paesaggi innevati, attraverso i quali l'artista dipinge la sua riflessione intorno alle pratiche del trucco e del mascheramento come modi di alterare l'dentità, la ricerca impossibile della verità e l'inquietudine generata dalla perdita di certezza.
Presicce è nato a Porto Cesareo (LE) nel 1976 e vive e lavora a Milano.
In un'intervista rilasciata nel 2002 alla rivista Exibart nell'ambito del progetto editoriale Exibinterviste-la giovane arte a cura di Paola Capata, Presicce dichiara: "Il cinema ha influenzato la mia visione delle cose, i miei dipinti sono come delle inquadrature, o meglio una sorta di non inquadrature. Mi affascina il cinema Dogma, l'idea di essere fuori dalle regole pur avendo delle regole. In particolare Julien Donkey Boy di Harmony Korine è per me un film fondamentale. Il cinema Dogma, la fotografia stessa hanno influenzato il mio modo di vedere le cose, anche se disegno un paesaggio di mia invenzione mi viene naturale disegnarlo in un'inquadratura dal taglio fotografico". Rispetto alla pittura ho un approccio iperrealista ma non ne sono pienamente soddisfatto, la lentezza dell'esecuzione non riesce a rispondere alla velocità delle mie idee, sto cercando di andare verso una soluzione pittorica ancora più sgranata, i cui contorni delle immagini risultino come lascivi, vorrei che il colore navigasse più libero sulla superficie. La tecnica che adesso uso mi permette già di ottenere in un certo senso una pittura autonoma, che sembra crearsi da sola, la mia pennellata è estremamente nette, è l'acqua che fa il resto creando aloni, sfocature, sfumature. Quello che vorrei superare è un iperrealismo inutile, ottenere una pittura più libera. meno imprigionata dal disegno, molto più traboccante. Vorrei riuscire a materializzare nella pittura quello che è il processo mentale del mio lavoro, che è estremamente aperto....come un principio di espansione infinito".
Saranno in mostra trentatre opere, olio e acrilico su tela, che documentano la sua ricerca artistica dal 1999 al 2005, dai lavori di "Introverso", "Philophobia" fino agli ultimi lavori di "Where are you, now?", paesaggi innevati, attraverso i quali l'artista dipinge la sua riflessione intorno alle pratiche del trucco e del mascheramento come modi di alterare l'dentità, la ricerca impossibile della verità e l'inquietudine generata dalla perdita di certezza.
Presicce è nato a Porto Cesareo (LE) nel 1976 e vive e lavora a Milano.
In un'intervista rilasciata nel 2002 alla rivista Exibart nell'ambito del progetto editoriale Exibinterviste-la giovane arte a cura di Paola Capata, Presicce dichiara: "Il cinema ha influenzato la mia visione delle cose, i miei dipinti sono come delle inquadrature, o meglio una sorta di non inquadrature. Mi affascina il cinema Dogma, l'idea di essere fuori dalle regole pur avendo delle regole. In particolare Julien Donkey Boy di Harmony Korine è per me un film fondamentale. Il cinema Dogma, la fotografia stessa hanno influenzato il mio modo di vedere le cose, anche se disegno un paesaggio di mia invenzione mi viene naturale disegnarlo in un'inquadratura dal taglio fotografico". Rispetto alla pittura ho un approccio iperrealista ma non ne sono pienamente soddisfatto, la lentezza dell'esecuzione non riesce a rispondere alla velocità delle mie idee, sto cercando di andare verso una soluzione pittorica ancora più sgranata, i cui contorni delle immagini risultino come lascivi, vorrei che il colore navigasse più libero sulla superficie. La tecnica che adesso uso mi permette già di ottenere in un certo senso una pittura autonoma, che sembra crearsi da sola, la mia pennellata è estremamente nette, è l'acqua che fa il resto creando aloni, sfocature, sfumature. Quello che vorrei superare è un iperrealismo inutile, ottenere una pittura più libera. meno imprigionata dal disegno, molto più traboccante. Vorrei riuscire a materializzare nella pittura quello che è il processo mentale del mio lavoro, che è estremamente aperto....come un principio di espansione infinito".
15
ottobre 2005
Luigi Presicce
Dal 15 ottobre al 20 novembre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA PATRIZIA POGGI
Ravenna, Via Giuliano Argentario, 21, (Ravenna)
Ravenna, Via Giuliano Argentario, 21, (Ravenna)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 16-19,30; sabato 10,30-12,30 e 16-19,30, domenica 16,30-19,30
Vernissage
15 Ottobre 2005, ore 17,30
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