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Luigi Scialanga – Naturainvicta
Scialanga si inoltra nel territorio del figurabile, ove l’immagine non racconta soltanto il riconosciuto e il riconoscibile, ma piuttosto l’estasi intravista e vissuta di un processo creativo come desiderio di un movimento eccellente
Comunicato stampa
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Generalmente disegnare implica un progetto, l’anticipo di un processo creativo che sposta l’idea nella
materia dell’opera. Insomma il disegno è propedeutico per spostare il concetto immateriale nella visibilità
di un oggetto tangibile. E’ la garanzia che l’arte è un pensiero visibile e visivo, capace di parlare attraverso
il silenzio iconografico delle sue forme.
Luigi Scialanga riesce ad invertire il percorso. Parte dall’oggetto, i gioielli da lui realizzati, per recuperare
attraverso il disegno, successivo all’opera, l’estasi del processo creativo, il piacere che ha materializzato
l’intuizione iniziale. I suoi disegni rappresentano il tessuto della sua materia, il tentativo di riportare il
peccato tridimensionale dell’oggetto all’innocenza platonica del concetto. Eppure l’immagine non è frutto
di un pentimento. Anzi è la prova del perdurare di un godimento capace di procedere à rebours; andare
all’indietro per recuperare il soffio iniziale della creazione. Questa è la prova di un artefice alla ricerca della
propria identità di artista, il vagheggiamento di una figura di un eterno esploratore della forma.
Attraverso il suo alfabeto visivo, l’assunzione del disegno come prefazione della materia e riscatto del
gioiello come semplice addobbo, Scialanga si inoltra nel territorio del figurabile, ove l’immagine non
racconta soltanto il riconosciuto e il riconoscibile, ma piuttosto l’estasi intravista e vissuta di un processo
creativo come desiderio di un movimento eccellente.
Achille Bonito Oliva
Per ulteriori informazioni:
Federica Tardani
mob. 329 0376442
materia dell’opera. Insomma il disegno è propedeutico per spostare il concetto immateriale nella visibilità
di un oggetto tangibile. E’ la garanzia che l’arte è un pensiero visibile e visivo, capace di parlare attraverso
il silenzio iconografico delle sue forme.
Luigi Scialanga riesce ad invertire il percorso. Parte dall’oggetto, i gioielli da lui realizzati, per recuperare
attraverso il disegno, successivo all’opera, l’estasi del processo creativo, il piacere che ha materializzato
l’intuizione iniziale. I suoi disegni rappresentano il tessuto della sua materia, il tentativo di riportare il
peccato tridimensionale dell’oggetto all’innocenza platonica del concetto. Eppure l’immagine non è frutto
di un pentimento. Anzi è la prova del perdurare di un godimento capace di procedere à rebours; andare
all’indietro per recuperare il soffio iniziale della creazione. Questa è la prova di un artefice alla ricerca della
propria identità di artista, il vagheggiamento di una figura di un eterno esploratore della forma.
Attraverso il suo alfabeto visivo, l’assunzione del disegno come prefazione della materia e riscatto del
gioiello come semplice addobbo, Scialanga si inoltra nel territorio del figurabile, ove l’immagine non
racconta soltanto il riconosciuto e il riconoscibile, ma piuttosto l’estasi intravista e vissuta di un processo
creativo come desiderio di un movimento eccellente.
Achille Bonito Oliva
Per ulteriori informazioni:
Federica Tardani
mob. 329 0376442
08
giugno 2012
Luigi Scialanga – Naturainvicta
Dall'otto giugno al 13 luglio 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL CORTILE E ARCHIVIO SANTE MONACHESI
Roma, Via Del Babuino, 51, (Roma)
Roma, Via Del Babuino, 51, (Roma)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì dalle: 15.30 alle 19.30 e sabato mattina dalle 10.30 alle 13.00
Vernissage
8 Giugno 2012, ore 18,30
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