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Luigi Tagliavini – l’arte il segno il sé il mondo
Per la prima volta raccolto in mostra il lavoro di un grande intellettuale con il talento di una pittura straordinaria, una sensibilità proustiana che in un casa-studio nel cuore di Sassuolo si è dedicata per tutta la vita nella quasi totale invisibilità pubblica a un operare pittorico dove la figurazione si inscrive nella suggestione meditativa l’equilibrio classico si fonde alla sperimentazione l’isolamento aureo al dialogo d’elezione con i maestri e con i contemporanei e il quadro diviene ragionamento visivo sull’arte il segno il sé il mondo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
LUIGI TAGLIAVINI
l’arte il segno il sé il mondo
a cura di Paolo Donini e Emilio Rentocchini
con un testo in catalogo di Franco Vaccari
apparati video di Stefano Massari
4 MAGGIO / 23 GIUGNO 2013
Inaugurazione sabato 4 maggio ore 18
GALLERIE CIVICHE DI PALAZZO DUCALE
Via Giardini n. 3 - Pavullo nel Frignano (MO
Eventi
domenica 26 maggio ore 17
Presentazione del catalogo
con un intervento di Sonia Cavicchioli
(Professore Associato di Storia dell’Arte Moderna
Alma Mater Studiorum Università di Bologna)
domenica 23 giugno ore 11 Finissage
Per la prima volta raccolto in mostra il lavoro
di un grande intellettuale con il talento di una pittura straordinaria, una sensibilità proustiana
che in un casa-studio nel cuore di Sassuolo si è dedicata per tutta la vita nella quasi totale
invisibilità pubblica a un operare pittorico dove la figurazione si inscrive nella suggestione meditativa l’equilibrio classico si fonde alla sperimentazione l’isolamento aureo al dialogo d’elezione con i maestri e con i contemporanei
e il quadro diviene ragionamento visivo sull’arte
il segno il sé il mondo
Luigi Tagliavini nasce nel 1938 a Casalgrande. Frequenta il Liceo artistico a Milano,
a Brera, e poi l'Accademia di Bologna. A Bologna è studente di Ilario Rossi, di cui diventa amico e collezionista di molte sue opere. A Bologna entra in contatto con la scuola bolognese, con Pompilio Mandelli e altri, ed è in questo ambiente che si
sviluppano le sue prime opere. Da quel periodo la sua ricerca è sempre proseguita,
non si è mai fermata. Scrive la figlia Elena: “Solo con la malattia, dal momento in cui
viene a sapere del cancro, non prenderà più in mano il pennello. Dipingere era per
lui un gesto di vita”. Luigi Tagliavini è morto il 13 gennaio 2005.
Il suo lavoro sembrava animato da un'urgenza quasi febbrile e da un'insoddisfatta ansia di perfezione. ….. Voglio sperare che dopo un
periodo di così lungo silenzio venga il momento in cui possa essere dato il giusto riconoscimento a un talento e a un uomo raro.
Franco Vaccari
Come era Tagliavini? Intanto era un signore. Un signore riservatissimo. Un signore riservatissimo e coltissimo. Un signore riservatissimo, coltissimo
ed ironico. Un signore riservatissimo, coltissimo, ironico e curioso. Un signore riservatissimo, coltissimo, ironico, curioso ed artisticamente
onesto.
Emilio Rentocchini
La mostra
Sezione Autoritratto e indagine del sé
dove si coglie come l’autoritratto
sia il rapporto tra il soggetto e il vuoto,
il non luogo mentale in cui si attende la pittura
e il soggetto si oggettiva in una presenza
muta e solitaria nel mondo ancora privo di rappresentazione
Sezione Meta-paesaggi
dove una pittura di altissima qualità e padronanza tecnica sa orchestrare il tema del paesaggio come attraverso una lente riflessiva per cui il bosco, la villa, i rami, i fili d’erba, il cielo
sono resi come li percepiamo, con esattezza tattile, ma stagliati in quanto segni in una chiarezza sobillata, mite e irrequieta, che
appartiene già (e per sempre) al pensiero
Sezione Citare il volto:
pittura nella vertigine della storia dove la pittura si dispiega in tutta la sua maestà persino antica soltanto per offrire una galleria concettuale in cui la citazione storica
è perfetta quanto travolta da un’istanza di contemporaneità senza tempo e il dubbio esistenziale, identitario si immette nell’interrogazione alla forma stessa dell’arte,
al suo eterno avverarsi come finzione,
invenzione, realtà nel miraggio tra singolarità e serie
Sezione Elementi di pittura industriale
dove il pittore indaga il tema dell’oggetto nel paesaggio, la mole antropomorfa del serbatoio, della cisterna, la traccia produttiva che interromperebbe l’arcadia della natura se una pittura fraterna a tutto il visibile non intervenisse a captarne la bellezza stranita
con una capacità di sguardo che scippa col pennello lo statuto stesso alla fotografia
Sezione Still life o della perfezione
dove il saper fare dell’artista con acribia fiamminga si sfida e si compie nella forma più umile e cara della cosa vista in sé:
il frutto, l’oggetto, la veduta sparsa e minimale,
minuscolo panorama dell’occhio che guarda la prossimità quando il vero dell’arte oltrepassa il vero-vero nella direzione di una realtà
ormai soltanto umana: umanistica
Sezione Altre riflessioni
dove la rivisitazione e il riuso della pittura
antica o moderna, da Botticelli a Bacon,
convoca l’artista a un dialogo vis à vis con il proprio sapere in gioco con quello dei maestri
e un fare pittorico come sempre altissimo
apre il quadro alla sorella più fida di questo artista: l’ironia, inestimabile passe-partout dei solitari, nulla osta totale dei grandi marginali
Sezione Grafiche, disegni,
fotografie & bric-à-brac …
dove l’infinibile divertissement, (la digressione, l’esperimento, il bozzetto e il fare “minore” )
a spasso tra le tecniche aprono allo sguardo il laboratorio dell’artista rivelando nella vertigine di una quantità solo suggerita come l’arte sia investimento totale, concentrazione assoluta
e celi nella sua mania una felicità sbriciolata nel quotidiano come i riflessi del solicello sul davanzale dello studio, le briciole che i colombi della piazzetta salgono a becchettare alla finestra del genio …
Apparati video
sono presenti in mostra due video girati da Stefano Massari nella casa-studio dell’artista
l’uno dedicato a un ritratto amicale dell’artista,
l’altro dedicato a una perlustrazione poetica, senza commento, della casa-studio permeata dalla personalità dell’artista
Proiezione 1
Emilio Rentocchini
racconta
Luigi Tagliavini
con un contributo di Fausto De Nisco
Proiezione 2
Poesia di un luogo
Video-poesia di Stefano Massari
nella casa-studio di Luigi Tagliavini
l’arte il segno il sé il mondo
a cura di Paolo Donini e Emilio Rentocchini
con un testo in catalogo di Franco Vaccari
apparati video di Stefano Massari
4 MAGGIO / 23 GIUGNO 2013
Inaugurazione sabato 4 maggio ore 18
GALLERIE CIVICHE DI PALAZZO DUCALE
Via Giardini n. 3 - Pavullo nel Frignano (MO
Eventi
domenica 26 maggio ore 17
Presentazione del catalogo
con un intervento di Sonia Cavicchioli
(Professore Associato di Storia dell’Arte Moderna
Alma Mater Studiorum Università di Bologna)
domenica 23 giugno ore 11 Finissage
Per la prima volta raccolto in mostra il lavoro
di un grande intellettuale con il talento di una pittura straordinaria, una sensibilità proustiana
che in un casa-studio nel cuore di Sassuolo si è dedicata per tutta la vita nella quasi totale
invisibilità pubblica a un operare pittorico dove la figurazione si inscrive nella suggestione meditativa l’equilibrio classico si fonde alla sperimentazione l’isolamento aureo al dialogo d’elezione con i maestri e con i contemporanei
e il quadro diviene ragionamento visivo sull’arte
il segno il sé il mondo
Luigi Tagliavini nasce nel 1938 a Casalgrande. Frequenta il Liceo artistico a Milano,
a Brera, e poi l'Accademia di Bologna. A Bologna è studente di Ilario Rossi, di cui diventa amico e collezionista di molte sue opere. A Bologna entra in contatto con la scuola bolognese, con Pompilio Mandelli e altri, ed è in questo ambiente che si
sviluppano le sue prime opere. Da quel periodo la sua ricerca è sempre proseguita,
non si è mai fermata. Scrive la figlia Elena: “Solo con la malattia, dal momento in cui
viene a sapere del cancro, non prenderà più in mano il pennello. Dipingere era per
lui un gesto di vita”. Luigi Tagliavini è morto il 13 gennaio 2005.
Il suo lavoro sembrava animato da un'urgenza quasi febbrile e da un'insoddisfatta ansia di perfezione. ….. Voglio sperare che dopo un
periodo di così lungo silenzio venga il momento in cui possa essere dato il giusto riconoscimento a un talento e a un uomo raro.
Franco Vaccari
Come era Tagliavini? Intanto era un signore. Un signore riservatissimo. Un signore riservatissimo e coltissimo. Un signore riservatissimo, coltissimo
ed ironico. Un signore riservatissimo, coltissimo, ironico e curioso. Un signore riservatissimo, coltissimo, ironico, curioso ed artisticamente
onesto.
Emilio Rentocchini
La mostra
Sezione Autoritratto e indagine del sé
dove si coglie come l’autoritratto
sia il rapporto tra il soggetto e il vuoto,
il non luogo mentale in cui si attende la pittura
e il soggetto si oggettiva in una presenza
muta e solitaria nel mondo ancora privo di rappresentazione
Sezione Meta-paesaggi
dove una pittura di altissima qualità e padronanza tecnica sa orchestrare il tema del paesaggio come attraverso una lente riflessiva per cui il bosco, la villa, i rami, i fili d’erba, il cielo
sono resi come li percepiamo, con esattezza tattile, ma stagliati in quanto segni in una chiarezza sobillata, mite e irrequieta, che
appartiene già (e per sempre) al pensiero
Sezione Citare il volto:
pittura nella vertigine della storia dove la pittura si dispiega in tutta la sua maestà persino antica soltanto per offrire una galleria concettuale in cui la citazione storica
è perfetta quanto travolta da un’istanza di contemporaneità senza tempo e il dubbio esistenziale, identitario si immette nell’interrogazione alla forma stessa dell’arte,
al suo eterno avverarsi come finzione,
invenzione, realtà nel miraggio tra singolarità e serie
Sezione Elementi di pittura industriale
dove il pittore indaga il tema dell’oggetto nel paesaggio, la mole antropomorfa del serbatoio, della cisterna, la traccia produttiva che interromperebbe l’arcadia della natura se una pittura fraterna a tutto il visibile non intervenisse a captarne la bellezza stranita
con una capacità di sguardo che scippa col pennello lo statuto stesso alla fotografia
Sezione Still life o della perfezione
dove il saper fare dell’artista con acribia fiamminga si sfida e si compie nella forma più umile e cara della cosa vista in sé:
il frutto, l’oggetto, la veduta sparsa e minimale,
minuscolo panorama dell’occhio che guarda la prossimità quando il vero dell’arte oltrepassa il vero-vero nella direzione di una realtà
ormai soltanto umana: umanistica
Sezione Altre riflessioni
dove la rivisitazione e il riuso della pittura
antica o moderna, da Botticelli a Bacon,
convoca l’artista a un dialogo vis à vis con il proprio sapere in gioco con quello dei maestri
e un fare pittorico come sempre altissimo
apre il quadro alla sorella più fida di questo artista: l’ironia, inestimabile passe-partout dei solitari, nulla osta totale dei grandi marginali
Sezione Grafiche, disegni,
fotografie & bric-à-brac …
dove l’infinibile divertissement, (la digressione, l’esperimento, il bozzetto e il fare “minore” )
a spasso tra le tecniche aprono allo sguardo il laboratorio dell’artista rivelando nella vertigine di una quantità solo suggerita come l’arte sia investimento totale, concentrazione assoluta
e celi nella sua mania una felicità sbriciolata nel quotidiano come i riflessi del solicello sul davanzale dello studio, le briciole che i colombi della piazzetta salgono a becchettare alla finestra del genio …
Apparati video
sono presenti in mostra due video girati da Stefano Massari nella casa-studio dell’artista
l’uno dedicato a un ritratto amicale dell’artista,
l’altro dedicato a una perlustrazione poetica, senza commento, della casa-studio permeata dalla personalità dell’artista
Proiezione 1
Emilio Rentocchini
racconta
Luigi Tagliavini
con un contributo di Fausto De Nisco
Proiezione 2
Poesia di un luogo
Video-poesia di Stefano Massari
nella casa-studio di Luigi Tagliavini
04
maggio 2013
Luigi Tagliavini – l’arte il segno il sé il mondo
Dal 04 maggio al 23 giugno 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIE CIVICHE DI PALAZZO DUCALE
Pavullo Nel Frignano, Via Giardini, 3, (Modena)
Pavullo Nel Frignano, Via Giardini, 3, (Modena)
Orario di apertura
sabato domenica e festivi 15.00 – 19. Su richiesta: da lunedì a venerdì 10,00-12,30, martedì e giovedì 10,00-12,30 e 15.00 – 18.00, sabato 10.00 – 13.00
Vernissage
4 Maggio 2013, ore 18
Autore
Curatore