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Luigi Valenti – Ceramiche
opere di scultura di Luigi Valenti che approda alla ceramica dopo una lunghissima esperienza di pittore
Comunicato stampa
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Il fascino della terra e del refrattario, del manipolare e del plasmare, della casualità e dell’imprevisto. Una idea prima che muta e si trasforma, che accoglie i cambiamenti che nel processo di realizzazione si insinuano come un potere sconosciuto. Chi lavora la ceramica è come un alchimista, che dosa, sceglie e mescola gli “ingredienti” dando vita e forma all’idea.
La mostra Ceramiche presso lo Spazio Zero di Gallarate dal 2 al 17 dicembre 2006 a cura di METAMUSA presenta per la prima volta al pubblico le opere di scultura di Luigi Valenti che approda alla ceramica dopo una lunghissima esperienza di pittore.
Ammiratore dello stile più poetico dei Fauves e delle atmosfere sognanti e della natura viva e tangibile, Valenti vive la grande svolta negli anni Novanta. Un incontro importante con Tonino Guerra, grande poeta e sceneggiatore ma anche valido ceramista, stimola in lui la curiosità e la voglia di confrontarsi con altro, di misurarsi con la materia e di sfidarsi. Appende al chiodo tavolozza e pennello, e muove i primi passi verso la scultura. Supera i primi esperimenti, sceglie forme irregolari, si rimette al risultato inaspettato della cottura ad alte temperature. I particolari della realtà vengono rivisitati con forme e senso nuovi. Non si predilige un tema ma ogni lavoro prende spunto dal quotidiano, da un’impressione, da un oggetto, da un’azione.
Un segno che diventa un viso, un incontro che diventa un segno. Il grafismo di alcune opere rimanda ai primordiali segni dell’uomo, alla volontà di comunicare e tramandare, ad un tempo lontano, quasi preistorico, che si ritrova nella serie ispirata ai fossili vegetali, leggerissimi petali pietrificati dal tempo, scalfiti per sempre nella pietra. Ma vi è anche un percorso più sofferto e interiore, dove la superficie è lacerata da lampi di terra brillante, da effetti metallici, dove la forma è sempre più irregolare e dove il rosso, il blu e il bianco colpiscono per la forza e l’effetto.
Il nuovo approccio alla materia convince. Il plasticismo e la tridimensionalità parlano. I pieni e i vuoti raccontano.
L’artista in mostra. Luigi Valenti nasce a Gallarate nel 1938. Apprende le tecniche di pittura durante le lezioni del Professor Silvio Zanella ed approfondisce gli studi con l’architetto e pittore Paolo Candiani a Busto Arsizio. Frequenta lo studio di Pinetta Gramola. Come pittore partecipa a diverse mostre personali e collettive, tra cui al Kulturzentrum di Traustein, alla Galleria De Bernardi di Busto Arsizio, Rathaus Galerie di Siegdorf e Haus Des Gastes di Seebruck e nel 1986 si aggiudica il Premio Jacopino da Tradate.
La mostra Ceramiche allo Spazio Zero è la prima personale di scultura.
La mostra Ceramiche presso lo Spazio Zero di Gallarate dal 2 al 17 dicembre 2006 a cura di METAMUSA presenta per la prima volta al pubblico le opere di scultura di Luigi Valenti che approda alla ceramica dopo una lunghissima esperienza di pittore.
Ammiratore dello stile più poetico dei Fauves e delle atmosfere sognanti e della natura viva e tangibile, Valenti vive la grande svolta negli anni Novanta. Un incontro importante con Tonino Guerra, grande poeta e sceneggiatore ma anche valido ceramista, stimola in lui la curiosità e la voglia di confrontarsi con altro, di misurarsi con la materia e di sfidarsi. Appende al chiodo tavolozza e pennello, e muove i primi passi verso la scultura. Supera i primi esperimenti, sceglie forme irregolari, si rimette al risultato inaspettato della cottura ad alte temperature. I particolari della realtà vengono rivisitati con forme e senso nuovi. Non si predilige un tema ma ogni lavoro prende spunto dal quotidiano, da un’impressione, da un oggetto, da un’azione.
Un segno che diventa un viso, un incontro che diventa un segno. Il grafismo di alcune opere rimanda ai primordiali segni dell’uomo, alla volontà di comunicare e tramandare, ad un tempo lontano, quasi preistorico, che si ritrova nella serie ispirata ai fossili vegetali, leggerissimi petali pietrificati dal tempo, scalfiti per sempre nella pietra. Ma vi è anche un percorso più sofferto e interiore, dove la superficie è lacerata da lampi di terra brillante, da effetti metallici, dove la forma è sempre più irregolare e dove il rosso, il blu e il bianco colpiscono per la forza e l’effetto.
Il nuovo approccio alla materia convince. Il plasticismo e la tridimensionalità parlano. I pieni e i vuoti raccontano.
L’artista in mostra. Luigi Valenti nasce a Gallarate nel 1938. Apprende le tecniche di pittura durante le lezioni del Professor Silvio Zanella ed approfondisce gli studi con l’architetto e pittore Paolo Candiani a Busto Arsizio. Frequenta lo studio di Pinetta Gramola. Come pittore partecipa a diverse mostre personali e collettive, tra cui al Kulturzentrum di Traustein, alla Galleria De Bernardi di Busto Arsizio, Rathaus Galerie di Siegdorf e Haus Des Gastes di Seebruck e nel 1986 si aggiudica il Premio Jacopino da Tradate.
La mostra Ceramiche allo Spazio Zero è la prima personale di scultura.
02
dicembre 2006
Luigi Valenti – Ceramiche
Dal 02 al 17 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
SPAZIO ZERO
Gallarate, Via Scipione Ronchetti, 6, (Varese)
Gallarate, Via Scipione Ronchetti, 6, (Varese)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16.30-19.00,
domenica 10.00-12.00/16.30-19.00; lunedì chiuso
Vernissage
2 Dicembre 2006, ore 18
Ufficio stampa
METAMUSA
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