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Luigi Veronelli: l’uomo è nato per festeggiare la vita
Materiale in gran parte sconosciuto e inedito, rivelatore di un’individualità potente e delle sue interazioni con fatti, personaggi e opinioni lungo quasi mezzo secolo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Bergamo, 13 maggio 2010. Una mostra “per” Luigi Veronelli. La prima dalla sua
scomparsa, nel 2004.
È l’omaggio che Ristorerò, la rassegna enogastronomica promossa da Confesercenti
Bergamo, dedica all’indimenticabile giornalista milanese che nella città orobica, eletta a
dimora, aveva un sistema d’affetti profondo e variegato.
Ed è naturale che la prima uscita delle carte e dei ricordi veronelliani avvenga in quella
che Gino aveva definito “capitale dell’ospitalità gastronomica”. A maggior ragione,
se nell’ambito di una manifestazione che celebra gli artisti della ristorazione
contemporanea e le scelte eccellenti nel vino e nel cibo.
Nella mostra è tracciato - seppur parziale, tanto vasto è il suo archivio - un percorso
che evidenzia, attraverso la selezione di documenti simbolo (oggetti e immagini), come
Veronelli festeggiava la vita sua: le persone, il vino, la buona tavola, i libri, il pensiero,
le parole (scritte e dette), l’anarchia (per lui con valore di “assunzione di responsabilità,
rispetto di sé e quindi degli altri”), l’arte.
Si tratta di materiale in gran parte sconosciuto e inedito. Rivelatore - sorprendente, e
dilettevole - di un’individualità marcata e potente e delle sue interazioni con persone,
fatti e opinioni lungo quasi mezzo secolo.
Oltre quarant’anni di costume e pensiero italiani tra arte, cinema, televisione,
giornali, cibo, vino, terra.
In esposizione: bottiglie con dedica; la recensione di Guido Ceronetti per il Catalogo
Bolaffi dei vini d’Italia; il ritratto, metafisico (“sdrafanico”, direbbe Veronelli), di Mario
Donizetti; alcuni “componimenti letterari” di lettori/ammiratori; suoi scritti autografi;
lettere di alcuni degli editori con cui ha lavorato (Giangiacomo Feltrinelli, Alberto Bolaffi);
la caricatura su di lui di Gianni Brera.
E ancora, la corrispondenza con Natalino Sapegno per una collana di novellieri del
Trecento. Gli anagrammi di Gianni Mura e Corrado Lapi. La recensione di Mario Soldati
per “I Vini d’Italia”, il primo libro di Gino.
Molte le testimonianze dal mondo dello spettacolo: Alberto Lupo, ospite di una puntata
di “Colazione allo studio 7”, Ave Ninchi, co-conduttrice/mattatrice di “A tavola alle
sette”, Alberto Sordi, Vittorio Sgarbi.
organizzazione a cura di
Gualtiero Marchesi, Gigetto Carnacina e tanti altri tra amanti del buon gusto, chef e
vignaioli.
In una rete fittissima di “corsi” e movimenti, eserciti regolari e falangi estreme che
difendono le tipicità delle nostre terre, il tributo a Luigi Veronelli è dovuto.
Lui che fu inventore e anticipatore di molti pensieri, che introdusse il criterio della
qualità restituendoci il senso, la coscienza e la potenzialtà dei nostri vini, che fu strenuo
sostenitore delle differenze colturali e culturali, promotore dei territori e delle specificità,
paladino dei piccoli produttori e delle eccellenze artigianali.
Lui che inventò il pensiero enogastronomico e riuscì a esserne il più grande, elegante
divulgatore, capace di essere popolare, senza rinunciare alla serietà e alla complessità
dei contenuti e alla nobiltà e originalità del suo linguaggio.
Proprio come scrive di lui Guido Ceronetti (recensione Catalogo Bolaffi dei vini d’Italia):
“Voglio fare a Veronelli, l’enologo, una sfrenata propaganda... perché tutto nelle sue
pagine è squisitamente, anormalmente aristocratico. La scelta, lo stile, le descrizioni, i
consigli, le classificazioni, le denominazioni, il prezzo... tutto è separazione dal volgare,
tutto è orgoglioso ritiro”.
Eh, “Ci vorrebbe... ci vorrebbe Veronelli!”, come recitava lo slogan per il lancio di
“Conoscere il vino”, Fabbri Editore.
Ristorerò è una rassegna enogastronomica nata nel 2009, promossa da Confesercenti. L’edizione
2010 si terrà all’interno della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo le cui sale
diventeranno il palcoscenico di vere e proprie performance di cucina contemporanea:
degustazioni, mostre, momenti didattici e laboratori aperti al pubblico. www.ristorero.eu
scomparsa, nel 2004.
È l’omaggio che Ristorerò, la rassegna enogastronomica promossa da Confesercenti
Bergamo, dedica all’indimenticabile giornalista milanese che nella città orobica, eletta a
dimora, aveva un sistema d’affetti profondo e variegato.
Ed è naturale che la prima uscita delle carte e dei ricordi veronelliani avvenga in quella
che Gino aveva definito “capitale dell’ospitalità gastronomica”. A maggior ragione,
se nell’ambito di una manifestazione che celebra gli artisti della ristorazione
contemporanea e le scelte eccellenti nel vino e nel cibo.
Nella mostra è tracciato - seppur parziale, tanto vasto è il suo archivio - un percorso
che evidenzia, attraverso la selezione di documenti simbolo (oggetti e immagini), come
Veronelli festeggiava la vita sua: le persone, il vino, la buona tavola, i libri, il pensiero,
le parole (scritte e dette), l’anarchia (per lui con valore di “assunzione di responsabilità,
rispetto di sé e quindi degli altri”), l’arte.
Si tratta di materiale in gran parte sconosciuto e inedito. Rivelatore - sorprendente, e
dilettevole - di un’individualità marcata e potente e delle sue interazioni con persone,
fatti e opinioni lungo quasi mezzo secolo.
Oltre quarant’anni di costume e pensiero italiani tra arte, cinema, televisione,
giornali, cibo, vino, terra.
In esposizione: bottiglie con dedica; la recensione di Guido Ceronetti per il Catalogo
Bolaffi dei vini d’Italia; il ritratto, metafisico (“sdrafanico”, direbbe Veronelli), di Mario
Donizetti; alcuni “componimenti letterari” di lettori/ammiratori; suoi scritti autografi;
lettere di alcuni degli editori con cui ha lavorato (Giangiacomo Feltrinelli, Alberto Bolaffi);
la caricatura su di lui di Gianni Brera.
E ancora, la corrispondenza con Natalino Sapegno per una collana di novellieri del
Trecento. Gli anagrammi di Gianni Mura e Corrado Lapi. La recensione di Mario Soldati
per “I Vini d’Italia”, il primo libro di Gino.
Molte le testimonianze dal mondo dello spettacolo: Alberto Lupo, ospite di una puntata
di “Colazione allo studio 7”, Ave Ninchi, co-conduttrice/mattatrice di “A tavola alle
sette”, Alberto Sordi, Vittorio Sgarbi.
organizzazione a cura di
Gualtiero Marchesi, Gigetto Carnacina e tanti altri tra amanti del buon gusto, chef e
vignaioli.
In una rete fittissima di “corsi” e movimenti, eserciti regolari e falangi estreme che
difendono le tipicità delle nostre terre, il tributo a Luigi Veronelli è dovuto.
Lui che fu inventore e anticipatore di molti pensieri, che introdusse il criterio della
qualità restituendoci il senso, la coscienza e la potenzialtà dei nostri vini, che fu strenuo
sostenitore delle differenze colturali e culturali, promotore dei territori e delle specificità,
paladino dei piccoli produttori e delle eccellenze artigianali.
Lui che inventò il pensiero enogastronomico e riuscì a esserne il più grande, elegante
divulgatore, capace di essere popolare, senza rinunciare alla serietà e alla complessità
dei contenuti e alla nobiltà e originalità del suo linguaggio.
Proprio come scrive di lui Guido Ceronetti (recensione Catalogo Bolaffi dei vini d’Italia):
“Voglio fare a Veronelli, l’enologo, una sfrenata propaganda... perché tutto nelle sue
pagine è squisitamente, anormalmente aristocratico. La scelta, lo stile, le descrizioni, i
consigli, le classificazioni, le denominazioni, il prezzo... tutto è separazione dal volgare,
tutto è orgoglioso ritiro”.
Eh, “Ci vorrebbe... ci vorrebbe Veronelli!”, come recitava lo slogan per il lancio di
“Conoscere il vino”, Fabbri Editore.
Ristorerò è una rassegna enogastronomica nata nel 2009, promossa da Confesercenti. L’edizione
2010 si terrà all’interno della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo le cui sale
diventeranno il palcoscenico di vere e proprie performance di cucina contemporanea:
degustazioni, mostre, momenti didattici e laboratori aperti al pubblico. www.ristorero.eu
18
maggio 2010
Luigi Veronelli: l’uomo è nato per festeggiare la vita
Dal 18 al 22 maggio 2010
Location
GAMEC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Orario di apertura
ore 9.00 - 12.30/15.30-18.00/20.30- 23.00
Sito web
www.ristorero.eu
Curatore