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Luigi Voltolina – …di sì gaia sembianza
personale dell’artista Luigi Voltolina, a cura di Gaetano Salerno e Giacomo Malatrasi.
Comunicato stampa
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“…e riguardava ver lo ciel sovente, ove l’ alma gentil già locata era, che donna fu di sí gaia sembianza.”
Dante Alighieri, Vita Nova, Sonetto III
Segnoperenne, in collaborazione con Banca Fideuram di Mestre, inaugura venerdì 19 novembre 2010, alle ore 19.00, presso gli spazi espositivi di Villa Toniolo (Riviera XX settembre 22, Mestre - Venezia) “…di sì gaia sembianza”, personale dell’artista Luigi Voltolina, a cura di Gaetano Salerno e Giacomo Malatrasi.
Dopo il successo dell’esposizione La chiara assenza (settembre 2009, a cura di Segnoperenne, catalogo disponibile su richiesta), prosegue il viaggio all’interno della pittura del grande maestro veneziano, seguendo un percorso lungo quasi cinquant’anni, da sempre vicino alle principali digressioni linguistiche del secondo Novecento, alla ricerca di nuove linee guida attraverso le quali riaffrontare la figura dell’artista, complessa e sfaccettata come i molti percorsi linguistici e le molte grammatiche espresse dalla sua produzione nel tempo.
Fonte ispiratrice di intuizioni pittoriche tenacemente improntate alla sperimentazione, nel solco di una originalità stilistica che ne è divenuta, ben oltre i confini cittadini, genuina garanzia di riconoscibilità, il ritratto di donna, affrontato fin dai primi anni Settanta e risolto con incredibile duttilità e vigore, rappresenta nel lungo svilupparsi di questa pittura, un tòpos costantemente e ripetutamente approcciato.
Ai ritratti di donna è dedicato l’appuntameno mestrino, selezione tematica verticale e ragionata di opere pittoriche e grafiche inedite (“ripescate” nello scrigno di ricordi che è il magazzino dello studio d’artista) di piccole e medie dimensioni, realizzate in un arco di tempo estremamente ampio, intesa come occasione di analisi e studio del lavoro di Luigi Voltolina, attraverso la quale rileggerne la carriera, riconoscendone le spinte evolutive e innovative che ne hanno condotto la mano e supportato lo sguardo sul mondo fino ad oggi.
Emerge dalla donna di Voltolina l’omaggio ad una bellezza di impronta stilnovista che la luce nitida e abbagliante traduce in purezza di animi e nobiltà di gesti contenuti e composti, quasi emanazione di una grazia ultraterrena che nell’armonia delle umane forme ravvisa l’impronta del Divino; la sensualità di incarnati abbozzati con rapidità e di volti evocati da espressioni astratte, il torcersi nervoso di pose cinetiche e le energie sincretiche di tracce di colore grossolane e pesanti compongono una galleria di corpi carnali e molli, simulacri per sguardi voraci, ennesima discesa ontologica nell’universo tanto amato – e da sempre sviscerato in dettagli tangibili e fisici, per quanto lontani dall’ortodossia accademica – della figurazione.
Nella grazia femminile Luigi Voltolina ha scorto essenze volatili, ha individuato e afferrato sinuosità compositive espanse sulla tela come segni fugaci che circoscrivono la pelle e la carne liberandole dalla peso della materia, dalla contingenza gravosa e contestuale del ritratto che è sempre legato alla presenza e all’apparenza mentre qui, evidenziando la spiritualità di una natura mai commensurabile, si apre ad una bellezza improvvisa, leggera ed effimera, colta nella fase parossistica prima della dissoluzione.
La pittura di Luigi Voltolina ha saputo adagiarsi sui soggetti senza sopraffarli, concedendogli la libertà di farsi scorgere e domare, invigoriti da lumeggiature che colmano gli spazi vuoti fino a debordare, disegnando figure immensamente aliene ed etere eppure seducenti.
La nudità rivestita di puro pigmento è percepibile solo intuendo il complicato groviglio di tratti che delimitano i perimetri anatomici in curvature aritmiche, veicolando sentimenti di ammirazione e stupore nei confronti di un’idea canonica di bellezza che qui, molto più che nei ritratti fotografici che svelano impunemente, si riscopre contemporaneamente erotica e pudica, fortificata dalla consueta ritrosia silenziosa dell’autore che ama operare per sottrazione e per sintesi.
Si ringrazia per il rinfresco di benvenuto la Casa Vinicola Canella di San Donà di Piave (welcome drink Bellini Cocktail – Canella Spa).
Dante Alighieri, Vita Nova, Sonetto III
Segnoperenne, in collaborazione con Banca Fideuram di Mestre, inaugura venerdì 19 novembre 2010, alle ore 19.00, presso gli spazi espositivi di Villa Toniolo (Riviera XX settembre 22, Mestre - Venezia) “…di sì gaia sembianza”, personale dell’artista Luigi Voltolina, a cura di Gaetano Salerno e Giacomo Malatrasi.
Dopo il successo dell’esposizione La chiara assenza (settembre 2009, a cura di Segnoperenne, catalogo disponibile su richiesta), prosegue il viaggio all’interno della pittura del grande maestro veneziano, seguendo un percorso lungo quasi cinquant’anni, da sempre vicino alle principali digressioni linguistiche del secondo Novecento, alla ricerca di nuove linee guida attraverso le quali riaffrontare la figura dell’artista, complessa e sfaccettata come i molti percorsi linguistici e le molte grammatiche espresse dalla sua produzione nel tempo.
Fonte ispiratrice di intuizioni pittoriche tenacemente improntate alla sperimentazione, nel solco di una originalità stilistica che ne è divenuta, ben oltre i confini cittadini, genuina garanzia di riconoscibilità, il ritratto di donna, affrontato fin dai primi anni Settanta e risolto con incredibile duttilità e vigore, rappresenta nel lungo svilupparsi di questa pittura, un tòpos costantemente e ripetutamente approcciato.
Ai ritratti di donna è dedicato l’appuntameno mestrino, selezione tematica verticale e ragionata di opere pittoriche e grafiche inedite (“ripescate” nello scrigno di ricordi che è il magazzino dello studio d’artista) di piccole e medie dimensioni, realizzate in un arco di tempo estremamente ampio, intesa come occasione di analisi e studio del lavoro di Luigi Voltolina, attraverso la quale rileggerne la carriera, riconoscendone le spinte evolutive e innovative che ne hanno condotto la mano e supportato lo sguardo sul mondo fino ad oggi.
Emerge dalla donna di Voltolina l’omaggio ad una bellezza di impronta stilnovista che la luce nitida e abbagliante traduce in purezza di animi e nobiltà di gesti contenuti e composti, quasi emanazione di una grazia ultraterrena che nell’armonia delle umane forme ravvisa l’impronta del Divino; la sensualità di incarnati abbozzati con rapidità e di volti evocati da espressioni astratte, il torcersi nervoso di pose cinetiche e le energie sincretiche di tracce di colore grossolane e pesanti compongono una galleria di corpi carnali e molli, simulacri per sguardi voraci, ennesima discesa ontologica nell’universo tanto amato – e da sempre sviscerato in dettagli tangibili e fisici, per quanto lontani dall’ortodossia accademica – della figurazione.
Nella grazia femminile Luigi Voltolina ha scorto essenze volatili, ha individuato e afferrato sinuosità compositive espanse sulla tela come segni fugaci che circoscrivono la pelle e la carne liberandole dalla peso della materia, dalla contingenza gravosa e contestuale del ritratto che è sempre legato alla presenza e all’apparenza mentre qui, evidenziando la spiritualità di una natura mai commensurabile, si apre ad una bellezza improvvisa, leggera ed effimera, colta nella fase parossistica prima della dissoluzione.
La pittura di Luigi Voltolina ha saputo adagiarsi sui soggetti senza sopraffarli, concedendogli la libertà di farsi scorgere e domare, invigoriti da lumeggiature che colmano gli spazi vuoti fino a debordare, disegnando figure immensamente aliene ed etere eppure seducenti.
La nudità rivestita di puro pigmento è percepibile solo intuendo il complicato groviglio di tratti che delimitano i perimetri anatomici in curvature aritmiche, veicolando sentimenti di ammirazione e stupore nei confronti di un’idea canonica di bellezza che qui, molto più che nei ritratti fotografici che svelano impunemente, si riscopre contemporaneamente erotica e pudica, fortificata dalla consueta ritrosia silenziosa dell’autore che ama operare per sottrazione e per sintesi.
Si ringrazia per il rinfresco di benvenuto la Casa Vinicola Canella di San Donà di Piave (welcome drink Bellini Cocktail – Canella Spa).
19
novembre 2010
Luigi Voltolina – …di sì gaia sembianza
Dal 19 novembre 2010 al 07 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
VILLA TONIOLO – BANCA FIDEURAM
Venezia, Riviera Xx Settembre, 22, (Venezia)
Venezia, Riviera Xx Settembre, 22, (Venezia)
Orario di apertura
tutti i giorni (sabato e festivi esclusi), ore 15.45 – 18.30
Vernissage
19 Novembre 2010, ore 19
Sito web
www.segnoperenne.it
Autore
Curatore