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Luigi Voltolina – La chiara assenza
Le tele, di medie e grandi dimensioni (anche un tondo, formato inusuale per l’artista), realizzate ad olio su tela, rappresentano ciascuna una tappa fondamentale dell’evoluzione segnica e del percorso figurativo di Luigi Voltolina, impegnato fin dagli esordi di fine anni ’50 a ricercare e sviluppare attraverso le forme e i colori un gesto pittorico personalissimo, dinamico ed immediato, vicino per molti aspetti ad una cultura post-futurista legata alla velocità e all’immediatezza di azione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura venerdì 18 settembre 2009, alle ore 18.00, presso lo Spazio Barchessa di Vicolo Baldan (sopra Banca del Veneziano, sponsor tecnico della mostra) La chiara assenza, personale del pittore Luigi Voltolina, a cura di Gaetano Salerno.
Palcoscenico della mostra, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fiesso d’Artico, realizzata in collaborazione con Segnoperenne e grazie al contributo della Banca del Veneziano, è il suggestivo spazio della villa veneta da poco restaurato nel quale sarà presentata una selezione dei lavori del maestro veneziano (nato a Valona nel 1942 ma da sempre residente a Mestre) realizzati dai primi anni ‘90 ad oggi.
Le tele, di medie e grandi dimensioni (anche un tondo, formato inusuale per l’artista), realizzate ad olio su tela, rappresentano ciascuna una tappa fondamentale dell’evoluzione segnica e del percorso figurativo di Luigi Voltolina, impegnato fin dagli esordi di fine anni ’50 a ricercare e sviluppare attraverso le forme e i colori un gesto pittorico personalissimo, dinamico ed immediato, vicino per molti aspetti ad una cultura post-futurista legata alla velocità e all’immediatezza di azione.
Il pennello traccia linee oblique, diagonali sicure che graffiano la scena come sciabolate schiette e rapaci, individuando senza timore i tratti guida dei soggetti rappresentati e il loro rapporti con la contingenza degli ingombri della scena; da ogni intricata e destabilizzante struttura compositiva di linee fittamente intersecate emerge sempre, alla fine, il contorno rassicurante della sagoma umana al cui variare del rapporto con lo spazio coincide il variare emotivo dell’artista nei confronti della vita.
Tema conduttore e punto focale di ogni dipinto sono infatti le figure umane, replicate esponenzialmente, risolte in contorni abbozzati svuotati di materia che ne alterano le forme, ne allungano le membra e i corpi fino a ridurle a profili impersonali e a privarle delle loro molteplici identità.
Da sempre l’artista si configura come voce narrante dell’epopea umana, del perpetuo fluire del nostro tempo biologico nel contesto tragico di un mondo immaginativo in lento dissolvimento nel quale esistenze silenziose eppure preminenti sembrano in attesa di una spinta vitale che le autorizzi a muoversi, dapprima camminando, poi correndo, verso una verginale origine dell’esistenza.
Una fuga dell’uomo nel tempo, o lontano da esso, tradotta pittoricamente in una ricerca formale e coloristica sempre maggiormente sintetica, in tentativi di contenimento del gesto in tratti minimi ed essenziali e in stadi cromatici che dalle esplosioni violente iniziali svoltano verso toni più chiari o totali assenze di colore in cui la pittura, riscopre il punto zero creativo – la chiara assenza – e rinnova ciclicamente se stessa.
Durante la vernice sarà presentato a corredo della mostra il catalogo La chiara assenza, con intervento critico di Gaetano Salerno.
Palcoscenico della mostra, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fiesso d’Artico, realizzata in collaborazione con Segnoperenne e grazie al contributo della Banca del Veneziano, è il suggestivo spazio della villa veneta da poco restaurato nel quale sarà presentata una selezione dei lavori del maestro veneziano (nato a Valona nel 1942 ma da sempre residente a Mestre) realizzati dai primi anni ‘90 ad oggi.
Le tele, di medie e grandi dimensioni (anche un tondo, formato inusuale per l’artista), realizzate ad olio su tela, rappresentano ciascuna una tappa fondamentale dell’evoluzione segnica e del percorso figurativo di Luigi Voltolina, impegnato fin dagli esordi di fine anni ’50 a ricercare e sviluppare attraverso le forme e i colori un gesto pittorico personalissimo, dinamico ed immediato, vicino per molti aspetti ad una cultura post-futurista legata alla velocità e all’immediatezza di azione.
Il pennello traccia linee oblique, diagonali sicure che graffiano la scena come sciabolate schiette e rapaci, individuando senza timore i tratti guida dei soggetti rappresentati e il loro rapporti con la contingenza degli ingombri della scena; da ogni intricata e destabilizzante struttura compositiva di linee fittamente intersecate emerge sempre, alla fine, il contorno rassicurante della sagoma umana al cui variare del rapporto con lo spazio coincide il variare emotivo dell’artista nei confronti della vita.
Tema conduttore e punto focale di ogni dipinto sono infatti le figure umane, replicate esponenzialmente, risolte in contorni abbozzati svuotati di materia che ne alterano le forme, ne allungano le membra e i corpi fino a ridurle a profili impersonali e a privarle delle loro molteplici identità.
Da sempre l’artista si configura come voce narrante dell’epopea umana, del perpetuo fluire del nostro tempo biologico nel contesto tragico di un mondo immaginativo in lento dissolvimento nel quale esistenze silenziose eppure preminenti sembrano in attesa di una spinta vitale che le autorizzi a muoversi, dapprima camminando, poi correndo, verso una verginale origine dell’esistenza.
Una fuga dell’uomo nel tempo, o lontano da esso, tradotta pittoricamente in una ricerca formale e coloristica sempre maggiormente sintetica, in tentativi di contenimento del gesto in tratti minimi ed essenziali e in stadi cromatici che dalle esplosioni violente iniziali svoltano verso toni più chiari o totali assenze di colore in cui la pittura, riscopre il punto zero creativo – la chiara assenza – e rinnova ciclicamente se stessa.
Durante la vernice sarà presentato a corredo della mostra il catalogo La chiara assenza, con intervento critico di Gaetano Salerno.
18
settembre 2009
Luigi Voltolina – La chiara assenza
Dal 18 al 27 settembre 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIO BARCHESSA
Fiesso D'artico, Vicolo Baldan, (Venezia)
Fiesso D'artico, Vicolo Baldan, (Venezia)
Orario di apertura
ore 9.30-12.30; 15.00-18.00
Vernissage
18 Settembre 2009, ore 18
Sito web
www.segnoperenne.it
Autore
Curatore