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Luis Feito – Il volto di Minerva
Luis Feito, anima del movimento spagnolo El Paso nei turbolenti anni del dopoguerra, pittore di fama internazionale, arriva a Milano con le sue opere. Le pitture esposte sono una trentina, a testimonianza della produzione più recente del Maestro: si va infatti dai quadri del 2005 a quelli dipinti nel 2008.
Comunicato stampa
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Luis Feito, anima del movimento spagnolo El Paso nei turbolenti anni del dopoguerra, pittore di fama internazionale, arriva a Milano con le sue opere, ospitate da Arte Borgogna di Gianni Schubert dal 23 aprile fino alla fine di giugno. Le pitture esposte sono una trentina, a testimonianza della produzione più recente del Maestro: si va infatti dai quadri del 2005 a quelli dipinti nel 2008.
Sono le parole di Floriano De Santi, critico d'arte e curatore, a rendere bene le caratteristiche dello stile pittorico e dell'autore: “... nell’epoca postmoderna di fine dell’avanguardia la Koinè pittorica di Luis Feito che sembra riemergere dal naufragio dei movimenti informali internazionali – dall’Art autre all’Action painting, dal Tachisme alle correnti segniche dello Zen –, considerata nel suo voler essere positivamente per sé, ristabilisce i diritti dell’“essere naturale”. […] Se guardiamo da vicino l’opera del Maestro madrileno, essa non è che una superficie resa scabra da un tenace e istintivo lavoro magmatico, che per le sue trafitture e per il suo essere aprosopon, senza volto come una Minerva, porta i segni della passione del mondo, ma osservandola da lontano si ricompone in un’immagine limpida e in pari tempo sfuggente, perché quel nucleo di mistero che contiene non si dissolve né si risolve all’analisi.”
A proposito delle opere in mostra, relative alla produzione più recente del Maestro spagnolo, De Santi commenta: “... nelle tele e nelle carte più recenti di Feito, raccolte in questa preziosissima mostra milanese, l’immagine è tenebrosa e luminosa allo stesso tempo, concependo il cosmo come un gioco di funzioni contrapposte: lo Yin e lo Yang. […] Raramente abbiamo visto un colore farsi eidos per intensificazione cromatica come in questi capolavori di Feito, per un percorso formale rovesciato: nel senso che la forma ha i suoi luoghi segreti, i momenti d’intensità più alti laddove pare fondersi in sé stessa, allontanarsi da una definizione per viluppi fiammanti, per macchie in cui il pennello intensifica il suo percorso interno […] Sono forme generative che godono di essere generate da una materia di paste morbidamente modulate, in cui l’immagine non tanto rivive per traslato fantastico o per vocazione, quanto perché rifonde la propria carne e il proprio sangue in quell’impasto, in quella sublime polpa pittorica. È una materia che non si semplifica ma va sempre avanti complicandosi, captando e assimilando significazioni possibili e, soprattutto, ritrovando nella propria genesi tutta espressiva le ragioni di un’elevata elezione poetica.”
Sono le parole di Floriano De Santi, critico d'arte e curatore, a rendere bene le caratteristiche dello stile pittorico e dell'autore: “... nell’epoca postmoderna di fine dell’avanguardia la Koinè pittorica di Luis Feito che sembra riemergere dal naufragio dei movimenti informali internazionali – dall’Art autre all’Action painting, dal Tachisme alle correnti segniche dello Zen –, considerata nel suo voler essere positivamente per sé, ristabilisce i diritti dell’“essere naturale”. […] Se guardiamo da vicino l’opera del Maestro madrileno, essa non è che una superficie resa scabra da un tenace e istintivo lavoro magmatico, che per le sue trafitture e per il suo essere aprosopon, senza volto come una Minerva, porta i segni della passione del mondo, ma osservandola da lontano si ricompone in un’immagine limpida e in pari tempo sfuggente, perché quel nucleo di mistero che contiene non si dissolve né si risolve all’analisi.”
A proposito delle opere in mostra, relative alla produzione più recente del Maestro spagnolo, De Santi commenta: “... nelle tele e nelle carte più recenti di Feito, raccolte in questa preziosissima mostra milanese, l’immagine è tenebrosa e luminosa allo stesso tempo, concependo il cosmo come un gioco di funzioni contrapposte: lo Yin e lo Yang. […] Raramente abbiamo visto un colore farsi eidos per intensificazione cromatica come in questi capolavori di Feito, per un percorso formale rovesciato: nel senso che la forma ha i suoi luoghi segreti, i momenti d’intensità più alti laddove pare fondersi in sé stessa, allontanarsi da una definizione per viluppi fiammanti, per macchie in cui il pennello intensifica il suo percorso interno […] Sono forme generative che godono di essere generate da una materia di paste morbidamente modulate, in cui l’immagine non tanto rivive per traslato fantastico o per vocazione, quanto perché rifonde la propria carne e il proprio sangue in quell’impasto, in quella sublime polpa pittorica. È una materia che non si semplifica ma va sempre avanti complicandosi, captando e assimilando significazioni possibili e, soprattutto, ritrovando nella propria genesi tutta espressiva le ragioni di un’elevata elezione poetica.”
23
aprile 2009
Luis Feito – Il volto di Minerva
Dal 23 aprile al 30 giugno 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTE BORGOGNA
Milano, Via Uberto Visconti Di Modrone, 20, (Milano)
Milano, Via Uberto Visconti Di Modrone, 20, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15-19
sabato e mattine feriali su appuntamento domenica chiuso
Vernissage
23 Aprile 2009, ore 18.30
Editore
VERSO L'ARTE
Ufficio stampa
A AND A - COMUNICAZIONE EVENTI
Autore
Curatore