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Luis Felipe Ortega – A Horizon Falls, A Shadow
L’esercizio dell’osservazione, l’ambiente e un omaggio a Pier Paolo Pasolini nella personale dell’artista messicano Luis Felipe Ortega
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’esercizio dell’osservazione, l’ambiente e un omaggio a Pier Paolo Pasolini
nella personale dell’artista messicano Luis Felipe Ortega
a cura di
Lucilla Meloni
con il Patrocinio dell’Ambasciata del Messico
e la collaborazione di Galleria Montoro12
Mattatoio
Padiglione 9A
Piazza Orazio Giustiniani, 4
8 Febbraio - 22 Marzo 2018
Press Preview 7 febbraio h 12
Opening 7 febbraio h 18
Apertura al pubblico 8 Febbraio
Roma, 23 gennaio 2018 – L’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune
di Roma e l’Azienda Speciale Palaexpo ospitano al Mattatoio la mostra
personale dell’artista Luis Felipe Ortega a cura di Lucilla Meloni, patrocinata
dell’Ambasciata del Messico.
Un cospicuo numero di opere, tra video, fotografia, installazione e disegno,
dà conto del procedere multimediale dell’artista, che ha rappresentato il
Messico alla 56.a Biennale di Venezia.
Il tema dello sguardo, dell’“esercizio dell’osservazione” - come dichiara
l’artista - è centrale nel lavoro di Ortega, che necessita di un’attenta,
prolungata visione. Se in Horizons (2013 - 2017) il lapis compone le tonalità
diverse di un orizzonte, di uno spazio reale quanto mentale, in Looking
through something that appears to be oneself (2014) il visitatore è invitato a
rispecchiarsi nei minimi frammenti del reale, fotografati. Nel video Altamura
(2016) le immagini di un paesaggio, accompagnate dalle voci di poeti,
scrittori filosofi, scorrono lentamente quasi come fotogrammi e hanno la
qualità dei frammenti temporali.
Dal sottile legame che nel corso del tempo ha intrecciato con altri autori,
prende forma Double Exposure (Expanded) (2012-2017). Ovvero la
rivisitazione di Flowers, il libro d’artista di Fischli & Weiss, così come il video
Remake realizzato nel 1994 con Daniel Guzman, un rievocazione ante
litteram di performance di Bruce Nauman, di Terry Fox, di Paul McCarthy.
Dell’inizio della sua carriera è Sanitary Report (1991) registrazione di due
azioni - una in uno spazio domestico, l’altra per la strada - richiamandosi a
Samuel Beckett invita a una riflessione sulla condizione umana.
Anche l’attualità trova spazio nella sua ricerca: quella dedicata ai 43 studenti
di Ayotzinapa rapiti in Messico nel 2016 e uccisi è dedicato il complesso
lavoro Long Night in the Present (2016). Si tratta di una narrazione
silenziosa, poiché per Ortega, che ha condiviso con la sua generazione agli
inizi degli anni Novanta la volontà di voler partecipare ai processi democratici
del suo Paese attraverso la riappropriazione dello spazio pubblico e
dell’opera collettiva, ogni opera è intrinsecamente politica. Così la grande
installazione che campeggia tra le colonne al centro dello spazio espositivo
Landscape and Geometry (for P. P. P.) del 2017. Un luogo declinato tra
vuoto e pieno, dove alla leggerezza della trama ordita dai fili si accompagna
la pesantezza delle pietre. L’opera prende ispirazione dall’articolo di Pier
Paolo Pasolini “Il vuoto del potere” anche detto “l’articolo delle lucciole”
pubblicato il 1° febbraio 1975 su il Corriere della Sera. Ortega trasforma il
pensiero dello scrittore in brano poetico poiché come dichiara: “l’artista crea
uno spazio con un ordine particolare, a volte un disordine, o un altro tipo di
ordine, che sfugge alla normalità”.
La mostra A Horizon Falls, a Shadow è corredata da un catalogo che ospita
il testo della curatrice Lucilla Meloni, un intervento della scrittrice messicana
María Virginia Jaua e una conversazione tra Luis Felipe Ortega e Claudio
Crescentini. La produzione è della Galleria Montoro12.
Luis Felipe Ortega.
Laureato alla Facoltà di Filosofia dell'Università Autonoma Nazionale di Città
del Messico. Dal 1993 espone nel suo paese e in rassegne internazionali di
rilievo.
Tra le sue mostre: Regarding the Edge of Things, Museo Experimental El
Eco, Città del Messico (2017); Possessing Nature Venice Biennale, Mexican
Pavillion, Venice, Italy (2015);(Notes for the Inclusion of Silence), Marso
Gallery, Città del Messico (2013); Some Things Last a Long Time, Desiré
Saint Phalle Gallery, Città del Messico (2012); Antes de la resaca. Una
fracción de los noventa en la colección del MUAC, Città del Messico (2011);
So It Is, Now is Now, Laboratorio Arte Alameda, Città del Messico (2010);
Inverted Horizon, El Clauselito, Museo de la Ciudad de México, Città del
Messico (2010); 4th Prague Biennial, Karlin Salon, Thamova (2009); La era
de la discrepancia, MALBA, Buenos Aires, Argentina/Pinacoteca do Estado
de São Paulo, Brazil (2008); Before the Horizon, Maison d’Art Actuel des
Chartreux, Brussels, Belgium (2006); After the Act, MUMOK Museum
Moderner Kunst, Vienna, Austria (2005); Occupation, Sala de Arte Público
Siqueiros, Mexico City (2004); Something Happens, Nothing, International
Studio and Curatorial Program, New York (2002); Gwangju Biennale, South
Korea (2002); Tirana Biennale, Albania (2001) e Gwangju Biennale, South
Korea (2000).
nella personale dell’artista messicano Luis Felipe Ortega
a cura di
Lucilla Meloni
con il Patrocinio dell’Ambasciata del Messico
e la collaborazione di Galleria Montoro12
Mattatoio
Padiglione 9A
Piazza Orazio Giustiniani, 4
8 Febbraio - 22 Marzo 2018
Press Preview 7 febbraio h 12
Opening 7 febbraio h 18
Apertura al pubblico 8 Febbraio
Roma, 23 gennaio 2018 – L’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune
di Roma e l’Azienda Speciale Palaexpo ospitano al Mattatoio la mostra
personale dell’artista Luis Felipe Ortega a cura di Lucilla Meloni, patrocinata
dell’Ambasciata del Messico.
Un cospicuo numero di opere, tra video, fotografia, installazione e disegno,
dà conto del procedere multimediale dell’artista, che ha rappresentato il
Messico alla 56.a Biennale di Venezia.
Il tema dello sguardo, dell’“esercizio dell’osservazione” - come dichiara
l’artista - è centrale nel lavoro di Ortega, che necessita di un’attenta,
prolungata visione. Se in Horizons (2013 - 2017) il lapis compone le tonalità
diverse di un orizzonte, di uno spazio reale quanto mentale, in Looking
through something that appears to be oneself (2014) il visitatore è invitato a
rispecchiarsi nei minimi frammenti del reale, fotografati. Nel video Altamura
(2016) le immagini di un paesaggio, accompagnate dalle voci di poeti,
scrittori filosofi, scorrono lentamente quasi come fotogrammi e hanno la
qualità dei frammenti temporali.
Dal sottile legame che nel corso del tempo ha intrecciato con altri autori,
prende forma Double Exposure (Expanded) (2012-2017). Ovvero la
rivisitazione di Flowers, il libro d’artista di Fischli & Weiss, così come il video
Remake realizzato nel 1994 con Daniel Guzman, un rievocazione ante
litteram di performance di Bruce Nauman, di Terry Fox, di Paul McCarthy.
Dell’inizio della sua carriera è Sanitary Report (1991) registrazione di due
azioni - una in uno spazio domestico, l’altra per la strada - richiamandosi a
Samuel Beckett invita a una riflessione sulla condizione umana.
Anche l’attualità trova spazio nella sua ricerca: quella dedicata ai 43 studenti
di Ayotzinapa rapiti in Messico nel 2016 e uccisi è dedicato il complesso
lavoro Long Night in the Present (2016). Si tratta di una narrazione
silenziosa, poiché per Ortega, che ha condiviso con la sua generazione agli
inizi degli anni Novanta la volontà di voler partecipare ai processi democratici
del suo Paese attraverso la riappropriazione dello spazio pubblico e
dell’opera collettiva, ogni opera è intrinsecamente politica. Così la grande
installazione che campeggia tra le colonne al centro dello spazio espositivo
Landscape and Geometry (for P. P. P.) del 2017. Un luogo declinato tra
vuoto e pieno, dove alla leggerezza della trama ordita dai fili si accompagna
la pesantezza delle pietre. L’opera prende ispirazione dall’articolo di Pier
Paolo Pasolini “Il vuoto del potere” anche detto “l’articolo delle lucciole”
pubblicato il 1° febbraio 1975 su il Corriere della Sera. Ortega trasforma il
pensiero dello scrittore in brano poetico poiché come dichiara: “l’artista crea
uno spazio con un ordine particolare, a volte un disordine, o un altro tipo di
ordine, che sfugge alla normalità”.
La mostra A Horizon Falls, a Shadow è corredata da un catalogo che ospita
il testo della curatrice Lucilla Meloni, un intervento della scrittrice messicana
María Virginia Jaua e una conversazione tra Luis Felipe Ortega e Claudio
Crescentini. La produzione è della Galleria Montoro12.
Luis Felipe Ortega.
Laureato alla Facoltà di Filosofia dell'Università Autonoma Nazionale di Città
del Messico. Dal 1993 espone nel suo paese e in rassegne internazionali di
rilievo.
Tra le sue mostre: Regarding the Edge of Things, Museo Experimental El
Eco, Città del Messico (2017); Possessing Nature Venice Biennale, Mexican
Pavillion, Venice, Italy (2015);(Notes for the Inclusion of Silence), Marso
Gallery, Città del Messico (2013); Some Things Last a Long Time, Desiré
Saint Phalle Gallery, Città del Messico (2012); Antes de la resaca. Una
fracción de los noventa en la colección del MUAC, Città del Messico (2011);
So It Is, Now is Now, Laboratorio Arte Alameda, Città del Messico (2010);
Inverted Horizon, El Clauselito, Museo de la Ciudad de México, Città del
Messico (2010); 4th Prague Biennial, Karlin Salon, Thamova (2009); La era
de la discrepancia, MALBA, Buenos Aires, Argentina/Pinacoteca do Estado
de São Paulo, Brazil (2008); Before the Horizon, Maison d’Art Actuel des
Chartreux, Brussels, Belgium (2006); After the Act, MUMOK Museum
Moderner Kunst, Vienna, Austria (2005); Occupation, Sala de Arte Público
Siqueiros, Mexico City (2004); Something Happens, Nothing, International
Studio and Curatorial Program, New York (2002); Gwangju Biennale, South
Korea (2002); Tirana Biennale, Albania (2001) e Gwangju Biennale, South
Korea (2000).
07
febbraio 2018
Luis Felipe Ortega – A Horizon Falls, A Shadow
Dal 07 febbraio al 22 marzo 2018
arte contemporanea
Location
MATTATOIO
Roma, Piazza Orazio Giustiniani, 4, (Roma)
Roma, Piazza Orazio Giustiniani, 4, (Roma)
Biglietti
Biglietto d'ingresso
- Intero: € 6,00 - Ridotto: € 5,00
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale:
- Intero: € 5,00 - Ridotto: € 4,00
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 14.00-20.00
Lunedì Chiuso
L’ingresso è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura
Vernissage
7 Febbraio 2018, h 18
Autore
Curatore