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Luisa Balicco – Percorsi 2015-2023
Percorsi dal 2015 al 2023 è la mostra dell’artista Luisa Balicco non si tratta di un’antologica, ma di una produzione circoscritta agli ultimi otto anni. la materia si trasforma in comunicazione. Le carte e i libri suggeriscono confini geografici ma più spesso multisensoriali, intellettuali.
Comunicato stampa
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Percorsi dal 2015 al 2023 è la mostra dell’artista Luisa Balicco che inaugurerà sabato sabato 18 marzo alle ore 18 alla galleria Ceribelli di Bergamo (via S.Tomaso), a cura di Arialdo Ceribelli.
Come ben dichiara il titolo non si tratta di un’antologica, ma di una produzione circoscritta agli ultimi otto anni: un periodo in cui l’artista bergamasca ha ulteriormente accresciuto la padronanza degli strumenti tecnici, tanto completa che la materia si trasforma in comunicazione.
La produzione e l’impiego delle carte, la ricerca dei pigmenti più esotici e delle colle più tenaci, una minuzia puntigliosa di tutti i materiali, hanno liberato, come di scatto, la parte più espressiva e poetica che Luisa Balicco porta in sé.
LA MOSTRA
I temi trattati in questa esposizione sono la storia dell’umanità e la geografia planetaria; questi insiemi cosi vasti, questo alzare l’ambizione di Balicco verso un piano elevato, porta la sua opera in un’atmosfera di meditazione intellettuale, in un luogo in cui la riflessione si fa profonda e attenta.
Novella navigatrice ed esploratrice, Balicco dipinge carte i cui confini sono in parte geografici ma più spesso multisensoriali, intellettuali e narrativi.
I lavori hanno titoli esemplari: Città mitiche scomparse; Mine nel mare; Deserti avanzanti; Esperimenti nucleari – L’isola che non c’è; La città bruciata; Mappa dei cammini perduti; Mappe di recinzione; Invasione Mogul.
Come appare evidente i titoli stessi aprono sentieri e spalancano portoni.
Alcune opere hanno la forma dei libri, non necessariamente nel formato occidentale; sono soprattutto libri assemblati nelle forme che assumono nei diversi paesi del mondo; e quindi rotoli, pergamene, incunaboli, cofanetti e libri in forma di origami.
L’alfabeto che adoperano ha più rimandi interni che esterni, anche se Winfried Senbald e Rabindranath Tagore hanno un ruolo palese e attivo.
In questi lavori si insinua, anche graficamente, il linguaggio poetico delle parole, quasi in forma di esperanto nel tentativo di descrivere quello che per definizione è troppo vasto per essere descritto.
Esteticamente in fondo a queste opere, prevale, entro la grazia suadente delle loro bellezza, più il senso della tragedia o meglio la rimozione post-moderna della tragedia: lo spettatore si prepari quindi a guardare e a pensare.
Come ben dichiara il titolo non si tratta di un’antologica, ma di una produzione circoscritta agli ultimi otto anni: un periodo in cui l’artista bergamasca ha ulteriormente accresciuto la padronanza degli strumenti tecnici, tanto completa che la materia si trasforma in comunicazione.
La produzione e l’impiego delle carte, la ricerca dei pigmenti più esotici e delle colle più tenaci, una minuzia puntigliosa di tutti i materiali, hanno liberato, come di scatto, la parte più espressiva e poetica che Luisa Balicco porta in sé.
LA MOSTRA
I temi trattati in questa esposizione sono la storia dell’umanità e la geografia planetaria; questi insiemi cosi vasti, questo alzare l’ambizione di Balicco verso un piano elevato, porta la sua opera in un’atmosfera di meditazione intellettuale, in un luogo in cui la riflessione si fa profonda e attenta.
Novella navigatrice ed esploratrice, Balicco dipinge carte i cui confini sono in parte geografici ma più spesso multisensoriali, intellettuali e narrativi.
I lavori hanno titoli esemplari: Città mitiche scomparse; Mine nel mare; Deserti avanzanti; Esperimenti nucleari – L’isola che non c’è; La città bruciata; Mappa dei cammini perduti; Mappe di recinzione; Invasione Mogul.
Come appare evidente i titoli stessi aprono sentieri e spalancano portoni.
Alcune opere hanno la forma dei libri, non necessariamente nel formato occidentale; sono soprattutto libri assemblati nelle forme che assumono nei diversi paesi del mondo; e quindi rotoli, pergamene, incunaboli, cofanetti e libri in forma di origami.
L’alfabeto che adoperano ha più rimandi interni che esterni, anche se Winfried Senbald e Rabindranath Tagore hanno un ruolo palese e attivo.
In questi lavori si insinua, anche graficamente, il linguaggio poetico delle parole, quasi in forma di esperanto nel tentativo di descrivere quello che per definizione è troppo vasto per essere descritto.
Esteticamente in fondo a queste opere, prevale, entro la grazia suadente delle loro bellezza, più il senso della tragedia o meglio la rimozione post-moderna della tragedia: lo spettatore si prepari quindi a guardare e a pensare.
18
marzo 2023
Luisa Balicco – Percorsi 2015-2023
Dal 18 marzo al 29 aprile 2023
arte contemporanea
Location
GALLERIA CERIBELLI
Bergamo, Via San Tomaso, 86, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 86, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-12.30 e 16-19.30
Vernissage
18 Marzo 2023, 18:00
Autore
Curatore