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Luisa Cortesi – Vivido.Trillo. Brillo
Luisa Cortesi presenta Vivido.Trillo. Brillo, tre opere dove l’unicità strutturale del corpo diventa drammaturgica: un portamento cinematografico, uno pittorico-cinetico e uno scultoreo-pop.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
FABBRICA EUROPA 2009. XVI edizione
Europa < > Mediterraneo < > Americhe _ Firenze 5-23 maggio 2009 _Stazione Leopolda e altri spazi
DOMENICA 17 maggio - Fabbrica Europa ’09
Alla Stazione Leopolda proseguono le installazioni dei colombiani CARLOS MOTTA e JUAN ESTEBAN SANDOVAL e nel piazzale esterno la videoinstallazione West di KINKALERI.
Nell’ambito del progetto Moving_movimento, la Leopolda ospita alle ore 19 Un fascio di nervi - première étude, la nuova creazione di ANTONIO MONTANILE, mentre alle ore 20 LUISA CORTESI propone Vivido. Trillo. Brillo _ Tre misure per moto continuo. A seguire, ore 21, KINKALERI presenta The Hungry March Show / Yes sir!.
Alle ore 22 va in scena l’ultima replica di Madame Plaza della coreografa marocchina BOUCHRA OUIZGUEN.
17/5 ore 18.30 – 20 e dalle ore 23 in poi (fino al 23/5), Stazione Leopolda – ingresso libero – INSTALLAZIONE
Atti Democratici, CARLOS MOTTA: La Buena Vida / The Good Life; JUAN ESTEBAN SANDOVAL: Isola
17/5 ore 19, Stazione Leopolda – ingresso: singolo spettacolo 10 euro, 3 spettacoli danza 15 euro – DANZA
MOVING_movimento: ANTONIO MONTANILE: Un fascio di nervi - première étude – nuova creazione
17/5 ore 20, Stazione Leopolda – ingresso: singolo spettacolo 10 euro, 3 spettacoli danza 15 euro – DANZA
LUISA CORTESI: Vivido. Trillo. Brillo _ Tre misure per moto continuo – prima nazionale
17/5 ore 21, Stazione Leopolda – ingresso: singolo spettacolo 10 euro, 3 spettacoli danza 15 euro – DANZA
KINKALERI: The Hungry March Show / Yes sir!
17/5 dalle ore 21 (fino al 23/5), Stazione Leopolda (Piazzale Esterno) – ingresso libero – VIDEOINSTALLAZIONE
KINKALERI: West _ Video 2003-2009 – prima assoluta
17/5 ore 22, Stazione Leopolda – ingresso 15/12 euro – DANZA
COMPAGNIE ANANIA / BOUCHRA OUIZGUEN: Madame plaza – prima assoluta
COMUNICATO STAMPA
Motta espone alla Leopolda l’installazione La Buena Vida / The Good Life, un progetto basato sulla registrazione video e fotografica di 300 interviste realizzate in 12 città dell’America Latina su temi quali la percezione individuale della politica estera degli USA, democrazia, leadership e iniquità sociale. Isola di Sandoval prende in esame la differenza tra la cultura indigena e quella occidentale, analizzando alcune modalità di interazione delle comunità amazzoniche e i meccanismi interni alle culture indigene che ne rafforzano l'identità (5-23/5 ore 18.30-20.00 e dalle ore 23.00 in poi – ingresso libero).
MOVING_movimento (V edizione) è un progetto dedicato a giovani performer attivi in Italia e all’estero. Gli artisti selezionati si aggiudicano un periodo di residenza presso le strutture partner, un contributo alla produzione, la presentazione della performance nell’ambito di Fabbrica Europa e in altri spazi di diffusione della danza. Stasera la Stazione Leopolda ospita Antonio Montanile con Un fascio di nervi – première étude (nuova creazione – 17 maggio ore 19 – ingresso 10 euro; biglietto per i 3 spettacoli danza della serata: 15 euro).
Luisa Cortesi presenta Vivido.Trillo. Brillo, tre opere dove l’unicità strutturale del corpo diventa drammaturgica: un portamento cinematografico, uno pittorico-cinetico e uno scultoreo-pop (prima nazionale – Stazione Leopolda, 17 maggio ore 20 – ingresso 10 euro; biglietto per i 3 spettacoli danza della serata: 15 euro).
Kinkaleri propone The hungry march show/Yes sir!, il secondo episodio della trilogia sulla decadenza in cui il performer cannibalizza la figura di Henry Rollins impossessandosi delle sue sembianze e ridefinendo una nuova possibile storia (Stazione Leopolda, 17 maggio ore 21 – ingresso 10 euro; biglietto per i 3 spettacoli danza della serata: 15 euro).
Kinkaleri presenta in prima assoluta anche l’opera video West completa: video realizzati in 5 anni in 12 città, proiettati in esterno alla Stazione Leopolda. In queste città, i passanti hanno dato vita a una performance: cadere a terra come morti dopo aver guardato fissi la telecamera (5-23 maggio dalle ore 21 – ingresso libero).
Madame Plaza è la nuova creazione della Compagnia Anania di Marrakech guidata dalla coreografa marocchina, cresciuta artisticamente in Francia, Bouchra Ouizguen. E’ un viaggio nella cultura Aïta attraverso la danza e la musica, è un omaggio a queste donne marocchine che sfuggendo al chiuso mondo delle tradizioni rurali hanno coraggiosamente scelto di confrontarsi con l’arte. “Aïcha, Naima, Fatima, Hliouti, la nostalgia, la canzone d'amore, il fado, il blues del Marocco. Voce e corpo scorticato, ma ancora in piedi, generoso e gioioso! Voce che ha accompagnato feste, matrimoni... Voce e corpo sfruttati. Hanno scelto l'arte, alcune 25 anni fa, passando per i colpi sui loro corpi, gli insulti e la rottura con una famiglia che le ha rinnegate. Dal pubblico sono tanto adulate quanto disprezzate. Donne scomode sia per il popolo che per la borghesia. Non fanno Arte Contemporanea, ma sarebbe troppo facile imprigionarle nel folclore, la loro presenza è profondamente attuale” (B. Ouizguen). Nell’ambito de La Francia si muove (prima assoluta – Stazione Leopolda, 17 maggio ore 22 – ingresso 15/12 euro).
17 maggio ore 19, Stazione Leopolda – DANZA - nuova creazione
MOVING_movimento: ANTONIO MONTANILE: Un fascio di nervi - première étude
Un progetto di Antonio Montanile - Coreografia e interpretazione: Antonio Montanile, Thomas Luks
Violoncello: Thomas Luks - Creazione luci: Jean-Baptiste Bernadet
Produzione: Antonio Montanile - Creazione: Summer Studios Bruxelles / Depianofabriek Bruxelles
“All’inizio un musicista avanza sul proscenio col suo violoncello, si sistema e inizia a suonare. Presto viene a prender posto al suo fianco il danzatore. Ma quello che si annuncia come un duo, viene subito interrotto dai gesti del danzatore che, sempre più veementi, finiscono per provocare l’allontanamento del musicista. Tutta la pièce si sviluppa e oscilla sull’alternanza di un possibile «essere insieme» con l’«essere singolo». Costruendo la pièce attorno al paradigma del dolore e della solitudine del tormento, Montanile mostra, con Un fascio di nervi, una sorta di rapporto dialogico dove il ritmo, tra sospensione e sollievo, sottolinea gli indugi dei due protagonisti nel loro tentativo di approccio.” (Robert Suermondt)
* ingresso 10 euro (promozione > 3 spettacoli danza della serata: 15 euro)
17 maggio ore 20, Stazione Leopolda – DANZA - prima nazionale
LUISA CORTESI: Vivido. Trillo. Brillo
Tre misure per moto continuo
Di e con Luisa Cortesi
I lavori, di circa 15 minuti ciascuno, sono concepiti più che per consequenzialità, per assonanza stilistica. Sono tre opere apparentemente prive di drammaturgia dove l’unicità strutturale del corpo si dichiara essa stessa drammaturgica. Semplificando potremmo dire che: Vivido ha un portamento cinematografico, Trillo pittorico-cinetico e Brillo scultoreo-pop.
Vivido è un lavoro costruito a New York tra il Metropolitan Museum e la strada. Nel pezzo corre una leggera traccia del neorealismo italiano in cui il corpo si fa scorrimento e diventa esso stesso l’oggetto della proiezione ovvero la pellicola, come se l’autrice in quel momento fosse soprattutto una montatrice del proprio oggetto filmico.
Trillo si dichiara immediatamente fedele al geometrico. Su una forma di sviluppo della geometria piana la successione del moto delinea la sua struttura cinetica come se la figura si proponesse di ricordare i celebri dipinti di Vasarely o gli ondeggiamenti di Soto. La continua ricerca di ritmo e direzione suggeriscono la costruzione di un disegno che, oltre che cinetico, sembra sempre più iconoclasta, iniziando ad avvertire a terra le magnifiche tarsie marmoree delle moschee dove la ripetizione a volte deborda in un musicale spirituale e perpetuo.
Brillo è un’opera scultorea e cita il titolo del celeberrimo capolavoro warholiano per parlare di pop più in senso drammatico che come cultura di massa. Ponendo il corpo in opera, Brillo rappresenta la fatica del corpo nell’incontro tra frenesia del movimento e staticità della visione.
Negli ultimi lavori avevo indagato il corpo scultoreo e iconografico prima e, successivamente, il corpo come strumento culturale, analizzandone le connessioni e la struttura. Mi interessava entrare nella logica del movimento dettato dai condizionamenti della postura occidentale e delle raffigurazioni artistiche provenienti dalla storia dell'arte, per rappresentare il movimento come passaggio da una posa a un'altra, come una successione di frames.
In Vivido, Trillo e Brillo la ricerca sul movimento è mossa dalla ricerca di rappresentare, attraverso la dinamica delle connessioni interne, passaggi di impulsi e riorganizzazioni dello scheletro e del peso, in un corpo che trova la possibilità di movimento grazie a spinte emotive e processi di costruzione basati sulla ripetizione e la sorpresa intesa come accadimento improvviso.Lo spazio in questi lavori è preso in considerazione come luogo di apparizione, nudo, che prescinde dalla propria funzione. Lo spazio è dunque avulso dalla priorità funzionale di supporto. La luce, semplicemente, determina la possibilità di rappresentazione e la visione cruda della partitura fisica. (Luisa Cortesi)
* ingresso 10 euro (promozione > 3 spettacoli danza della serata: 15 euro)
17 maggio ore 21, Stazione Leopolda – DANZA
KINKALERI: The Hungry March Show / Yes sir!
Progetto, realizzazione: Kinkaleri - Con: Marco Mazzoni - Costume Scultura morbida: Marlène Mangold
Coproduzione: Kanuti Gildi Saal, Tallinn Estonia - In collaborazione con: SPAM! Spazio per le arti contemporanee
Ringraziamenti: Fratelli Edison - Durata: 45’
“Qualcuno ha deciso che i meccanismi sociali non corrispondono alle definizioni pre-definite e ben presto si scoprirà che l’evento è una crudele metafora del rapporto fra le parti dove chi è convinto di domare è sempre più spesso domato”.
“Henry/me una volta era un dio, si lanciava sulle teste adulanti senza pensare. Oggi lavora per una ditta di illuminotecnica e monta le luci per le sfilate di moda”.
Yes Sir! è il secondo episodio del progetto The Hungry March Show (2007-2009), una trilogia sulla decadenza che si sviluppa in tre spettacoli distinti nell’arco di tre anni: Between a carrot and I (2007), Yes sir! (2008), Touch me shark (2009).
Il progetto The Hungry March Show continua il percorso di ricerca fra le pieghe della coreografia e come altri lavori della compagnia si avvale in parte dell’improvvisazione, in questo caso non come elemento portante dell’evento, piuttosto come pratica attiva della messa in scena, stratagemma per una vitalità necessaria allo spettacolo stesso. Il soggetto è da ricercarsi nell’elaborazione immaginifica di alcune figure sceniche – una per spettacolo – che assolvono alla funzione di traccia narrativa. Per ogni lavoro è investigato un personaggio e la sua alterazione.
Steve McQueen, Henry Rollins, Mikhail Baryshnikov, tre icone del ‘900, sono presi in prestito come stereotipi contemporanei di talento, successo e potenza, elementi dai quali far partire l’elaborazione scenica che il performer ridefinisce e trasforma teatralmente su se stesso fino alla loro disintegrazione, sconfinando fra le pieghe delle proprie ossessioni. Nessun interesse nel fotografare la condizione esistenziale dell’originale, piuttosto un tentativo di trasfigurare una potenza impotente, una ricognizione soggettiva nei meandri dell’amore nichilista dell’eroe trapassato, disperato, battuto e della sua inesauribile necessità di non mollare.
Fiction/non-Fiction.
In questa nuova tappa The Hungry March Show / Yes sir! (2008) è la figura di Henry Rollins a essere cannibalizzata dal performer che impossessandosi delle sue sembianze visibilmente alterate ridefinisce una nuova possibile storia.
* ingresso 10 euro (promozione > 3 spettacoli danza della serata: 15 euro)
Europa < > Mediterraneo < > Americhe _ Firenze 5-23 maggio 2009 _Stazione Leopolda e altri spazi
DOMENICA 17 maggio - Fabbrica Europa ’09
Alla Stazione Leopolda proseguono le installazioni dei colombiani CARLOS MOTTA e JUAN ESTEBAN SANDOVAL e nel piazzale esterno la videoinstallazione West di KINKALERI.
Nell’ambito del progetto Moving_movimento, la Leopolda ospita alle ore 19 Un fascio di nervi - première étude, la nuova creazione di ANTONIO MONTANILE, mentre alle ore 20 LUISA CORTESI propone Vivido. Trillo. Brillo _ Tre misure per moto continuo. A seguire, ore 21, KINKALERI presenta The Hungry March Show / Yes sir!.
Alle ore 22 va in scena l’ultima replica di Madame Plaza della coreografa marocchina BOUCHRA OUIZGUEN.
17/5 ore 18.30 – 20 e dalle ore 23 in poi (fino al 23/5), Stazione Leopolda – ingresso libero – INSTALLAZIONE
Atti Democratici, CARLOS MOTTA: La Buena Vida / The Good Life; JUAN ESTEBAN SANDOVAL: Isola
17/5 ore 19, Stazione Leopolda – ingresso: singolo spettacolo 10 euro, 3 spettacoli danza 15 euro – DANZA
MOVING_movimento: ANTONIO MONTANILE: Un fascio di nervi - première étude – nuova creazione
17/5 ore 20, Stazione Leopolda – ingresso: singolo spettacolo 10 euro, 3 spettacoli danza 15 euro – DANZA
LUISA CORTESI: Vivido. Trillo. Brillo _ Tre misure per moto continuo – prima nazionale
17/5 ore 21, Stazione Leopolda – ingresso: singolo spettacolo 10 euro, 3 spettacoli danza 15 euro – DANZA
KINKALERI: The Hungry March Show / Yes sir!
17/5 dalle ore 21 (fino al 23/5), Stazione Leopolda (Piazzale Esterno) – ingresso libero – VIDEOINSTALLAZIONE
KINKALERI: West _ Video 2003-2009 – prima assoluta
17/5 ore 22, Stazione Leopolda – ingresso 15/12 euro – DANZA
COMPAGNIE ANANIA / BOUCHRA OUIZGUEN: Madame plaza – prima assoluta
COMUNICATO STAMPA
Motta espone alla Leopolda l’installazione La Buena Vida / The Good Life, un progetto basato sulla registrazione video e fotografica di 300 interviste realizzate in 12 città dell’America Latina su temi quali la percezione individuale della politica estera degli USA, democrazia, leadership e iniquità sociale. Isola di Sandoval prende in esame la differenza tra la cultura indigena e quella occidentale, analizzando alcune modalità di interazione delle comunità amazzoniche e i meccanismi interni alle culture indigene che ne rafforzano l'identità (5-23/5 ore 18.30-20.00 e dalle ore 23.00 in poi – ingresso libero).
MOVING_movimento (V edizione) è un progetto dedicato a giovani performer attivi in Italia e all’estero. Gli artisti selezionati si aggiudicano un periodo di residenza presso le strutture partner, un contributo alla produzione, la presentazione della performance nell’ambito di Fabbrica Europa e in altri spazi di diffusione della danza. Stasera la Stazione Leopolda ospita Antonio Montanile con Un fascio di nervi – première étude (nuova creazione – 17 maggio ore 19 – ingresso 10 euro; biglietto per i 3 spettacoli danza della serata: 15 euro).
Luisa Cortesi presenta Vivido.Trillo. Brillo, tre opere dove l’unicità strutturale del corpo diventa drammaturgica: un portamento cinematografico, uno pittorico-cinetico e uno scultoreo-pop (prima nazionale – Stazione Leopolda, 17 maggio ore 20 – ingresso 10 euro; biglietto per i 3 spettacoli danza della serata: 15 euro).
Kinkaleri propone The hungry march show/Yes sir!, il secondo episodio della trilogia sulla decadenza in cui il performer cannibalizza la figura di Henry Rollins impossessandosi delle sue sembianze e ridefinendo una nuova possibile storia (Stazione Leopolda, 17 maggio ore 21 – ingresso 10 euro; biglietto per i 3 spettacoli danza della serata: 15 euro).
Kinkaleri presenta in prima assoluta anche l’opera video West completa: video realizzati in 5 anni in 12 città, proiettati in esterno alla Stazione Leopolda. In queste città, i passanti hanno dato vita a una performance: cadere a terra come morti dopo aver guardato fissi la telecamera (5-23 maggio dalle ore 21 – ingresso libero).
Madame Plaza è la nuova creazione della Compagnia Anania di Marrakech guidata dalla coreografa marocchina, cresciuta artisticamente in Francia, Bouchra Ouizguen. E’ un viaggio nella cultura Aïta attraverso la danza e la musica, è un omaggio a queste donne marocchine che sfuggendo al chiuso mondo delle tradizioni rurali hanno coraggiosamente scelto di confrontarsi con l’arte. “Aïcha, Naima, Fatima, Hliouti, la nostalgia, la canzone d'amore, il fado, il blues del Marocco. Voce e corpo scorticato, ma ancora in piedi, generoso e gioioso! Voce che ha accompagnato feste, matrimoni... Voce e corpo sfruttati. Hanno scelto l'arte, alcune 25 anni fa, passando per i colpi sui loro corpi, gli insulti e la rottura con una famiglia che le ha rinnegate. Dal pubblico sono tanto adulate quanto disprezzate. Donne scomode sia per il popolo che per la borghesia. Non fanno Arte Contemporanea, ma sarebbe troppo facile imprigionarle nel folclore, la loro presenza è profondamente attuale” (B. Ouizguen). Nell’ambito de La Francia si muove (prima assoluta – Stazione Leopolda, 17 maggio ore 22 – ingresso 15/12 euro).
17 maggio ore 19, Stazione Leopolda – DANZA - nuova creazione
MOVING_movimento: ANTONIO MONTANILE: Un fascio di nervi - première étude
Un progetto di Antonio Montanile - Coreografia e interpretazione: Antonio Montanile, Thomas Luks
Violoncello: Thomas Luks - Creazione luci: Jean-Baptiste Bernadet
Produzione: Antonio Montanile - Creazione: Summer Studios Bruxelles / Depianofabriek Bruxelles
“All’inizio un musicista avanza sul proscenio col suo violoncello, si sistema e inizia a suonare. Presto viene a prender posto al suo fianco il danzatore. Ma quello che si annuncia come un duo, viene subito interrotto dai gesti del danzatore che, sempre più veementi, finiscono per provocare l’allontanamento del musicista. Tutta la pièce si sviluppa e oscilla sull’alternanza di un possibile «essere insieme» con l’«essere singolo». Costruendo la pièce attorno al paradigma del dolore e della solitudine del tormento, Montanile mostra, con Un fascio di nervi, una sorta di rapporto dialogico dove il ritmo, tra sospensione e sollievo, sottolinea gli indugi dei due protagonisti nel loro tentativo di approccio.” (Robert Suermondt)
* ingresso 10 euro (promozione > 3 spettacoli danza della serata: 15 euro)
17 maggio ore 20, Stazione Leopolda – DANZA - prima nazionale
LUISA CORTESI: Vivido. Trillo. Brillo
Tre misure per moto continuo
Di e con Luisa Cortesi
I lavori, di circa 15 minuti ciascuno, sono concepiti più che per consequenzialità, per assonanza stilistica. Sono tre opere apparentemente prive di drammaturgia dove l’unicità strutturale del corpo si dichiara essa stessa drammaturgica. Semplificando potremmo dire che: Vivido ha un portamento cinematografico, Trillo pittorico-cinetico e Brillo scultoreo-pop.
Vivido è un lavoro costruito a New York tra il Metropolitan Museum e la strada. Nel pezzo corre una leggera traccia del neorealismo italiano in cui il corpo si fa scorrimento e diventa esso stesso l’oggetto della proiezione ovvero la pellicola, come se l’autrice in quel momento fosse soprattutto una montatrice del proprio oggetto filmico.
Trillo si dichiara immediatamente fedele al geometrico. Su una forma di sviluppo della geometria piana la successione del moto delinea la sua struttura cinetica come se la figura si proponesse di ricordare i celebri dipinti di Vasarely o gli ondeggiamenti di Soto. La continua ricerca di ritmo e direzione suggeriscono la costruzione di un disegno che, oltre che cinetico, sembra sempre più iconoclasta, iniziando ad avvertire a terra le magnifiche tarsie marmoree delle moschee dove la ripetizione a volte deborda in un musicale spirituale e perpetuo.
Brillo è un’opera scultorea e cita il titolo del celeberrimo capolavoro warholiano per parlare di pop più in senso drammatico che come cultura di massa. Ponendo il corpo in opera, Brillo rappresenta la fatica del corpo nell’incontro tra frenesia del movimento e staticità della visione.
Negli ultimi lavori avevo indagato il corpo scultoreo e iconografico prima e, successivamente, il corpo come strumento culturale, analizzandone le connessioni e la struttura. Mi interessava entrare nella logica del movimento dettato dai condizionamenti della postura occidentale e delle raffigurazioni artistiche provenienti dalla storia dell'arte, per rappresentare il movimento come passaggio da una posa a un'altra, come una successione di frames.
In Vivido, Trillo e Brillo la ricerca sul movimento è mossa dalla ricerca di rappresentare, attraverso la dinamica delle connessioni interne, passaggi di impulsi e riorganizzazioni dello scheletro e del peso, in un corpo che trova la possibilità di movimento grazie a spinte emotive e processi di costruzione basati sulla ripetizione e la sorpresa intesa come accadimento improvviso.Lo spazio in questi lavori è preso in considerazione come luogo di apparizione, nudo, che prescinde dalla propria funzione. Lo spazio è dunque avulso dalla priorità funzionale di supporto. La luce, semplicemente, determina la possibilità di rappresentazione e la visione cruda della partitura fisica. (Luisa Cortesi)
* ingresso 10 euro (promozione > 3 spettacoli danza della serata: 15 euro)
17 maggio ore 21, Stazione Leopolda – DANZA
KINKALERI: The Hungry March Show / Yes sir!
Progetto, realizzazione: Kinkaleri - Con: Marco Mazzoni - Costume Scultura morbida: Marlène Mangold
Coproduzione: Kanuti Gildi Saal, Tallinn Estonia - In collaborazione con: SPAM! Spazio per le arti contemporanee
Ringraziamenti: Fratelli Edison - Durata: 45’
“Qualcuno ha deciso che i meccanismi sociali non corrispondono alle definizioni pre-definite e ben presto si scoprirà che l’evento è una crudele metafora del rapporto fra le parti dove chi è convinto di domare è sempre più spesso domato”.
“Henry/me una volta era un dio, si lanciava sulle teste adulanti senza pensare. Oggi lavora per una ditta di illuminotecnica e monta le luci per le sfilate di moda”.
Yes Sir! è il secondo episodio del progetto The Hungry March Show (2007-2009), una trilogia sulla decadenza che si sviluppa in tre spettacoli distinti nell’arco di tre anni: Between a carrot and I (2007), Yes sir! (2008), Touch me shark (2009).
Il progetto The Hungry March Show continua il percorso di ricerca fra le pieghe della coreografia e come altri lavori della compagnia si avvale in parte dell’improvvisazione, in questo caso non come elemento portante dell’evento, piuttosto come pratica attiva della messa in scena, stratagemma per una vitalità necessaria allo spettacolo stesso. Il soggetto è da ricercarsi nell’elaborazione immaginifica di alcune figure sceniche – una per spettacolo – che assolvono alla funzione di traccia narrativa. Per ogni lavoro è investigato un personaggio e la sua alterazione.
Steve McQueen, Henry Rollins, Mikhail Baryshnikov, tre icone del ‘900, sono presi in prestito come stereotipi contemporanei di talento, successo e potenza, elementi dai quali far partire l’elaborazione scenica che il performer ridefinisce e trasforma teatralmente su se stesso fino alla loro disintegrazione, sconfinando fra le pieghe delle proprie ossessioni. Nessun interesse nel fotografare la condizione esistenziale dell’originale, piuttosto un tentativo di trasfigurare una potenza impotente, una ricognizione soggettiva nei meandri dell’amore nichilista dell’eroe trapassato, disperato, battuto e della sua inesauribile necessità di non mollare.
Fiction/non-Fiction.
In questa nuova tappa The Hungry March Show / Yes sir! (2008) è la figura di Henry Rollins a essere cannibalizzata dal performer che impossessandosi delle sue sembianze visibilmente alterate ridefinisce una nuova possibile storia.
* ingresso 10 euro (promozione > 3 spettacoli danza della serata: 15 euro)
17
maggio 2009
Luisa Cortesi – Vivido.Trillo. Brillo
17 maggio 2009
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
STAZIONE LEOPOLDA
Firenze, Viale Fratelli Rosselli, 5, (Firenze)
Firenze, Viale Fratelli Rosselli, 5, (Firenze)
Biglietti
10 euro; biglietto per i 3 spettacoli danza della serata: 15 euro
Vernissage
17 Maggio 2009, ore 20 prima nazionale
Sito web
www.fabbricaeuropa.net
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