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Luisa Lanarca
Maja Arte Contemporanea presenta la personale di Luisa Lanarca, terza mostra del ciclo Quando filo, colore, parola s’intrecciano, a cura di Giovanna Dalla Chiesa. Gli arazzi in mostra, realizzati dal 1980 a oggi, intrecciano tessitura e luce, con un richiamo alla poesia di Emily Dickinson.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Maja Arte Contemporanea è lieta di inaugurare mercoledì 2 aprile 2025, alle ore 18, in via di Monserrato 30 (Roma), la personale dell'artista italiana Luisa Lanarca, alla sua prima collaborazione con la galleria. L'esposizione è la terza e ultima di un ciclo di tre mostre — "Quando filo, colore, parola s'intrecciano" — a cura di Giovanna Dalla Chiesa, che mette a confronto il lavoro di tre artiste: Alice Schivardi, Luciana Pretta e Luisa Lanarca.
In mostra una selezione di arazzi eseguiti dal 1980 a oggi con la tecnica della tessitura a due licci, arricchiti, nel corso del processo tessile, da tecniche miste.
Frutto di un percorso creativo che intreccia l'esperienza diretta della materia con un approfondimento teorico basato sugli studi di Percezione Visiva e di Gestalt, questi lavori rivelano una ricerca stratificata e profonda. In alcune opere, ispirate alle poesie di Emily Dickinson, filo, colore e luce si fondono con la parola poetica, che affiora nella trama tessile trasformandola in un’invocazione con richiami alle insegne e alle affiches di fine Ottocento.
Come osserva Giovanna Dalla Chiesa: "Tessere appartiene alla capacità più articolata del pensiero dell'uomo, al suo destino che non è di separazione, ma di integrazione fra le parti che la natura ha previsto doppie per lui - braccia, gambe, occhi, narici, orecchie e soprattutto i due emisferi cerebrali - per stabilire quella relazione da cui dovrà scaturire una nuova creatura, un'opera che a mano a mano disegnerà anche il suo destino.
Luisa Lanarca non è di quelli che arrivano oggi alla tessitura, ma al contrario che dalla tessitura è partita subito e con maestri importanti, come Laura Marcucci Cambellotti e il suo Laboratorio Tessile. Ciò che rende piuttosto eccezionale il suo percorso è l'uso speculativo sul piano psicologico che ne ha fatto, grazie agli approfondimenti di Percezione Visiva e di Gestalt, appresi alla Scuola di Luigi Veronesi a Milano.
Diversamente da altri, la tessitura ha permesso a Luisa Lanarca, nel suo specifico percorso, quella conoscenza del sé che coincide con la messa a fuoco della propria identità e, nello stesso tempo, un approdo al linguaggio che trova nella poesia la sua liberazione, emozione e pienezza. L'intreccio fra ragione e sentimento, fra eros e psiche, non può trovare il proprio esito, secondo l'artista, che in una sintesi di quella laboriosità che assomiglia a una silenziosa preghiera, con una luce che attraversa ogni confine, come la parola poetica, e in particolare, come quella di Emily Dickinson, capace di dar voce al suo silenzio."
NOTE BIOGRAFICHE
Luisa Lanarca (Roma, 1957) si è formata tra Roma – dove ha frequentato il III Liceo Artistico e, successivamente, il prestigioso Laboratorio Tessile di Laura Marcucci Cambellotti (1975) – e Milano, dove ha studiato Percezione Visiva e Teoria del Colore con Luigi Veronesi presso la Nuova Accademia di Belle Arti.
Sino al 1986 ha affiancato all'attività artistica un intenso impegno didattico, collaborando con il Comune di Reggio Emilia per l'introduzione delle tecniche tessili nell'insegnamento. Ha inoltre tenuto corsi di tessitura presso il Centro Lorenzo Mori di Trequanda, a Radda in Chianti, all'Impruneta, al Castello di Gargonza (Arezzo), a Firenze e ad Abbadia San Salvatore (Siena).
Da anni ha scelto una vita appartata, lontana dalle convenzioni sociali, guidata dalla ricerca di libertà e da un profondo legame con le leggi naturali e cosmiche.
La lettura – con Thoreau ed Emily Dickinson tra i suoi principali riferimenti – e la tessitura costituiscono il fulcro della sua esistenza, insieme ai suoi telai e al suo fedele cane Mosé.
Vive tra Roma e Sorano (Grosseto).
Numerose le mostre personali e collettive, tra cui: "Winter O' Clock", Limonaia di Villa Mancini, XVI Festival Musicale Savinese, Monte San Savino (2010); "L'ago non abita qui", CS 376, Cortona (2009); "Festival in Contemporanea. Sezione Arti Visive", Cantieri La Ginestra, ex Filanda, Montevarchi (2007); "Crossing", Torretta Valadier, Ponte Milvio, Roma (2004); "Slow Food", Galleria-Libreria Odradek, Roma (2001); "Concoidi", Libreria Nove100, Centro Culturale Mara Meoni, Siena (2000); "Per filo e per segno", Galleria L'Ariete, Bologna (1986); "Arazzo, filo e tessitura", Rotonda della Besana, Milano (1982).
In mostra una selezione di arazzi eseguiti dal 1980 a oggi con la tecnica della tessitura a due licci, arricchiti, nel corso del processo tessile, da tecniche miste.
Frutto di un percorso creativo che intreccia l'esperienza diretta della materia con un approfondimento teorico basato sugli studi di Percezione Visiva e di Gestalt, questi lavori rivelano una ricerca stratificata e profonda. In alcune opere, ispirate alle poesie di Emily Dickinson, filo, colore e luce si fondono con la parola poetica, che affiora nella trama tessile trasformandola in un’invocazione con richiami alle insegne e alle affiches di fine Ottocento.
Come osserva Giovanna Dalla Chiesa: "Tessere appartiene alla capacità più articolata del pensiero dell'uomo, al suo destino che non è di separazione, ma di integrazione fra le parti che la natura ha previsto doppie per lui - braccia, gambe, occhi, narici, orecchie e soprattutto i due emisferi cerebrali - per stabilire quella relazione da cui dovrà scaturire una nuova creatura, un'opera che a mano a mano disegnerà anche il suo destino.
Luisa Lanarca non è di quelli che arrivano oggi alla tessitura, ma al contrario che dalla tessitura è partita subito e con maestri importanti, come Laura Marcucci Cambellotti e il suo Laboratorio Tessile. Ciò che rende piuttosto eccezionale il suo percorso è l'uso speculativo sul piano psicologico che ne ha fatto, grazie agli approfondimenti di Percezione Visiva e di Gestalt, appresi alla Scuola di Luigi Veronesi a Milano.
Diversamente da altri, la tessitura ha permesso a Luisa Lanarca, nel suo specifico percorso, quella conoscenza del sé che coincide con la messa a fuoco della propria identità e, nello stesso tempo, un approdo al linguaggio che trova nella poesia la sua liberazione, emozione e pienezza. L'intreccio fra ragione e sentimento, fra eros e psiche, non può trovare il proprio esito, secondo l'artista, che in una sintesi di quella laboriosità che assomiglia a una silenziosa preghiera, con una luce che attraversa ogni confine, come la parola poetica, e in particolare, come quella di Emily Dickinson, capace di dar voce al suo silenzio."
NOTE BIOGRAFICHE
Luisa Lanarca (Roma, 1957) si è formata tra Roma – dove ha frequentato il III Liceo Artistico e, successivamente, il prestigioso Laboratorio Tessile di Laura Marcucci Cambellotti (1975) – e Milano, dove ha studiato Percezione Visiva e Teoria del Colore con Luigi Veronesi presso la Nuova Accademia di Belle Arti.
Sino al 1986 ha affiancato all'attività artistica un intenso impegno didattico, collaborando con il Comune di Reggio Emilia per l'introduzione delle tecniche tessili nell'insegnamento. Ha inoltre tenuto corsi di tessitura presso il Centro Lorenzo Mori di Trequanda, a Radda in Chianti, all'Impruneta, al Castello di Gargonza (Arezzo), a Firenze e ad Abbadia San Salvatore (Siena).
Da anni ha scelto una vita appartata, lontana dalle convenzioni sociali, guidata dalla ricerca di libertà e da un profondo legame con le leggi naturali e cosmiche.
La lettura – con Thoreau ed Emily Dickinson tra i suoi principali riferimenti – e la tessitura costituiscono il fulcro della sua esistenza, insieme ai suoi telai e al suo fedele cane Mosé.
Vive tra Roma e Sorano (Grosseto).
Numerose le mostre personali e collettive, tra cui: "Winter O' Clock", Limonaia di Villa Mancini, XVI Festival Musicale Savinese, Monte San Savino (2010); "L'ago non abita qui", CS 376, Cortona (2009); "Festival in Contemporanea. Sezione Arti Visive", Cantieri La Ginestra, ex Filanda, Montevarchi (2007); "Crossing", Torretta Valadier, Ponte Milvio, Roma (2004); "Slow Food", Galleria-Libreria Odradek, Roma (2001); "Concoidi", Libreria Nove100, Centro Culturale Mara Meoni, Siena (2000); "Per filo e per segno", Galleria L'Ariete, Bologna (1986); "Arazzo, filo e tessitura", Rotonda della Besana, Milano (1982).
02
aprile 2025
Luisa Lanarca
Dal 02 al 19 aprile 2025
arte contemporanea
personale
personale
Location
Maja Arte Contemporanea
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15.30-19.30; sabato ore 11-13 e 15-19
Vernissage
2 Aprile 2025, ore 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico