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Luisa Protti – Da lontano/assimilabile
Il titolo della mostra rammenta il percorso dell’opera verso la sua esistenza, l’opera giunge dal profondo compiendo un viaggio che la impronta. “Da lontano” indica l’idea di un’origine, pone l’accento sul fatto che un’opera contiene la propria origine, e questo riguarda l’assimilabile.
Comunicato stampa
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Luisa Protti (1960) è attiva alla Casa degli Artisti dal 1978. Tiene la sua prima personale a New York nella Galleria di Salvatore Ala, nel 1987, ma numerose sono le sue partecipazioni a progetti e mostre sia interne alla Casa degli Artisti, sia in gallerie e luoghi pubblici e istituzionali italiani e internazionali (vedi le mostre nelle gallerie Elisabeth Kaufmann, Micheline Szwajcer, Lelong e le partecipazioni alla Biennale di Venezia nel1982 e nel 1993, in questa occasione con una sala personale nel Padiglione Italia, o alla Quadriennale di Roma nel 2008; nel 1996 riceve una borsa di studio dall’Akademie Schloss Solitude, Stoccarda, e nel 2005 la menzione speciale per Forme a venire. Premio David di Michelangelo per la scultura emergente, Firenze).
Nella mostra da lontano l’artista presenta opere recenti. Morale della favola è realizzata con una rete metallica che trasforma il motivo ornamentale di una cornice medievale nell’immagine di una fantasiosa nuvola con l’effetto di un grande disegno tridimensionale sospeso al soffitto. La nuvolona è metafora di una favola e, come negli antichi affreschi di San Martino a Zillis ogni cornice racchiude i momenti significativi delle storie bibliche, anch’essa custodisce un significato allusivo, suggerito da un breve testo e tre mele posti a completamento dell’opera.
Alle pareti tre grandi foglie (simili alla foglia della vite): una, in garza e gesso, di un colore rosso-rosa da cui sporge una sorta di ombra-cuscino di gesso violacea; l’altra è come generata da un lenzuolo stropicciato e gonfiato dall’aria, anch’essa di gesso; la terza, delineata da un profilo in tondino di ferro si distacca progressivamente dal muro per compenetrarlo, a distanza, attraverso elementi che la collegano virtualmente alla parete in modo da rendere percepibile la fisicità delvuoto che si viene a determinare.
Il titolo della mostra da lontano, rammenta il percorso che l’opera compie per arrivare alla sua esistenza, l’opera, sostiene Protti, giunge “dal profondo” compiendo un viaggio che la impronta. da lontano indica l’idea di un’origine, pone l’accento sul fatto che un’opera contiene la propria origine, e questo riguarda l’assimilare, cioè il processo che avvicina ciò che è distante, ciò che precede a ciò che segue, e questo processo si compie attraversando l’interiorità e ciò che in essa si è depositato come impressioni, emozioni, sapienze e come consanguineità artistica rispetto ad autori passati. E’ questo il percorso verso il presente e verso il nuovo, la ricchezza del “viaggio” è misura dello “spessore” di un’opera.
Nella mostra da lontano l’artista presenta opere recenti. Morale della favola è realizzata con una rete metallica che trasforma il motivo ornamentale di una cornice medievale nell’immagine di una fantasiosa nuvola con l’effetto di un grande disegno tridimensionale sospeso al soffitto. La nuvolona è metafora di una favola e, come negli antichi affreschi di San Martino a Zillis ogni cornice racchiude i momenti significativi delle storie bibliche, anch’essa custodisce un significato allusivo, suggerito da un breve testo e tre mele posti a completamento dell’opera.
Alle pareti tre grandi foglie (simili alla foglia della vite): una, in garza e gesso, di un colore rosso-rosa da cui sporge una sorta di ombra-cuscino di gesso violacea; l’altra è come generata da un lenzuolo stropicciato e gonfiato dall’aria, anch’essa di gesso; la terza, delineata da un profilo in tondino di ferro si distacca progressivamente dal muro per compenetrarlo, a distanza, attraverso elementi che la collegano virtualmente alla parete in modo da rendere percepibile la fisicità delvuoto che si viene a determinare.
Il titolo della mostra da lontano, rammenta il percorso che l’opera compie per arrivare alla sua esistenza, l’opera, sostiene Protti, giunge “dal profondo” compiendo un viaggio che la impronta. da lontano indica l’idea di un’origine, pone l’accento sul fatto che un’opera contiene la propria origine, e questo riguarda l’assimilare, cioè il processo che avvicina ciò che è distante, ciò che precede a ciò che segue, e questo processo si compie attraversando l’interiorità e ciò che in essa si è depositato come impressioni, emozioni, sapienze e come consanguineità artistica rispetto ad autori passati. E’ questo il percorso verso il presente e verso il nuovo, la ricchezza del “viaggio” è misura dello “spessore” di un’opera.
18
marzo 2011
Luisa Protti – Da lontano/assimilabile
Dal 18 marzo al 18 aprile 2011
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
CASA DEGLI ARTISTI
Milano, Via Nicola D'apulia, 12, (Milano)
Milano, Via Nicola D'apulia, 12, (Milano)
Orario di apertura
giovedì dalle 17 alle 19.30
o su appuntamento
Vernissage
18 Marzo 2011, ore 18.00 inaugurazione
ore 20.00 discussione
Autore
Curatore