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Luisa Raffaelli – Battiti
Una mostra dedicata a Luisa Raffaelli, in assoluto una delle personalità più interessanti del mondo dell’arte contemporanea, costituisce il secondo capitolo di Refresh Project, una galleria che rappresenta l’evoluzione della ricerca della Galleria Sergio e Thao Mandelli, dopo cinque anni di attività
Comunicato stampa
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Una mostra dedicata a Luisa Raffaelli, in assoluto una delle personalità più interessanti del mondo dell’arte contemporanea, costituisce il secondo capitolo di Refresh Project, una galleria che rappresenta l’evoluzione della ricerca della Galleria Sergio e Thao Mandelli, dopo cinque anni di attività. Come ben sanno i suoi frequentatori, Refresh Project è uno spazio connotato già nella sua progettazione interna, che ospita artisti, mostre e progetti dedicati esclusivamente all’arte digitale.
La protagonista di questa mostra, già presente nella collettiva di inaugurazione “L’Ultima Domanda”, attraverso l’uso del digitale dà sfoggio di grande abilità autenticamente “pittorica”.
Le protagoniste delle sue opere sono ragazze che sembrano scendere direttamente da qualche pubblicità o da una patinata rivista glamour, ma laddove in quelle situazioni il fascino (presunto) delle ragazze viene sfacciatamente esibito, in questo caso le “modelle” sono presentate perlopiù senza volto, colte in situazioni precarie, spesso di fuga, apparenti innesti di storie non prevedibili, permeate da un’evidente tensione.
Refresh Project presenta una decina di lavori di grandi e medie dimensioni, in cui le protagoniste di queste storie si muovono in un ambiente aperto, un contesto urbano o periferico inospitale, sovrastato da cieli opprimenti, ma anche improvvisamente aperti da squarci di luce.
Siamo di fronte ad una sorta di disagio universale, frutto di una esistenza condotta all’insegna della precarietà e della mancanza di punti di riferimento (vediamo spesso pose innaturali o collocate in dimensioni di disequilibrio). La contemporaneità di questa condizione è sottolineata da un a scelta linguistica di tipo filmico. Il tutto viene ottenuto mediante un sapientissimo uso del computer in cui, spiega Luisa Raffaelli in un suo scritto precedente, quasi tutto ciò che è contenuto nelle immagini non esiste nella realtà, ma è il frutto di un assemblaggio di frammenti fotografici, attraverso cui ottiene per mimesi la riproduzione di oggetti, case, persone, in definitiva di una sorta di set virtuale elaborato poi in senso pittorico. I “battiti” del titolo si riferiscono quindi a questa sorta di intermittenza continua fra reale e virtuale, fra glamour e disagio, fra esistenzialismo e improvvisa necessità di redenzione, ma sono anche i battiti cardiaci dell’ emozione.
Le sue opere sono quanto di più immediatamente identificabile si possa desiderare in un’artista, il suo stile è maturo e inconfondibile, tanto da rappresentare per alcuni aspetti già una sorta di icona della nostra modernità.
La protagonista di questa mostra, già presente nella collettiva di inaugurazione “L’Ultima Domanda”, attraverso l’uso del digitale dà sfoggio di grande abilità autenticamente “pittorica”.
Le protagoniste delle sue opere sono ragazze che sembrano scendere direttamente da qualche pubblicità o da una patinata rivista glamour, ma laddove in quelle situazioni il fascino (presunto) delle ragazze viene sfacciatamente esibito, in questo caso le “modelle” sono presentate perlopiù senza volto, colte in situazioni precarie, spesso di fuga, apparenti innesti di storie non prevedibili, permeate da un’evidente tensione.
Refresh Project presenta una decina di lavori di grandi e medie dimensioni, in cui le protagoniste di queste storie si muovono in un ambiente aperto, un contesto urbano o periferico inospitale, sovrastato da cieli opprimenti, ma anche improvvisamente aperti da squarci di luce.
Siamo di fronte ad una sorta di disagio universale, frutto di una esistenza condotta all’insegna della precarietà e della mancanza di punti di riferimento (vediamo spesso pose innaturali o collocate in dimensioni di disequilibrio). La contemporaneità di questa condizione è sottolineata da un a scelta linguistica di tipo filmico. Il tutto viene ottenuto mediante un sapientissimo uso del computer in cui, spiega Luisa Raffaelli in un suo scritto precedente, quasi tutto ciò che è contenuto nelle immagini non esiste nella realtà, ma è il frutto di un assemblaggio di frammenti fotografici, attraverso cui ottiene per mimesi la riproduzione di oggetti, case, persone, in definitiva di una sorta di set virtuale elaborato poi in senso pittorico. I “battiti” del titolo si riferiscono quindi a questa sorta di intermittenza continua fra reale e virtuale, fra glamour e disagio, fra esistenzialismo e improvvisa necessità di redenzione, ma sono anche i battiti cardiaci dell’ emozione.
Le sue opere sono quanto di più immediatamente identificabile si possa desiderare in un’artista, il suo stile è maturo e inconfondibile, tanto da rappresentare per alcuni aspetti già una sorta di icona della nostra modernità.
11
novembre 2006
Luisa Raffaelli – Battiti
Dall'undici novembre 2006 al 10 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
REFRESH PROJECT
Seregno, Galleria Giuseppe Mazzini, 10, (Milano)
Seregno, Galleria Giuseppe Mazzini, 10, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15,30/19,30; domenica e lunedì su appuntamento
Vernissage
11 Novembre 2006, ore 18
Autore
Curatore