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L’ultimo Michelangelo
Dopo aver documentato il suo apporto nel campo dell’architettura con Michelangelo Architetto (aperta fino all’8 maggio nelle sale Viscontee), la nuova mostra si propone di raccogliere intorno alla Pietà Rondanini, conservata nella sala 15 del Museo del Castello, l’ultima produzione artistica e letteraria del Buonarroti.
Comunicato stampa
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La mostra è il secondo appuntamento del progetto Michelangelo al Castello Sforzesco inaugurato lo scorso 11 febbraio con l’esposizione che documenta l’apporto del Buonarroti all’architettura del Cinquecento.
Dal 24 marzo al 19 giugno 2001 prosegue il progetto Michelangelo al Castello Sforzesco, - promosso dal Comune di Milano – Cultura, Direzione Centrale Cultura e Direzione Settore Musei, dal Castello Sforzesco, da Palazzo Reale e dall’Associazione MetaMorfosi, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Provincia di Milano - con il secondo momento espositivo dedicato questa volta a L’ULTIMO MICHELANGELO.
Dopo aver documentato il suo apporto nel campo dell’architettura con Michelangelo Architetto (aperta fino all’8 maggio nelle sale Viscontee), la nuova mostra si propone di raccogliere intorno alla Pietà Rondanini, conservata nella sala 15 del Museo del Castello, l’ultima produzione artistica e letteraria del Buonarroti.
Il percorso espositivo, nato da un'idea del Settore Musei e del Castello Sforzesco per la cura di Alessandro Rovetta, illustra il cammino che condusse il maestro a quello che è il suo estremo capolavoro, ideale compimento della sua straordinaria esperienza artistica.
“In questa mostra, concepita attorno alla Pietà Rondanini, sono esposti la serie degli studi per Crocifissioni e alcuni altri schizzi e disegni autografi oltre a quelli appartenenti alla cerchia del maestro, sculture in marmo e bronzo e dipinti – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory - Vi si trovano, inoltre, le ultime Rime michelangiolesche su fogli provenienti dalla Biblioteca Vaticana. L’avere unito intimamente scultura e scrittura costituisce l’idea originale di tale esposizione che considera le arti come saperi in dialogo, movimenti di pensiero ed emozione per esprimere il desiderio di bellezza, redenzione e amore che abitano il cuore dell’uomo”.
Le 33 opere esposte sono prevalentemente disegni, tra i più importanti del catalogo michelangiolesco, in gran parte databili agli ultimi decenni di vita, dove si osserva un profondo mutamento delle scelte figurative e tecniche del maestro, tese a un luminismo di straordinaria intensità fisica e spirituale che trovano nella Rondanini il riscontro e l’esito scultoreo più suggestivo.
Sono presentati i diversi momenti che descrivono la ripresa degli studi michelangioleschi sul tema della Pietà: dai disegni databili agli anni Trenta, alla celebre Pietà per Vittoria Colonna, fino alle esigue ma significative attestazioni grafiche che preparano alla Pietà Rondanini, passando attraverso la Pietà Bandini e la discussa Pietà di Palestrina. Si tratta di un tentativo espositivo inedito che aiuterà a comprendere le radici e le varianti che determinano la tensione creativa di Michelangelo su un soggetto entro il quale sperimenta alla fine della vita una totale immedesimazione.
Si distingue poi la serie di studi per Crocifissioni che, come concezione iconografica e resa formale, muta radicalmente dall’ultima redazione del soggetto offerta dal Crocefisso per Vittoria Colonna. I sei fogli principali si possono considerare una serie omogenea che rivela una continuità di ricerca formale e di riflessione spirituale decisiva per comprendere l’ultimo Buonarroti, in perfetta assonanza con la ricerca espressa nella Pietà Rondanini.
In tale direzione risulta suggestiva la considerazione delle ultime Rime michelangiolesche, in particolare quelle attestate da alcuni fogli conservati alla Biblioteca Vaticana – in mostra saranno presenti otto fogli - che riportano anche schizzi per Crocifissioni e Getsemani. In queste carte la compresenza di testo e figura raccorda il tema del destino personale di Michelangelo con gli studi sui soggetti che descrivono gli ultimi atti della vita terrena di Cristo.
Particolarmente suggestiva è la lettera del 17 marzo 1564, proveniente dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, in cui Daniele da Volterra annuncia a Giorgio Vasari la morte di Michelangelo.
Completano il percorso allestito nella sala che attualmente ospita la Pietà Rondanini - sistemata in modo da consentire la visione ravvicinata e contemporanea della scultura e dei disegni più significativi - sculture in bronzo, come il Ritratto di Michelangelo Buonarroti di Daniele da Volterra, in marmo, come la Deposizione di Guglielmo della Porta, e di dipinti, tra cui la Crocifissione con la Vergine e san Giovanni Evangelista e Cristo deposto con la Madonna e due angeli di Marcello Venusti, Pietà con gli angeli di Federico Zuccari, oltre a bulini, acqueforti e incisioni.
Catalogo Silvana Editoriale.
Dal 24 marzo al 19 giugno 2001 prosegue il progetto Michelangelo al Castello Sforzesco, - promosso dal Comune di Milano – Cultura, Direzione Centrale Cultura e Direzione Settore Musei, dal Castello Sforzesco, da Palazzo Reale e dall’Associazione MetaMorfosi, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Provincia di Milano - con il secondo momento espositivo dedicato questa volta a L’ULTIMO MICHELANGELO.
Dopo aver documentato il suo apporto nel campo dell’architettura con Michelangelo Architetto (aperta fino all’8 maggio nelle sale Viscontee), la nuova mostra si propone di raccogliere intorno alla Pietà Rondanini, conservata nella sala 15 del Museo del Castello, l’ultima produzione artistica e letteraria del Buonarroti.
Il percorso espositivo, nato da un'idea del Settore Musei e del Castello Sforzesco per la cura di Alessandro Rovetta, illustra il cammino che condusse il maestro a quello che è il suo estremo capolavoro, ideale compimento della sua straordinaria esperienza artistica.
“In questa mostra, concepita attorno alla Pietà Rondanini, sono esposti la serie degli studi per Crocifissioni e alcuni altri schizzi e disegni autografi oltre a quelli appartenenti alla cerchia del maestro, sculture in marmo e bronzo e dipinti – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory - Vi si trovano, inoltre, le ultime Rime michelangiolesche su fogli provenienti dalla Biblioteca Vaticana. L’avere unito intimamente scultura e scrittura costituisce l’idea originale di tale esposizione che considera le arti come saperi in dialogo, movimenti di pensiero ed emozione per esprimere il desiderio di bellezza, redenzione e amore che abitano il cuore dell’uomo”.
Le 33 opere esposte sono prevalentemente disegni, tra i più importanti del catalogo michelangiolesco, in gran parte databili agli ultimi decenni di vita, dove si osserva un profondo mutamento delle scelte figurative e tecniche del maestro, tese a un luminismo di straordinaria intensità fisica e spirituale che trovano nella Rondanini il riscontro e l’esito scultoreo più suggestivo.
Sono presentati i diversi momenti che descrivono la ripresa degli studi michelangioleschi sul tema della Pietà: dai disegni databili agli anni Trenta, alla celebre Pietà per Vittoria Colonna, fino alle esigue ma significative attestazioni grafiche che preparano alla Pietà Rondanini, passando attraverso la Pietà Bandini e la discussa Pietà di Palestrina. Si tratta di un tentativo espositivo inedito che aiuterà a comprendere le radici e le varianti che determinano la tensione creativa di Michelangelo su un soggetto entro il quale sperimenta alla fine della vita una totale immedesimazione.
Si distingue poi la serie di studi per Crocifissioni che, come concezione iconografica e resa formale, muta radicalmente dall’ultima redazione del soggetto offerta dal Crocefisso per Vittoria Colonna. I sei fogli principali si possono considerare una serie omogenea che rivela una continuità di ricerca formale e di riflessione spirituale decisiva per comprendere l’ultimo Buonarroti, in perfetta assonanza con la ricerca espressa nella Pietà Rondanini.
In tale direzione risulta suggestiva la considerazione delle ultime Rime michelangiolesche, in particolare quelle attestate da alcuni fogli conservati alla Biblioteca Vaticana – in mostra saranno presenti otto fogli - che riportano anche schizzi per Crocifissioni e Getsemani. In queste carte la compresenza di testo e figura raccorda il tema del destino personale di Michelangelo con gli studi sui soggetti che descrivono gli ultimi atti della vita terrena di Cristo.
Particolarmente suggestiva è la lettera del 17 marzo 1564, proveniente dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, in cui Daniele da Volterra annuncia a Giorgio Vasari la morte di Michelangelo.
Completano il percorso allestito nella sala che attualmente ospita la Pietà Rondanini - sistemata in modo da consentire la visione ravvicinata e contemporanea della scultura e dei disegni più significativi - sculture in bronzo, come il Ritratto di Michelangelo Buonarroti di Daniele da Volterra, in marmo, come la Deposizione di Guglielmo della Porta, e di dipinti, tra cui la Crocifissione con la Vergine e san Giovanni Evangelista e Cristo deposto con la Madonna e due angeli di Marcello Venusti, Pietà con gli angeli di Federico Zuccari, oltre a bulini, acqueforti e incisioni.
Catalogo Silvana Editoriale.
23
marzo 2011
L’ultimo Michelangelo
Dal 23 marzo al 19 giugno 2011
disegno e grafica
Location
CASTELLO SFORZESCO
Milano, Piazza Castello, (Milano)
Milano, Piazza Castello, (Milano)
Biglietti
€ 6,00 intero;
€ 3,00 ridotto studenti, over 65 e convenzioni; Il biglietto è comprensivo anche della visita ai Musei del Castello e, fino all’8 maggio, della mostra Michelangelo architetto.
Orario di apertura
Da martedì a domenica 9–17.30 Ultimo ingresso ore 17.00
Vernissage
23 Marzo 2011, ore 18.30 solo su invito
Sito web
www.mostramichelangelo.com
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore