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Luoghi di donna – Giuliana Mariniello – La città visibile: donne e pubblicità
La mostra si compone di 40 scatti a colori. La Mariniello si è concentrata sulle immagini pubblicitarie che compaiono sui nostri mezzi di trasporto, sui manifesti e i billboards collocati sulle facciate di palazzi in ristrutturazione. Un modo ora ironico ora surreale per mettere in risalto il rapporto insolito e sorprendente che s’instaura fra la città reale e quella dell’effimero pubblicitario.
Comunicato stampa
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Giuliana Mariniello, La città visibile: donne e pubblicità
La città visibile è il risultato di una lunga ricerca fotografica sulle recenti mutazioni del paesaggio urbano. Attraverso una visione, spesso ironica o surreale, delle immagini pubblicitarie che compaiono su mezzi di trasporto, manifesti e billboards collocati sulle facciate di palazzi in ristrutturazione, viene messo in risalto il rapporto insolito e sorprendente che s’instaura fra la città reale e quella dell’effimero pubblicitario: un volto di donna che sembra dissetarsi a una fontana, un Concorde che attraversa un cielo inesistente, delle misteriose figure in fuga… un gigantesco e accattivante mondo di carta che sempre più irrompe nel nostro mondo reale. Anche se il lavoro è dedicato soprattutto a Roma ci sono anche alcune immagini riprese a Napoli.
Questo lavoro è stato esposto a Roma (Galleria Acta International), Padova (Centro Nazionale di Fotografia), Ragusa, New York (New York University) e Arles (Rencontres internationales de la Photographie). Ha ottenuto numerose recensioni e articoli apparsi su riviste specializzate oltre che saggi contenuti nel catalogo pubblicato dal Centro Nazionale di Fotografia di Padova (tra gli altri, Mario Cresci, Charles-Henri Favrod ed Enrico Gusella)
Nota biografica
Giuliana Mariniello, docente universitaria e studiosa di letteratura inglese presso l’Università di Napoli L’Orientale, vive a Roma e da vari anni si occupa di fotografia. Ha seguito workshop teorico-pratici con fotografi italiani e stranieri (M. Ackerman, M. Cresci, F. Fontana, M. Galimberti, G. Gastel, F. Jodice, D. Kirkland, G. le Querrec, F. Vaccari e A. Webb). Sue foto sono state esposte in mostre collettive e personali, ottenendo vari premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Kodak Elite per il lavoro “Napoli: ospedale delle bambole”, il I° Premio al Concorso Nazionale “Roma nell’Anno Santo” e ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles. Oltre alla ricerca sul paesaggio urbano suoi interessi più recenti sono l’esplorazione delle icone del ‘femminile’, lo still life e il collage fotografico. Ha in progetto la pubblicazione di un libro fotografico e sta lavorando a un testo saggistico-narrativo sul tema ’fotografia e memoria’. Ha curato varie mostre per la galleria Acta International e l’Associazione Werner Bischof di Avellino, di cui è presidente onorario. Ha scritto anche articoli, saggi e presentazioni di libri fotografici.
Giudizi critici
Nella loro apparente gradevolezza cromatica le fotografie di Giuliana Mariniello indicano l’avvenuto capovolgimento dell’utopia della città ideale in una antitetica città fortemente visibile, spettacolare e illusoria. Qui l’uso della fotografia si riconduce a un pensiero critico dell’autrice che osserva la città come un luogo-non luogo in cui la scena urbana non è che un pretesto per riflettere e fermarsi a pensare ancor prima che vedere senza perdere il filo rosso della poesia, della leggerezza e della conoscenza delle cose. (Mario Cresci, Figure di carta).
Il percorso fotografico di Giuliana Mariniello è un’altra forma di stravolgimento del significato del manifesto ottenuto attraverso l’avvicinamento imprevisto e beffardo, vale a dire la messa in discussione sistematica dei significati. Giuliana Mariniello trascrive quello che vede, quello che il pubblico non vede più e gli dà un senso penetrante tramite la collisione delle immagini e dei messaggi pubblicitari. …Ci fa vedere le cose in maniera differente per non dire folgorante. Lei consuma il consumismo e stabilisce un nuovo sistema di segni. (Charles-Henri Favrod, Il collage universale).
Manipolare il contesto urbano, scherzarci sopra, sovrapporre codici comunicativi diversi. Questo è quello che fa Giuliana Mariniello, innamorata della fotografia fin da piccola… Un’artista poliedrica che oltre alla fotografia ama anche la pittura, la scrittura e il collage. (Franco Fontana, La bellezza è nell’occhio di chi guarda).
Quel che caratterizza Giuliana Mariniello è…la sua straordinaria capacità fenomenologica… di abbracciare con un solo sguardo quel che offre all’occhio di chi vede le sue fotografie. Quel che vede e che intende far scoprire chi studia le sue fotografie, lo abbraccia, lo rende plastico e quasi palpabile. …Quel che Giuliana Mariniello cerca di rendere percepibile (a tutti i livelli) è il fenomeno del tempo come dimensione della nostra esistenza. (Horst Künkler, Manifest-azioni, palinsesti del tempo)
La città visibile è il risultato di una lunga ricerca fotografica sulle recenti mutazioni del paesaggio urbano. Attraverso una visione, spesso ironica o surreale, delle immagini pubblicitarie che compaiono su mezzi di trasporto, manifesti e billboards collocati sulle facciate di palazzi in ristrutturazione, viene messo in risalto il rapporto insolito e sorprendente che s’instaura fra la città reale e quella dell’effimero pubblicitario: un volto di donna che sembra dissetarsi a una fontana, un Concorde che attraversa un cielo inesistente, delle misteriose figure in fuga… un gigantesco e accattivante mondo di carta che sempre più irrompe nel nostro mondo reale. Anche se il lavoro è dedicato soprattutto a Roma ci sono anche alcune immagini riprese a Napoli.
Questo lavoro è stato esposto a Roma (Galleria Acta International), Padova (Centro Nazionale di Fotografia), Ragusa, New York (New York University) e Arles (Rencontres internationales de la Photographie). Ha ottenuto numerose recensioni e articoli apparsi su riviste specializzate oltre che saggi contenuti nel catalogo pubblicato dal Centro Nazionale di Fotografia di Padova (tra gli altri, Mario Cresci, Charles-Henri Favrod ed Enrico Gusella)
Nota biografica
Giuliana Mariniello, docente universitaria e studiosa di letteratura inglese presso l’Università di Napoli L’Orientale, vive a Roma e da vari anni si occupa di fotografia. Ha seguito workshop teorico-pratici con fotografi italiani e stranieri (M. Ackerman, M. Cresci, F. Fontana, M. Galimberti, G. Gastel, F. Jodice, D. Kirkland, G. le Querrec, F. Vaccari e A. Webb). Sue foto sono state esposte in mostre collettive e personali, ottenendo vari premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Kodak Elite per il lavoro “Napoli: ospedale delle bambole”, il I° Premio al Concorso Nazionale “Roma nell’Anno Santo” e ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles. Oltre alla ricerca sul paesaggio urbano suoi interessi più recenti sono l’esplorazione delle icone del ‘femminile’, lo still life e il collage fotografico. Ha in progetto la pubblicazione di un libro fotografico e sta lavorando a un testo saggistico-narrativo sul tema ’fotografia e memoria’. Ha curato varie mostre per la galleria Acta International e l’Associazione Werner Bischof di Avellino, di cui è presidente onorario. Ha scritto anche articoli, saggi e presentazioni di libri fotografici.
Giudizi critici
Nella loro apparente gradevolezza cromatica le fotografie di Giuliana Mariniello indicano l’avvenuto capovolgimento dell’utopia della città ideale in una antitetica città fortemente visibile, spettacolare e illusoria. Qui l’uso della fotografia si riconduce a un pensiero critico dell’autrice che osserva la città come un luogo-non luogo in cui la scena urbana non è che un pretesto per riflettere e fermarsi a pensare ancor prima che vedere senza perdere il filo rosso della poesia, della leggerezza e della conoscenza delle cose. (Mario Cresci, Figure di carta).
Il percorso fotografico di Giuliana Mariniello è un’altra forma di stravolgimento del significato del manifesto ottenuto attraverso l’avvicinamento imprevisto e beffardo, vale a dire la messa in discussione sistematica dei significati. Giuliana Mariniello trascrive quello che vede, quello che il pubblico non vede più e gli dà un senso penetrante tramite la collisione delle immagini e dei messaggi pubblicitari. …Ci fa vedere le cose in maniera differente per non dire folgorante. Lei consuma il consumismo e stabilisce un nuovo sistema di segni. (Charles-Henri Favrod, Il collage universale).
Manipolare il contesto urbano, scherzarci sopra, sovrapporre codici comunicativi diversi. Questo è quello che fa Giuliana Mariniello, innamorata della fotografia fin da piccola… Un’artista poliedrica che oltre alla fotografia ama anche la pittura, la scrittura e il collage. (Franco Fontana, La bellezza è nell’occhio di chi guarda).
Quel che caratterizza Giuliana Mariniello è…la sua straordinaria capacità fenomenologica… di abbracciare con un solo sguardo quel che offre all’occhio di chi vede le sue fotografie. Quel che vede e che intende far scoprire chi studia le sue fotografie, lo abbraccia, lo rende plastico e quasi palpabile. …Quel che Giuliana Mariniello cerca di rendere percepibile (a tutti i livelli) è il fenomeno del tempo come dimensione della nostra esistenza. (Horst Künkler, Manifest-azioni, palinsesti del tempo)
06
marzo 2009
Luoghi di donna – Giuliana Mariniello – La città visibile: donne e pubblicità
Dal 06 al 22 marzo 2009
fotografia
Location
CASTEL NUOVO – MASCHIO ANGIOINO
Napoli, Piazza Municipio, (Napoli)
Napoli, Piazza Municipio, (Napoli)
Autore