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L’uomo con la valigia. Piccola storia del bagaglio
Il Borgo Medievale prosegue il suo impegno sul tema del viaggio, al quale è stato dedicato l’anno 2009, con una mostra dedicata al Bagaglio, considerato in tutte le sue valenze pratiche e psicologiche.
Comunicato stampa
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Con la mostra L’Uomo con la valigia. Piccola storia del Bagaglio il Borgo Medievale propone un allestimento scenografico e coinvolgente all’interno della Rocca e degli spazi a libero accesso lungo la via maestra del Borgo. L’esposizione vuole far riferimento al tema del viaggio e al necessario di cui il viaggiatore non può fare a meno.
Nella mostra curata da Paolo Novaresio, il bagaglio viene considerato in tutte le sue valenze pratiche e psicologiche: il percorso espositivo prende in considerazione l’evoluzione del bagaglio degli effetti personali rispetto ai mezzi di trasporto, alle differenti fasi del viaggio, nonché un’esemplificazione di diverse varietà di contenuti. L’arco temporale considerato è quello compreso tra la metà dell’Ottocento e oggi, oltre ad una sezione dedicata al periodo medievale.
Termine di derivazione militare, il bagaglio è innanzitutto elemento strategico, indispensabile corredo alla riuscita di un’impresa. Ma non solo: se si riconosce al viaggio, al di là del movimento fisico da un luogo all’altro, il carattere di forte esperienza emozionale, allora il bagaglio è ben di più che un contenitore del necessario. Quando si abbandona la propria casa, per qualsivoglia ragione, si tende a portare con sé quegli oggetti che rappresentano i rassicuranti simboli del conosciuto e fungono da raccordo tra il mondo materiale e quello dello spirito. Il bagaglio, primo atto volontario della partenza diviene ponte tra la nostra vita precedente e quella nuova che ci attende altrove. In quest’ottica il suo contenuto si configura come una sorta di simulacro portatile della propria identità e cultura: il bagaglio è dunque lo specchio del viaggiatore. Ne sottolinea il carattere, lo stato sociale e di salute, i gusti, i mezzi economici, le aspettative e la meta del viaggio.
Il percorso espositivo si sviluppa attraverso tre spazi all’interno del Borgo, come diversi sono i tipi di bagaglio esposti: la Casa di Frossasco, con la sezione Bagagli d’altri Mondi, è dedicata ai nomadi tuareg e in particolare ai bagagli della carovana sahariana, entità autosufficiente in un ambiente ostile.
La sala mostre, all’interno della chiesa, ospita la sezione degli Oggetti del Viaggiatore. I manufatti esposti rispondono a determinate necessità culturali e psicologiche, volte a neutralizzare l’ansia dell’ignoto: per non perdere la strada, non ammalarsi, non rinunciare ai comfort, non smarrire identità e immagine, proteggere i propri beni.
Le sale della Rocca si trasformano, proponendo sia una sezione riguardante il Bagaglio del Medioevo, coerente con l’allestimento museale, e una sezione dedicata al sottile rapporto che lega Bagaglio e Viaggiatore: sia un pellegrino, un businessman, un turista, un emigrante o un giovane globetrotter, ognuno ha il suo fardello, che lo identifica con precisione.
Uno speciale approfondimento riguarda il Baule, bagaglio principe del viaggiatore fino all’avvento del trasporto aereo.
Completa l’esposizione il catalogo ragionato alla mostra, a cura di Paolo Novaresio.
Per tutta la durata della mostra sono previste iniziative complementari: visite tematiche, conferenze, animazioni, presentazione di libri, una rassegna cinematografica e un concorso fotografico on line dal titolo L’Uomo e il suo Bagaglio.
In occasione della mostra, i Servizi Educativi del Borgo Medievale propongono un ricco calendario di iniziative per riflettere insieme ad adulti e bambini sulle tante interpretazioni che si possono dare al concetto di bagaglio
Paolo Novaresio viaggia e lavora a tempo pieno in Africa, compiendo ricerche e spedizioni scientifiche sulle popolazioni nomadi del continente. Collabora con importanti riviste e quotidiani, nonché con istituzioni universitarie e governative italiane ed estere. E' autore di volumi sulla storia e metodologia dell’esplorazione.
Nella mostra curata da Paolo Novaresio, il bagaglio viene considerato in tutte le sue valenze pratiche e psicologiche: il percorso espositivo prende in considerazione l’evoluzione del bagaglio degli effetti personali rispetto ai mezzi di trasporto, alle differenti fasi del viaggio, nonché un’esemplificazione di diverse varietà di contenuti. L’arco temporale considerato è quello compreso tra la metà dell’Ottocento e oggi, oltre ad una sezione dedicata al periodo medievale.
Termine di derivazione militare, il bagaglio è innanzitutto elemento strategico, indispensabile corredo alla riuscita di un’impresa. Ma non solo: se si riconosce al viaggio, al di là del movimento fisico da un luogo all’altro, il carattere di forte esperienza emozionale, allora il bagaglio è ben di più che un contenitore del necessario. Quando si abbandona la propria casa, per qualsivoglia ragione, si tende a portare con sé quegli oggetti che rappresentano i rassicuranti simboli del conosciuto e fungono da raccordo tra il mondo materiale e quello dello spirito. Il bagaglio, primo atto volontario della partenza diviene ponte tra la nostra vita precedente e quella nuova che ci attende altrove. In quest’ottica il suo contenuto si configura come una sorta di simulacro portatile della propria identità e cultura: il bagaglio è dunque lo specchio del viaggiatore. Ne sottolinea il carattere, lo stato sociale e di salute, i gusti, i mezzi economici, le aspettative e la meta del viaggio.
Il percorso espositivo si sviluppa attraverso tre spazi all’interno del Borgo, come diversi sono i tipi di bagaglio esposti: la Casa di Frossasco, con la sezione Bagagli d’altri Mondi, è dedicata ai nomadi tuareg e in particolare ai bagagli della carovana sahariana, entità autosufficiente in un ambiente ostile.
La sala mostre, all’interno della chiesa, ospita la sezione degli Oggetti del Viaggiatore. I manufatti esposti rispondono a determinate necessità culturali e psicologiche, volte a neutralizzare l’ansia dell’ignoto: per non perdere la strada, non ammalarsi, non rinunciare ai comfort, non smarrire identità e immagine, proteggere i propri beni.
Le sale della Rocca si trasformano, proponendo sia una sezione riguardante il Bagaglio del Medioevo, coerente con l’allestimento museale, e una sezione dedicata al sottile rapporto che lega Bagaglio e Viaggiatore: sia un pellegrino, un businessman, un turista, un emigrante o un giovane globetrotter, ognuno ha il suo fardello, che lo identifica con precisione.
Uno speciale approfondimento riguarda il Baule, bagaglio principe del viaggiatore fino all’avvento del trasporto aereo.
Completa l’esposizione il catalogo ragionato alla mostra, a cura di Paolo Novaresio.
Per tutta la durata della mostra sono previste iniziative complementari: visite tematiche, conferenze, animazioni, presentazione di libri, una rassegna cinematografica e un concorso fotografico on line dal titolo L’Uomo e il suo Bagaglio.
In occasione della mostra, i Servizi Educativi del Borgo Medievale propongono un ricco calendario di iniziative per riflettere insieme ad adulti e bambini sulle tante interpretazioni che si possono dare al concetto di bagaglio
Paolo Novaresio viaggia e lavora a tempo pieno in Africa, compiendo ricerche e spedizioni scientifiche sulle popolazioni nomadi del continente. Collabora con importanti riviste e quotidiani, nonché con istituzioni universitarie e governative italiane ed estere. E' autore di volumi sulla storia e metodologia dell’esplorazione.
14
febbraio 2010
L’uomo con la valigia. Piccola storia del bagaglio
Dal 14 febbraio al 27 giugno 2010
Location
BORGO MEDIEVALE
Torino, Viale Virgilio (Parco del Valentino), 107, (TORINO)
Torino, Viale Virgilio (Parco del Valentino), 107, (TORINO)
Biglietti
L’esposizione si svolge in parte a libero accesso e in parte con biglietto d’ingresso:
Ingressi in Rocca: € 5.00 ridotto € 4,00
Orario di apertura
martedì - domenica 10-18, chiuso lunedì.
Vernissage
14 Febbraio 2010, ore 11 in contemporanea con l’iniziativa “Innamorati della Cultura” promossa dalla Regione Piemonte
Curatore